I 7 difetti di Milano più gravi… sono risolvibili: queste le soluzioni

Sono questi secondo il giudizio dei milanesi

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C’è chi la ama a prescindere e chi la critica senza pietà. Abbiamo chiesto qual è il difetto più grande di Milano e sono arrivate valanghe di commenti. Questi sono i sette problemi reali più risolvibili che sono emersi. 

I 7 difetti di Milano più gravi… sono risolvibili: queste le soluzioni

#1 Una città troppo cara per chi la vive: serve tornare a essere inclusivi, invece che esclusivi

wonderfulhousesitaly IG – Attico Milano

Il primo difetto citato da molti è il costo della vita, ormai alle stelle. Acquistare o prendere una casa in affitto sono fuori portata per la maggioranza delle persone, ma anche un semplice caffè in centro può sembrare un piccolo lusso. Non si tratta solo di prezzi alti: il problema è che i salari medi non seguono lo stesso ritmo. Milano sembra sempre più pensata per chi è ricco o per chi arriva a spendere da fuori, non per chi ci abita da sempre. È una città che lavora molto, produce molto, ma chiede troppo in cambio. E chi non ce la fa, si sente lentamente espulso.

La soluzione? Semplice: adottare i modelli delle città più sostenibili d’Europa. Come Vienna che “obbliga” i costruttori a destinare una quota dei nuovi appartamenti ad affitti da case popolari, oppure come la Finlandia che regala le case a chi non se lo può permettere. In breve, serve una amministrazione che abbia la priorità di fare tornare Milano la città delle opportunità per chi non ha niente, non una fortezza che protegge chi vive di rendita. 

«Prezzi altissimi e non più alla portata. Milano è bella ma non è New York o Londra» – Nicola Orsi

#2 Degrado e insicurezza: occorre severità contro chi offende la città 

milano_degrado IG – Cumuli rifiuti

Un altro punto ricorrente nei commenti è il crescente senso di insicurezza. Non tanto per grandi crimini, quanto per il degrado quotidiano: sporcizia, microcriminalità, zone trascurate anche in pieno centro. I marciapiedi sconnessi, le scritte ovunque, i maranza come simbolo del caos urbano. Le periferie poi sembrano dimenticate: lasciate a sé stesse, senza manutenzione né servizi. Una città moderna non può permettersi questi buchi neri a pochi chilometri dal Duomo. 

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La soluzione? Anche in questo caso prendere esempio da città europee che risultano pulite e sicure. Parigi usa il pugno d’uro contro chi imbratta la città: multe record e carcere per i graffitari abusivi. Singapore non ha pietà anche con chi getta una cicca sul marciapiede. Nelle città svizzere si interviene in modo rapido e severo contro chiunque infranga la legge. 

#3 Un’amministrazione divisiva: serve una politica che non divida i cittadini in buoni e cattivi per motivi ideologici

beppesala IG

In tantissimi individuano nell’attuale amministrazione uno dei difetti maggiori. Non solo per motivi politici, ma per la percezione diffusa che manchi una visione concreta, o che si governi solo a favore una parte della città. Le critiche vanno da chi denuncia la “città dei divieti” a chi lamenta decisioni su traffico e urbanistica prese senza ascoltare. Milano pare spaccata in due: chi approva ogni scelta in nome del green e chi invece si sente vittima di politiche ideologiche e scollegate dalla realtà quotidiana.

Soluzione? O un radicale cambio di rotta nella attuale giunta. O una nuova giunta. 

#4 Accoglienza senza limiti e senza ritorni: bisogna pretendere l’adesione ai valori tipici della milanesità. 

Un altro tema che torna spesso è quello dell’accoglienza. Se da sempre Milano è città aperta, oggi in molti la vivono come “troppo buona”. Si parla di chi arriva, sfrutta e poi sputa nel piatto: atteggiamento che genera rabbia. L’accoglienza diventa un difetto se non è accompagnata da integrazione e rispetto reciproco. Il problema non è chi viene da fuori, ma chi viene solo per prendere. E nel frattempo, il senso di appartenenza, anche tra i vecchi immigrati interni, sembra svanire. Un milanese che non si sente più a casa sua è un campanello d’allarme serio.

