Il «quartiere segreto» diventerà il più innovativo di Milano?

Il quartiere del "Matitone", sorto sulle ceneri di una fabbrica e rimasto nel limbo urbano per anni

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Ph. @lauraonestinghel IG
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Dove una volta c’erano gli stabilimenti Magneti Marelli, sorge oggi un quartiere che fatica a trovare la sua identità. Nato “a tavolino” tra gli anni ’90 e i primi 2000, il quartiere è rimasto a lungo un territorio sospeso. Alcuni interventi lo stanno portando alla ribalta: potrebbe diventare la sorpresa più innovativa di Milano?

# Il quartiere del “Matitone”, sorto sulle ceneri di una fabbrica e rimasto nel limbo urbano per anni

Milanoattraverso – Magneti Marelli

Stiamo parlando del Quartiere Adriano. A nord di Crescenzago, lungo via Padova verso Cassina de’ Gatti. L’area ospita condomini e aiuole, ma nacque come sede produttiva della Magneti Marelli: uno stabilimento decentrato, inaugurato nel 1939, dedicato alla produzione di candele d’accensione e spinterogeni per auto e moto. Negli anni, divenne un polo sperimentale d’avanguardia per l’automotive, la radiofonia, la meteorologia e l’elettronica, con oltre 13 laboratori attivi. Gli stabilimenti “N” di Crescenzago operarono fino agli anni Novanta. Con la loro dismissione, l’area di oltre 400mila mq fu lottizzata e trasformata in un quartiere residenziale senza una vera regia urbana: palazzi, spazi vuoti, zero piazze. Una unica presenza storica è sopravvissuta: il “Matitone”, un rifugio antiaereo cilindrico alto 35 metri, simbolo dimenticato di un’epoca industriale cancellata dal tempo.

# Una scuola sostenibile e un parco con aree gioco, orti urbani e campi sportivi

Maps – Quartiere Adriano

Primo segnale concreto di rinascita è la nuova scuola in legno di via Adriano: 10mila mq di architettura sostenibile, con spazi modulari, laboratori e apertura al quartiere. Simbolo di una visione educativa avanzata, è l’elemento attorno al quale ruota il nuovo Parco Adriano: 120mila mq di verde, in futuro destinato ad arrivare a 160mila, con viali, alberature autoctone e un bosco di giovani querce. Il parco include aree gioco, orti urbani, campi sportivi, zone per picnic e animali, con una rete ciclabile che lo connette al Trotter, Villa Finzi e alla Martesana. Gli interventi rientrano in una sistemazione a verde realizzata a scomputo degli oneri di urbanizzazione, che prevede un terzo lotto di ampliamento, con strutture ludico-ricreative e aree per lo sport. Un polmone pensato per essere anche piazza diffusa e luogo identitario, con un centro civico da 1.200 mq, una residenza universitaria, scuole, centro anziani e culturale.

# Magnete e l’hub sociale che trasforma il quartiere

magnete.mi IG

Dalle ceneri della Marelli non è sorto solo un quartiere residenziale, ma anche un laboratorio sociale e culturale: il Magnete. Questo spazio, parte dell’Adriano Community Center promosso da Proges e altre cooperative, è diventato un hub di welfare, cultura e socialità. Inaugurato nel 2017, ospita una RSA con appartamenti protetti per anziani e malati di Alzheimer, poliambulatori, job station e spazi per il reinserimento lavorativo. Ma il cuore pulsante è il centro culturale: laboratori di cucito e falegnameria, spettacoli, workshop, coworking e doposcuola in cui bambini, anziani, artisti e artigiani si incontrano. Un esempio riuscito di come la cultura possa diventare strumento di rigenerazione, coesione e benessere sociale. 

# La metrotranvia per risolvere i problemi di isolamento

Tratta Adriano-Cascina Gobba

Uno dei problemi storici del quartiere è la carenza di collegamenti efficienti con il resto della città. A porvi rimedio c’è la nuova metrotranvia Interquartiere Nord prevista da Certosa Fs a Cascina Gobba. Lunga 14,1 km totali, la tratta che interessa direttamente il Quartiere Adriano è lunga circa 6,4 km e mette in collegamento Precotto, via Adriano, Quartiere Adriano e via Padova fino a Cascina Gobba M2, nodo strategico con la M2 e l’autostrada A51. I cantieri sono attivi e finanziati anche grazie al PNRR e dovrebbero terminare nel 2026. Il tracciato viene servito dai moderni tram Stadler, pensati per ridurre il traffico su gomma e creare un asse di mobilità sostenibile est-ovest. In questo modo il quartiere, al completamento dell’infrastruttura, sarà collegato alle linee metropolitane M1, M2, M3 e M5.

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Istruzione, cultura, verde e trasporti stanno riportando alla ribalta un quartiere per troppo tempo lasciato a se stesso: diventerà un modello urbano del futuro di Milano?

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FABIO MARCOMIN


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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