La passerella sospesa su Piazza Duomo: le ultime sull’opera più attesa del centro

Si attende l'aggiudicazione dei lavori per il raddoppio del Museo del Novecento e il via libera della Soprintendenza per la passerella

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Chiusa la gara d’appalto per il raddoppio del Museo del Novecento, si attende l’aggiudicazione e l’ok della Soprintendenza per la passerella a specchio che collegherà i due Arengari. L’obiettivo è inaugurare nel 2027.

La passerella sospesa su Piazza Duomo: le ultime sull’opera più attesa del centro

# Nuovi fondi da Fondazione Bulgari mentre si attende l’avvio dei lavori

La trasformazione del Museo del Novecento entra nella sua fase operativa: si è chiusa nel febbraio 2025 la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, con un investimento complessivo da 27 milioni di euro e una base d’asta superiore ai 16,5 milioni. Attesa l’aggiudicazione e l’avvio dei lavori. A rendere possibile il raddoppio del museo è anche l’intervento della Fondazione Bulgari, che ha annunciato una donazione di 900 mila euro, in occasione dell’inaugurazione del nuovo flagship in via Montenapoleone. Il sindaco Sala ha definito il museo “una straordinaria iniziativa” e ha auspicato l’apertura entro il primo semestre del 2027

# Il nuovo Museo del Novecento: raddoppiato e più accessibile

Il progetto globale prevede anche la riqualificazione dell’Arengario gemello con oltre 1.000 mq di nuove sale espositive, una sala panoramica di 321 mq, un’area sperimentale e un collegamento visivo con la celebre “Struttura al Neon” di Lucio Fontana. Al piano terra troveranno spazio anche una caffetteria, un bookshop e un auditorium da 120 posti, con sedute retrattili e uno spazio flessibile aperto alla città.

L’obiettivo è quello di doppiare le dimensioni del museo, attualmente ospitato solo nell’Arengario sud, e rafforzarne il ruolo nel panorama culturale internazionale. Il percorso espositivo coprirà tutto il XX secolo, arricchito anche dalla Collezione Antognini–Pasquinelli, stimata 15 milioni di euro.

# Una passerella sospesa a 20 metri d’altezza

Il cuore simbolico del progetto è la passerella sospesa pensata per unire i due Arengari, trasformandoli in un unico organismo museale. Ideata dallo studio Calzoni Architetti, sarà posizionata a 19,65 metri di altezza, in linea con il terzo livello degli edifici esistenti. Sarà lunga 18 metri, poggerà sul tetto dell’edificio più basso e si distinguerà per la leggerezza strutturale e l’assenza di impatto visivo sulla Torre Martini, preservando la vista dall’Ottagono della Galleria.

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La passerella sarà completamente reversibile, sostenuta da una trave reticolare fissata alle colonne laterali. Il lato rivolto verso Piazza Duomo sarà vetrato, trasparente e luminoso, mentre la parte inferiore sarà una superficie convessa a specchio, capace di riflettere i movimenti della piazza sottostante: un effetto scenografico pensato per diventare un’attrazione architettonica e artistica.

# Un’architettura “in between” tra spazio e arte

calzoniarchitetti.it – Sala museo

Intervistata da Il Giorno, l’architetto Sonia Calzoni ha raccontato come la passerella sia nata anche grazie alla spinta della Soprintendenza. «È stata messa a punto su richiesta dell’attuale sovrintendente Emanuela Carpani, seguendo le indicazioni della precedente, Antonella Ranaldi. Ha la forma di un prisma, sarà vetrata nella parte alta, specchiante nella parte bassa, riscaldata d’inverno e refrigerata d’estate».

L’idea è che non sia solo un collegamento architettonico, ma un nuovo spazio museale “in between”, in cui prevedere esposizioni artistiche temporanee o pannelli informativi legati alla collezione. Un luogo di passaggio che diventa contenuto.

# In attesa dell’ultimo via libera

Per dare l’ok definitivo, la Soprintendenza ha richiesto la realizzazione di un modello in scala reale della passerella, almeno una campata, per valutarne i materiali e le finiture. Solo dopo questa verifica potrà arrivare l’autorizzazione finale, senza la quale il progetto non potrà essere completato nella sua parte più spettacolare.

Continua la lettura con: Il futuro del cavalcavia di Corvetto: riqualificarlo, «passerella green» o abbatterlo?

FABIO MARCOMIN


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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