Una infrastruttura che cambierebbe la geografia urbana e produttiva del Nord Italia. Ecco come potrebbe essere.
# I collegamenti attuali

Il collegamento ferroviario Milano–Torino è servito oggi da 42–45 treni al giorno, dai regionali a quelli dell’alta velocità di Italo, Trenitalia e TGV. La frequenza media è di circa due treni all’ora per direzione, con un tempo medio di percorrenza compreso tra 60 e 75 minuti e i treni più rapidi che impiegano 35 minuti (da Rho Fiera a Porta Susa). Una situazione quindi migliore di molte altre zone d’Italia, ma che potrebbe migliorare istituendo una metropolitana interregionale ad alta frequenza. Quali esempi si possono prendere dall’estero?
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# Confronto con i modelli europei e internazionali

La RER di Parigi e la S-Bahn tedesca sono esempi consolidati di trasporto metropolitano interregionale. Servono territori fino a 100 chilometri dal centro città. La RER copre distanze suburbane con frequenze di 5–10 minuti, fermate urbane intermedie e treni rapidi per tratte lunghe. La S-Bahn collega aree come Monaco e Francoforte con frequenze da 10 a 20 minuti. I treni raggiungono velocità tra 120 e 160 km/h.
Sistemi analoghi si trovano in Asia. La linea 1 di Seul misura oltre 200 chilometri e collega diverse città dell’area metropolitana. La Elizabeth Line di Londra estende il servizio urbano su 118 chilometri. La linea 11 di Shanghai raggiunge gli 82 chilometri, la linea 6 di Chongqing arriva a 86. In India e Iran sono attive linee superiori a 65 chilometri. Una linea metropolitana tra Milano e Torino, con 125 km, entrerebbe tra le dieci più lunghe al mondo.
# Una nuova geografia del lavoro e della cultura

Il collegamento rapido tra Milano e Torino ha già prodotto da anni effetti demografici e occupazionali, trasformando il capoluogo piemontese in una città dormitorio per molti lavoratori milanesi. Secondo dati recenti, sono oltre 5.000 i pendolari che ogni giorno si spostano da Torino verso Milano. L’alta velocità il costo della vità sotto la Mole più basso ha reso sostenibile questa scelta. L’introduzione di una metropolitana interregionale aumenterebbe il numero di pendolari, consolidando una macro-area urbana policentrica.
Le università, i teatri, i musei e gli uffici diventerebbero accessibili in tempi certi e brevi, e alcune istituzioni potrebbero fondersi per dar vita a poli culturali ancora più influenti. Una sinergia potrebbe avvenire anche nel mercato turistico, incentivando programmi e politiche comuni. Pure il mercato immobiliare subirebbe un impatto: Torino diventerebbe una delle periferie funzionali di Milano e questo potrebbe favorire una discesa dei prezzi degli immobili milanesi. Una parte dei lavoratori potrebbe scegliere di abitare a Vercelli o Novara, mantenendo la sede di lavoro a Milano o Torino. In questo modo si modificherebbe l’idea stessa di prossimità urbana.
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# Il servizio e le possibili fermate: Rho-Fiera M1, Magenta, Novara, Vercelli, Chivasso

