I mobility-hub in tangenziale: navette con guida autonoma ci porteranno in centro

Si potrà lasciare la propria auto e farsi condurre a destinazione alla metro o in città: la rivoluzione per la mobilità tra milano e dintorni

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ChatGPT - Hub in tangenziale
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Un progetto pensato per rivoluzionare l’ultimo miglio della mobilità dell’area metropolitana milanese. Si potrà lasciare la propria auto e farsi condurre a destinazione alla metro o in centro lasciando il proprio mezzo in tangenziale, ai margini della città. Il primo test è andato a buon fine: il futuro è alle porte. 

I mobility-hub in tangenziale: navette con guida autonoma ci porteranno in centro

Maps – Tratto Urbano A7 cartello Famagosta

# Primo test condotto da Milano-Serravalle sul tratto cittadino della A7 con una 500 elettrica

Otto chilometri in completa autonomia, nessuno al volante, traffico reale, manovre complesse: il test condotto da Milano Serravalle con una Fiat 500 lungo il tratto urbano della A7 tra Famagosta e Cantalupa segna un punto di svolta. Perché non è solo un esperimento di laboratorio, ma una prova tangibile che l’auto a guida autonoma è pronta a uscire dai rendering e a entrare nelle tangenziali. Il progetto, chiamato “Serravalle Future Drive”, nasce dalla collaborazione con il team AIDA del Politecnico di Milano, lo stesso che ha appena lanciato anche a Brescia, insieme ad A2A, i primi test per un servizio di car sharing elettrico a guida autonoma e ricarica wireless. L’intelligenza artificiale non solo gestisce la corsia, ma legge la strada, reagisce a chi immette, a chi esce, e si adatta come farebbe un essere umano. Anzi, meglio. Questo progetto consentirà di lasciare l’auto all’arrivo dalla Milano Genova per proseguire fino alla metro su una navetta con guida autonoma. Ma è solo il primo tassello di un progetto rivoluzionario per Milano: la rete di hub in tangenziale. 

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serravalle.it – Test auto guida autonoma

# Una rete di hub in tangenziale: si parte da Famagosta

Il primo esperimento ha già un punto di partenza: chi arriva da Genova, ad esempio per lavoro o turismo, potrà fermarsi a un nuovo hub nei pressi della tangenziale, lasciare l’auto e proseguire in navetta a guida autonoma fino alla metropolitana di Famagosta. A questo primo hub in realizzazione da parte di Milano Serravalle se ne affiancheranno altri con l’obiettivo di disseminarli in più punti strategici della tangenziali gestite: A50 Tangenziale Ovest, A51 Tangenziale Est, A52 Tangenziale Nord. Gli hub sono pensati per funzionare come veri e propri gate d’ingresso a Milano, per alleggerire il traffico urbano e offrire una mobilità più comoda, fluida e sostenibile. Si punta a un’esperienza seamless per il cittadino: arrivi, parcheggi, sali su una navetta autonoma e in pochi minuti sei a destinazione, unendo i vantaggi dei taxi con quelli della metro. È il concetto di “ultimo miglio” che diventa finalmente strutturale, scalabile, e pensato per l’area metropolitana milanese.

Di Arbalete – File:Mappa_autostrada_A52.svg, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=125578025 – Mappa tangenziali aggiornata

# Il primo passo per una mobilità urbana smart 

Il progetto Future Drive non si ferma al test della navetta: rientra in una strategia più ampia di trasformazione delle infrastrutture in piattaforme intelligenti. Milano Serravalle parla apertamente di “nuova cultura tecnologica” che coinvolge infrastrutture, veicoli e persone. L’obiettivo è quello di usare dati, sensori e intelligenza artificiale per ottimizzare traffico, sicurezza e manutenzione. In pratica: un’autostrada che si comporta da sistema vivo, in grado di rispondere in tempo reale a ciò che succede. L’intera rete gestita dalla società, dalle tangenziali milanesi fino alla A7, è interessata da questo cambiamento. Si lavora a smart road, digital twin, manutenzione predittiva, e persino sistemi per monitorare le vibrazioni e il deterioramento dei materiali. Un cantiere digitale e fisico che anticipa quello che potrebbe diventare, da qui al 2030, lo standard della mobilità metropolitana.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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