Una schiarita per Lampugnano: il progetto di riqualificazione radicale

Il terminal dei bus resta un girone dantesco, ma accanto parte una piccola rivoluzione. Parte da qui la rinascita di tutta l'area?

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Maps - Lampugnano
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Da anni è sinonimo di degrado e abbandono, ma qualcosa si muove. Nell’area di Lampugnano, crocevia di pendolari, bus e criminalità, sta per prendere forma un intervento radicale. Potrebbe essere la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova stagione urbana?

Una schiarita per Lampugnano: il progetto di riqualificazione radicale

# Il terminal dei bus resta un girone dantesco, ma accanto parte una piccola rivoluzione: Natta Nord

Oggi è un non-luogo, in bilico tra discarica e stazione fantasma. Il terminal dei bus di Lampugnano è uno dei punti più degradati di Milano, nonostante ogni giorno passino di qui migliaia di persone. Ora però, a pochi passi da questo inferno urbano, è stato adottato un piano che potrebbe ribaltare il destino del quartiere. Si chiama “Natta nord” e prevede la rigenerazione di oltre 28.000 mq, trasformando l’area tra via Natta e via Cambi in un nuovo polo verde, vivibile e connesso. 

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# Parco, piste ciclabili e uffici: il nuovo cuore di Milano Ovest

Urbanfile – Natta nord

L’area oggi occupata da rovi, cemento e strutture dismesse è destinata a diventare un sistema di spazi pubblici tra i più estesi del Municipio 8. Cuore del progetto è un grande giardino attrezzato, collegato da piste ciclabili, percorsi pedonali e nuove connessioni verdi. Verrà anche recuperato l’ex depuratore di via Natta, trasformandolo in un parco di 7.000 mq. La viabilità cambia volto: via Cambi e via Ziegler vengono pedonalizzate quasi del tutto, migliorando accessibilità e sicurezza. Spazio anche a funzioni produttive: un edificio terziario con 1.000 mq di spazi commerciali è stato pensato per riportare lavoro e vita in zona. Un’occasione per creare un ecosistema urbano efficiente, sostenibile e aperto.

# Un piano da oltre 4 milioni di euro per cambiare faccia a tutta la zona

Urbanfile – Area intervento Lampugnano

Il Comune punta a chiudere l’iter entro la fine del 2025. Il Piano “Natta nord” prevede oneri per 4,3 milioni di euro da destinare interamente a opere pubbliche, tra cui il riordino dell’area di via Novara e la cessione al Comune di oltre 14.000 mq di verde tra via Croce e via Chiarelli.

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Urbanfile – Rendering vista stazione Lampugnano

Una volta completato, il progetto potrebbe sbloccare anche l’area “Natta sud”, includendo il completamento della ciclabile fino a via Sant’Elia. Il più grande successo, però, sarà politico e sociale: restituire dignità a uno degli snodi più cruciali (e dimenticati) di Milano. Riuscirà l’effetto contagio a spingersi anche fino al terminal?

# Cosa si dovrebbe fare per far rinascere il terminal di Lampugnano

Andrea Urbano – Lampugnano

Torniamo al terminal pullman di Lampugnano: una delle zone più degradate dell’intero quadrante ovest di Milano. La struttura è fatiscente: marciapiedi danneggiati, pensiline sporche e vandalizzate, servizi igienici spesso inutilizzabili. Manca completamente una segnaletica chiara, l’illuminazione è insufficiente e nelle ore serali il senso di insicurezza è palpabile. Il flusso di passeggeri, tra pendolari, studenti e migranti, si muove in uno spazio disordinato e disfunzionale, senza punti di ristoro né attese confortevoli. Da tempo si renderebbe necessario alcuni interventi: il rifacimento completo del terminal, l’installazione di videocamere di sorveglianza, una maggiore presenza di personale e l’attivazione di un presidio fisso. Proprio per contrastare criminalità e degrado, il prefetto ha disposto presidi mobili di forze dell’ordine nelle ore serali e notturne, con servizi speciali di prevenzione. L’area è sotto osservazione anche per episodi legati al traffico di migranti: solo a maggio sono state identificate oltre 200 persone in un singolo controllo. 

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FABIO MARCOMIN


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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