Soluzione? Pretendere che tutti i nuovi milanesi rispettino i valori fondanti della città: generosità, concretezza, darsi da fare contribuendo alla comunità. E chi rifiuta questo o delinque deve essere cacciato. 

«Accogliere da sempre tutti,aiutarli e sentirsi criticati da gente che sputa nel piatto che gli hai dato e non mi riferisco agli stranieri» – Elenoire Ziccardi

#5 Troppo cemento: si devono inserire dure penalità per i costruttori che eliminano il verde con cui si erano aggiudicati i progetti 

Credits archdaily – Torri Cascina Merlata

L’eccesso edilizio è un altro difetto concreto. Palazzi alti in vie strette, cantieri ovunque, nessuna cura per l’armonia urbana. Molti segnalano lo scempio di periferie costruite male nel dopoguerra, mai ripensate. Si costruisce tanto, spesso per fare cassa o favorire interessi. Intanto il verde scarseggia, i servizi si saturano e i quartieri diventano dormitori o parchi giochi per investitori. La città sembra progettata più per il business che per i cittadini. 

Soluzione? Porre limiti al cemento. Inserire regole più dure per chi vince assegnazioni edilizie con ampio uso di spazi verdi ma che poi spariscono una volta che i palazzi vengono costruiti. 

#6 L’inquinamento: non serve ridurre le emissioni, bisogna anche agire sulla depurazione dell’aria

Che Milano sia inquinata è risaputo. Ma ciò che colpisce nei commenti è che lo smog non viene più vissuto come un dato naturale, bensì come un fallimento. Le politiche anti-traffico sembrano non bastare, anzi: per molti creano disagi senza risolvere. L’aria resta pesante, il caldo estivo soffocante e il verde, ancora una volta, troppo poco. Anche chi si muove in bici o a piedi si lamenta: poche piste ciclabili, marciapiedi dissestati. 

Soluzione? Le auto contribuiscono appena per il 12% all’inquinamento. Serve altro per contrastare il restante 90%: un cambio di rotta da limitarsi alla riduzione delle emissioni a diventare un’avanguardia nella depurazione dell’aria. 

#7 La perdita della milanesità nei cittadini: si deve ritrovare l’autentico spirito milanese

ChatGPT – Milanesi che giudicano

Ultimo difetto? I milanesi stessi, secondo alcuni. Molti si sentono estranei in casa loro, altri hanno perso il senso del civismo. Si giudica molto, si aiuta poco. C’è chi predica bene e razzola male. Forse è il segno di una città che corre troppo, senza tempo per guardarsi in faccia. Un tempo chiunque diventava milanese contribuendo ai valori della città. Oggi pure i milanesi non sembrano essere più quelli di un tempo. Anzi. Stanno diventando molto poco milanesi. 

Soluzione? Vale un discorso simile a quello per gli immigrati. La milanesità deve essere come una patente a punti: si deve promuovere i suoi valori fondanti e incentivarli ogni giorno tra gli stessi cittadini. Milanesi e non. 

«Le persone che giudicano….PREDICANO BENE E RAZZOLANO MALE!!» – Isabella Soldani

Continua la lettura con: Milano sei bella perché…Le dieci risposte dei milanesi

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1 COMMENTO

  1. Non è vero che il caffè in centro a Milano costi molto: l’Esselunga lo fa a 1.10. Altri bar lo fanno a 1.10, uno (o più, ma questo non lo so), lo fa addirittura a un euro. E sono caffè buoni, non brodaglia. Per il resto è tutta colpa dell’Amministrazione che non fa quello che ha il compito di fare, ma fa altre cose di tipo solo utopico. La cittadinanza ci mette del suo, ma non è affatto stimolata dall’Amministrazione.

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