La Big Circle Line di Mosca è estesa 70 km attorno alla capitale russa con 31 stazioni: l’esempio che un’infrastruttura del genere è realizzabile. Anche Berlino ha un cerchio di metropolitana (Sbahn) che le corre intorno. Anche Milano avrebbe un bisogno enorme di un tracciato che abbracci i comuni dei dintorni e riduca traffico, inquinamento e tempo di viaggio speso da parte dei pendolari. Ecco come potrebbe essere. Nella versione più soft e in quella più hard.
La Circle Line della Grande Milano
# I limiti della linea circolare ferroviaria in realizzazione

Una volta la futura M6 e completati tutti prolungamenti in progetto e allo studio delle linee esistenti, a Milano mancherebbe una linea circolare attorno alla città. Quella ferroviaria in progetto presenta infatti troppi limiti: nel tratto ovest è monca, sarà il risultato della sovrapposizione di più linee, sconta comunque una infrastruttura non dedicata. Non solo: una volta ultimata, non potrà offrire un servizio adeguato alla città e ai pendolari, anche perché sarà troppo interna alla città. Perché quindi non pensare a un tracciato che abbracci i comuni fuori Milano?
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# Il tracciato della Circle Line della Grande Milano

Sergio Di Bartolomeo nel gruppo facebook “Cantiere Urbanfile” propone di realizzare una Circle Line che ricalchi all’incirca il percorso e la logica delle tangenziali milanesi per collegare i comuni dell’hinterland. Avrebbe un’estensione di circa 65 km per servire circa 1,5 milioni di residenti a 15 minuti a piedi dalle fermate ipotizzabili lungo il tracciato, che dovrebbe incrociare le linee metropolitane radiali. Se si pensa che la Big Circle Line di Mosca, la più grande del mondo, misura 70 km, non si tratterebbe di un’infrastruttura così assurda da ipotizzare. Essenziale che sia sotterranea, quindi come una metropolitana, per fornire un servizio sicuro e puntuale.
Potrebbe essere utile ai residenti di Segrate, Novegro, San Dontato a est, Opera e Rozzano a sud, Buccinasco, Cesano Boscone, Settimo Milanese ad ovest, Novate, Cormano e Cinisello a nord. Sarebbe la vera soluzione per ridurre la congestione di auto: alle circa 500mila auto in circolazione ogni giorno all’interno della città, ogni giorno se ne aggiungono altre 650mila in ingresso a Milano, circa 650mila. A questo si aggiungerebbero effetti benefici anche sull’inquinamento e sul tempo di viaggio dei pendolari.
Ma si può sognare ancora più in grande.
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# Il “Gran Milan Express”: un anello metropolitano di 140 km

Si potrebbe immaginare qualcosa di ancora più impattante: una linea metropolitana ad anello lunga circa 140 chilometri, per collegare i principali capolinea dell’hinterland milanese con una diramazione verso l’aeroporto di Malpensa. Una sorta di “Gran Milan Express”, mutuato dall’esempio parigino, per attraversare tutto l’arco metropolitano servendo comuni come Legnano, Magenta, Abbiategrasso, Binasco, Opera, Paullo, Gessate, Vimercate, Monza, Limbiate e Saronno, toccando così le province di Milano, Monza e Brianza, Varese e parte del pavese. Anche in questo caso le fermate, più diradate e con treni più veloci ,sarebbero un nodo d’interscambio con le attuali e future linee metropolitane (da M1 a M6), oltre che con le stazioni dell’alta velocità e i poli logistici e commerciali.
Il servizio avrebbe caratteristiche simili a una metro automatica: treni frequenti, orario esteso (eventualmente anche H24), percorso in sotterranea o protetto, con barriere anti intrusione e fermate meno ravvicinate. La linea servirebbe un bacino potenziale di almeno 5 milioni di abitanti e contribuirebbe a ridurre drasticamente l’uso dell’auto, migliorando congestione e qualità dell’aria. I costi, stimati per analogia al Grand Paris Express, si potrebbero attorno ai 20 miliardi di euro, ma l’impatto sulla mobilità metropolitana sarebbe radicale.
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FABIO MARCOMIN