30 luglio 2025. Alle prime ore del mattino, un forte terremoto di magnitudo 8.8 ha colpito a circa 119–136 km a est-sudest dalla costa orientale della Russia di Petropavlovsk‑Kamchatsky, a una profondità molto superficiale (circa 19–19,3 km). È il terremoto più potente nella zona dal 1952 e uno dei più intensi nel Pacifico dagli eventi del 2011 in Giappone.
Onde alte 3–4 metri hanno investito le coste di Kamchatka e dell’Isola di Severo‑Kurilsk, provocando inondazioni e danni locali. In Giappone, Cina e Stati Uniti è scattato lo warning tsunami per le coste del pacifico. Mentre il mondo trema, Milano si può preoccupare solo per gli altri. Sì, perché Milano non è una zona a rischio terremoti. Queste le ragioni.
# Perché Milano non è a rischio terremoti
Milano, e in generale la Regione Lombardia (escluse alcune aree nei pressi di Brescia), è classificata in Zona 3: bassa sismicità. Ciò significa che forti terremoti sono molto improbabili: casi significativi si verificano solitamente in zone classificate come Zona 1 o 2.
L’ultimo evento rilevante percepito in città risale al 17 dicembre 2020, con epicentro a Pero. Non si registrano scosse degne di nota da secoli: in passato, i tremori avvertiti erano spesso generati da terremoti lontani, come è capitato nel caso dei terremoti in Friuli o in Irpinia.
Il motivo del basso rischio è determinato dalla sua posizione geologica: Milano si trova su un terreno prevalentemente sabbioso, lontano da faglie attive o punti critici della crosta terrestre che possano generare forti scosse.

Continua la lettura con: Perché Milano non è a rischio terremoti?
MILANO CITTA’ STATO