Come detto sopra il treno più veloce impiega oggi 35 minuti, pertanto una metropolitana interregionale potrebbe replicare questo tempo per la versione express, mentre per il tracciato con fermate intermedie potrebbero servire 45–50 minuti. Tra queste potrebbero esserci: Rho-Fiera M1, Magenta, Novara, Vercelli, Chivasso. I capolinea invece: Milano Centrale M3-M2 o Porta Garibaldi M2-M5 da un lato, Porta Nuova M1 o Porta Susa M1 dall’altro, tutte quindi con interscambio con le rispettive linee metropolitane.
La frequenza potrebbe essere di un convoglio ogni 10 minuti in orario di punta, 15–20 in quelle di morbida, con un servizio continuo e un accesso diretto dalle stazioni urbane. La linea potrebbe essere progettata per velocità di crociera tra 140 e 180 km/h e necessiterebbe di stazioni dedicate. Sarebbe utile l’integrazione con sistemi tariffari regionali e locali, in modo da poter usare un unico titolo di viaggio, sia per Torino che per Milano, o meglio ancora salire a bordo pagando con la carta di credito. La regolarità del servizio eliminerebbe la necessità di prenotazioni e pianificazione anticipata.
# Le alternative progettuali
Si potrebbero valutare tre opzioni progettuali:
- un tracciato sotterraneo parallelo all’autostrada A4, più semplice e con minori complessità geologiche (al netto dei problemi di esproprio, dello spazio disponibile e delle ricadute ambientali);
- uno che segue quello dell’alta velocità esistente, in galleria o interramento parziale, per ridurre espropri e costi di realizzazione;
- un altro in galleria profonda, da 40 a 70 metri, per evitare interferenze con l’urbanizzazione e funzionare come una classica metropolitana cittadina.
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FABIO MARCOMIN
Al netto di considerare Torino, con la sua area urbana di oltre due milioni di abitanti, un dormitorio di Milano (se c’è qualche torinese che legge, si esprima), vorrei capire se l’analisi costi-benefici di questa nuova linea ferroviaria (che immagino sia stata fatta, se vuole essere una cosa seria) vede giustificati, oltre ai costi, l’immane sforzo tecnico di eseguire un tunnel che data la lunghezza (120-130 km) sarebbe forse il più lungo del mondo; ossia qualcosa che farebbe impallidire il tunnel del Brennero o quello per Genova. Che tuttavia nascono come strutture di portata nazionale se non internazionale, non certo come una metropolitana tra due città che non sono certo ne Tokyo ne Osaka.
Poi penso: di chi sarebbe la ferrovia? chi fa il servizio? Trenitalia? Trenord? Frecciarossa? Italo? Un nuovo soggetto? Se nella analisi costi-benefici c’è un capitolo di analisi di mercato (parlo da ignorante), come di solito succede quando dei soggetti scommettono su un mercato che pensano di aprire o di entrarvi, questa terza (terza) struttura, richiamerebbe decine di migliaia di utenti per ripagarsi? ma da dove arriverebbero: è traffico strappato all’autostrada (che non starebbe certo li a guardare…), si aggiunge a quelli delle corse convenzionali e della AV, o glielo porta via in concorrenza?
Considerato che la linea convenzionale Milano Torino già adesso è strutturata per una velocità di 160 Km/h e tratte da 180, non si tratta forse di ammodernarla (ma anche per questo si farebbe una analisi costi-benefici che considera una situazione in essere e potenziale di mercato…) per azzerare guasti tecnici e disservizi, e lanciare il progetto di un servizio ferroviario organizzato con certi criteri come accade in Svizzera (treni Regio)?
Di veloce realizzo, impatto ambientale zero, rischio industriale forse un pò più basso (ma presente), sarebbero contenti anche gli abitanti di Santhià che porterebbero traffico, e quelli di Torino che si sentirebbero un pò meno in un dormitorio.
Fino a che Milano re4sta confinata nel suo piccolo territorio, con i paesi viciniori arroccati al proprio campanile, tutto ciò resta una utopia. Ci vuole un cambio di passo per tutti i paesi del Lombardo-Veneto e del Piemonte. Ha da venì Baffone!
Infatti Sig. Sabatelli, spesso scrivo che questo sito, se ha visibilità nell’area metropolitana, potrebbe (questo sì) lanciare dei sondaggi, raccogliere il parere della gente, comune per comune, e far emergere la voce di chi la crescita la vuole. E sbattere in faccia alle istituzioni cosa che la gente veramente vorrebbe una città allargata e autonoma. Però parli di Torino come di un dormitorio di Milano, e che certi comuni dovrebbero essere annessi, manco fossimo in Russia a parlare di annettere i territori ucraini, come la si crea la coscienza di milioni di persone di voler creare una città metropolitana degna di questo nome, se uno di Cinisello lo fai sentire un minorato che vive in un comune da annullare?
Io non sto certo scrivendo che non voglio un legame più forte tra Milano e Torino; o che non vorrei una Milano che funziona come una Parigi. Ma caspita, mi spiega il senso di una metropolitana, con costi che si possono immaginare spropositati, da affiancare a strutture già piene di criticità? Come quando vogliono prolungare la M1 ad Abbiategrasso. Ma vogliamo gridare che ci servono due chilometri di un binario ( 2!!!) per farci arrivare la S9? A cosa serve la M1, se questa ferrovia disgraziata rimane un disastro nazionale? Hanno fatto scappare i soldi del PNRR sti 4 babbei, 180 milioni di Euro. Però il mega centro commerciale è venuto su come un fulmine…Lo vogliamo capire che sono queste le nostre istituzioni?
Fosse solo la gente di paese arroccata nel suo comune…
Lo sa chi si presenterebbe anche domani mattina a costruire la ferrovia? Movimento terra…le dice qualcosa?
Bisogna parlare alla gente. Non progetti faraonici che solo i cinesi saprebbero realizzare