Le 7 ABITUDINI più TIPICHE dei milanesi

I gesti distintivi a cui un milanese non rinuncia

0
Credits: cucina.corriere.it Computer al bar

Di stranezze da queste parti se ne vedono da parecchio tempo, considerando che è la città dove le novità sono arrivate per prime in Italia e spesso anche nel resto d’Europa e del mondo, rendendo Milano punto di riferimento globale per svariati e numerosi settori. Anche nei piccoli gesti quotidiani, peraltro, ci sono abitudini insolite a cui il milanese non rinuncia, facendone quasi un gesto distintivo della propria milanesità. Vediamo dunque assieme le 7 stranezze abitudinarie dei milanesi.

Le 7 ABITUDINI più TIPICHE dei milanesi

#1 Portare il pc ovunque

Credits: cucina.corriere.it
Computer al bar

Motivi di lavoro, certo, ma a volte capita di portarsi dietro il laptop quando non serve. Sai mai che ci sarà una riunione, una mail importante da inviare o comunque qualcosa che presupponga l’utilizzo del pc. E anche se ormai da anni tablet e smartphone adempiono in pieno al ruolo di sostituti per comunicazioni telematiche, qualche nostalgico della vecchia borsa da pc portata a tracolla c’è ancora.

#2 Premere ripetutamente il tasto ascensore

Credits: silviacasarindotcom.wordpress.com
Premere tasto ascensore

“Lobbuono, chiama l’ascensore” dice il commissario. L’appuntato si avvicina alla porta e urla:”Ascensoreeee!” “Ma no, col bottone, cretino!” Lobbuono non si scompone e posiziona le labbra vicino al tasto di chiamata, urlando: ”Ascensoreeee!” Le barzellette anni’80 sui carabinieri hanno ormai un sapore vintage, ma ricordano con simpatia un’usanza (non vocale) motivata dall’ansia di muoversi che avevano molti, fra cui l’ingenuo appuntato Lobbuono. Al milanese non serve ricordare che basta premere il tasto di chiamata una volta. Mosso da un’irrinunciabile fretta, lo schiaccerà istintivamente più e più volte, come se servisse a muoverlo prima o più rapidamente.

#3 Mostrare sempre fretta

Credits: allafinediunviaggio.com
andare di fretta Milano

Come sopra. È innato, inevitabile, assolutamente insito nella milanesità. Abbiamo fretta, non abbiamo tempo da perdere, c’è sempre qualcosa da poter vedere o fare nel tempo che abbiamo a disposizione da qui in avanti, tempo che potremmo pensare di organizzare e gestire meglio, ovviamente in maniera multitasking. L’eclettismo milanese è uno dei nostri grandi pregi, ma c’è un prezzo da pagare per tutto ciò. Bisogna muoversi più velocemente.

#4 Andarsene in anticipo dagli eventi

Credits: smarteventi.it
Eventi Milano

D’altronde non potrebbe essere altrimenti. Difficilmente un milanese medio uscirà per recarsi in un posto solo, in genere non sono mai meno di tre. Aperitivo (veloce) con i colleghi fuori dall’ufficio, secondo drink (o evento imperdibile di moda, design, art) dal quale usciremo prima perché poi c’è la cena ed eventualmente anche il dopocena. Soprattutto nei weekend.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

#5 Parcheggi creativi

Credits: milanotoday.it
parcheggi creativi

“Non c’è mai parcheggio ed è sempre peggio / Settimana della moda / vita mondana in coda. In auto a noleggio” cantavano gli Articolo 31 nel loro pezzo “Milano Milano” del 2002. All’epoca, dissero esattamente quello che tutti sanno ma non hanno mai scritto, o meglio registrato su nastro: qui il parcheggio non è che sia difficile da trovare, semplicemente non esiste. Costringendo i milanesi a inventarsi forme di parcheggio che probabilmente non si vedono da nessun’altra parte. Per la gioia della Polizia Locale, ovviamente.

#6 Biciclette sui marciapiedi

Credits: donnesulweb.it
biciclette sui marciapiedi

Abitudine abbastanza fastidiosa, che ormai si estende anche ai monopattini. Per i pedoni non c’è niente di peggio che vedersi sverniciare da una persona a un centimetro di distanza. Ultimamente poi sta andando di moda anche il pretendere che questo sia possibile, con inevitabili liti. La redazione per una volta mi concederà il verbo poco elegante: se vai in bici sul marciapiede non puoi certo incazzarti chiedendo permesso e suonando il campanello. Il giorno che trovi la testa calda e di questi tempi ce n’è più di una) di certo non te la cavi con un insulto. Val davvero la pena rischiare? Quindi, cerchiamo di comportarci tutti come si deve. Bici in strada o sulle ciclabili, pedoni sui marciapiedi. Grazie.

#7 Fare arrivare tutto a casa

Credits: techprincess.it
corriere

Amazon ha moltiplicato i suoi guadagni di svariati punti percentuali già prima che il Covid entrasse nelle nostre vite. Figurarsi ora. Anche se bisogna ammettere che a Milano la moda, per certi versi contestabile, di ordinare compulsivamente prodotti online e farseli recapitare a casa è bella che affermata da tempo. Anche in questo, abbiamo fatto scuola in Italia. Non tutti sono d’accordo con questo modo di fare commercio che ha praticamente massacrato le piccole attività, ma in un mondo sempre più globalizzato, l’ordine a casa di cibo e prodotti vari è ormai inevitabile.

E voi, milanesi e non che ci leggete, diteci: quali sono le vostre abitudini preferite?

Continua la lettura con: Le 7 cose che i MILANESI NON amano dei PROVINCIALI

CARLO CHIODO

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Leggi anche: Da Milano il coraggio di investire su nuovi progetti per far ripartire il Paese dopo la pandemia

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

 

 


Articolo precedente🛑 MILANO la nuova CINECITTÀ? BOOM di richieste per girare film in città
Articolo successivoLa lima è uno strumento di libertà?
Carlo Chiodo
Nasco a marzo del 1981. Milanese moderno, ostinato e sognatore, alla costante ricerca di una direzione eclettica di vita. Laurea in Lingue e Comunicazione, sono appassionato di storia contemporanea, amante del cinema e del surf da onda. Dopo il romanzo d'esordio (Testa Vado Croce Rimango, 2016) ho pubblicato con Giovane Holden edizioni una silloge di racconti (Diario di Bordo, 2020).