Lambrate Streaming: a che punto è il «quartiere dell’avvenire»?

Che cosa prevede il masterplan del progetto di riqualificazione e il punto sull'opera

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Credits: comune.milano.it Progetto scalo Lambrate
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Una delle aree dismesse più estese a est della città attende di rinascere dopo anni di abbandono. Che cosa prevede il masterplan del progetto di riqualificazione e il punto sull’opera.

# Il parco e le tre piazze collegate

Credits Comune di Milano – Rendering Lambrate

Il progetto “Lambrate Streaming” riguarda lo scalo ferroviario di Lambrate: copre una superficie complessiva di oltre 70.000 metri quadrati. Il piano prevede la realizzazione di un parco urbano di 41.500 metri quadrati, con la piantumazione di 900 alberi e l’inserimento di aree attrezzate per lo sport e il tempo libero.

Piazza Lambrate Streaming

Sono previste zone dedicate a giochi per bambini e campi per attività sportive rivolte a tutte le fasce di età. Il progetto include anche orti didattici, frutteti e giardini di comunità con finalità educative e sociali.

Credits Comune di Milano – Lambrate scalo ferroviario 1

Il muro del rilevato ferroviario sarà trasformato in una quinta urbana artistica, decorata con versi e poesie sul tema del viaggio e del treno. L’intervento mira a restituire spazi pubblici accessibili e qualificati al quartiere.

Tre Piazze Lambrate

A questo si aggiunge forse l’elemento più caratteristico: un sistema di tre piazze collegate, pensate per diventare luoghi di incontro e di socialità. Da qui il nome di Streaming. Fin qui le opere a “impatto sociale”. Ma passiamo al nocciolo della riqualificazione: l’immobiliare

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# Le nuove residenze low cost: in tutto 307 appartamenti

Credits Comune di Milano – Lambrate scalo ferroviario 3

Accanto alle aree verdi è prevista la costruzione di circa 307 appartamenti per una superficie complessiva superiore ai 19.000 metri quadrati. Le abitazioni saranno destinate soprattutto a giovani coppie e studenti, con prezzi calmierati per favorire l’accesso a fasce di popolazione oggi penalizzate dal mercato immobiliare. Sono previsti modelli abitativi innovativi, che comprendono alloggi in cohousing e spazi condivisi per attività comuni.

c40reinventingcities.org – Lambrare

Oltre alle residenze, il piano urbanistico stabilisce la presenza di servizi di quartiere e strutture collettive, così da integrare la funzione abitativa con quella sociale. L’obiettivo è creare un distretto residenziale accessibile, che mantenga un forte legame con la vocazione universitaria e creativa di Lambrate. Il progetto segue le linee guida di rigenerazione urbana che il Comune di Milano ha applicato anche in altri scali dismessi. Questo il progetto: a che punto è l’avanzamento dei lavori?

# Lo stato di avanzamento

Credits radiolombardia – Scalo Lambrate

Il primo passo operativo si è avuto a maggio 2024 con la demolizione di un edificio industriale in via Gaetano Crespi 28, adiacente all’area dello scalo. L’intervento ha liberato un lotto destinato alle nuove costruzioni residenziali, segnando l’inizio della trasformazione dell’area. Tuttavia il cantiere principale non è ancora stato avviato. Le previsioni iniziali fissavano la conclusione dei lavori tra il 2026 e il 2027, ma oggi non esiste un cronoprogramma ufficiale. Le tempistiche dipenderanno dalle procedure autorizzative e dalle gare di appalto che dovranno definire i soggetti realizzatori. Lo sviluppo dello scalo di Lambrate rientra nel piano generale di rigenerazione urbana che interessa sette aree ferroviarie dismesse in città. In una Milano che vede lo stallo di molti cantieri per l’inchiesta urbanistica, il futuro di questo progetto si tinge ancor più di incertezza. 

Continua la lettura con: La trasformazione dei 7 ex scali ferroviari di Milano: a che punto siamo


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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