In un post sulla sua pagina facebook il “fotografo di Milano” Andrea Cherchi invita a ripristinare la situazione del verde presente fino a qualche anno fa lungo una delle vie più frequentate del centro città. Il suo appello solleva una questione: si può curare il verde almeno nei luoghi più frequentati dai turisti?
# L’invito di Andrea Cherchi a ripristinare il verde di alcuni anni fa in centro città

Siamo abituati a vedere il bello della città grazie agli occhi e soprattutto all’obiettivo fotografico di Andrea Cherchi, ormai conosciuto da tutti come il “fotografo di Milano”. In un post pubblicato il 19 giugno non ci sono però le solite immagini delle meraviglie della città, ma un appello all’amministrazione affinché in una delle più importanti vie del centro venga ripristinata l’allestimento del verde presente fino al 2017.
«Un piccolo invito alla riflessione. Vi propongo due immagini. La prima dell’estate 2017 e la seconda dell’estate 2025. La prima mostra, quella del 2017, via Marconi ed è una vista davvero piacevole.

La seconda, quella del 2025, mostra via Marconi ed è una vista sicuramente meno piacevole. Il mio è un appello. Torniamo all’immagine del 2017. Via Marconi a Milano è la via che collega Piazza Diaz con piazza del Duomo ed è percorsa non solo dai Milanesi, ma anche da centinaia di migliaia di turisti.»
# I commenti dei milanesi
Cosa ne pensano i milanesi? Le risposte sono contrastanti. C’è chi pensa che la situazione fosse meglio prima, c’è chi preferisce quella attuale con le bordure e i cespugli invece del tappeto di erba, ma che comunque occorre cura e manutenzione per evitare disordine.
Ecco alcuni commenti:
«Meglio adesso Andrea. Il verde, i “cespugli” aiutano anche ad emettere ossigeno, a mantenere la temperatura più bassa al suolo, a favorire a biodiversità anche in città favorendo gli impollinatori. Ed è meno costosa la manutenzione.» – Allegra Leone
«Sinceramente preferisco la 2 per lo spazio dedicato alle biciclette e perché sono state usate piante che non necessitano di eccessiva manutenzione. Va sistemata un pochino chiaramente.» – Ozzir Rizzo
«verde mal curato, sembra sterpaglia» – Vilma Meroni
«ma che sensazione di disordine!» – Piera Origgi
«La prima è molto Svizzera, la seconda rispecchia il disordine generale che c’è un po’ ovunque, perché da noi si fanno anche cose molto belle, peccato che poi non vengono mantenute tali!» – Adelina Giorgi
«Prima più “pulita” e ordinata» – Silvia Andreetto
«A me piace di più adesso. È un verde rigoglioso e permanente in un contesto interamente lapidario» – Giorgio Vizioli
# La risposta dell’Assessore al verde e ai lavori pubblici del Municipio 1

Tra i commenti c’è anche la spiegazione della situazione da parte di Lorenzo Pacini, Assessore al verde e ai lavori pubblici del Municipio 1: «Carissimo Andrea senza nessuna polemica, ma solo per dare qualche elemento in più. L’area era molto degradata, con le recinzioni rotte e le piante morte. Recentemente abbiamo rimosso la recinzione rotta e piantato 10 arbusti ad alto fusto che diventeranno presto alberi. Arriverà poi la nuova recinzione che proteggerà il tutto. Insomma… non è il prato all’inglese ma per una volta che riusciamo a mettere alberi in centro storico».
# La ricerca della biodiversità sta sfuggendo di mano anche in centro?

Il problema di fondo non è tanto scegliere se fare un’aiuola con sola erba oppure con cespugli, arbusti e alberi. Quello che conta è la frequenza con cui viene effettuata la manutenzione. La strategia di lasciare crescere la natura in modo quasi incontrollato riducendo gli sfalci al minimo, con l’obiettivo di favorire la biodiversità, sembra sempre più fuori controllo. Dalle zone periferiche a quelle più centrali l’immagine che si ha della città è di incuria e disordine, senza contare i pericoli per gli animali a causa dei forasacchi.

Ma anche quando l’erba viene tagliata, e non raccolta per consentire che il terreno rimanga umido, spesso si secca perchè non sempre i sistemi di irrigazione sono funzionanti.
A prescindere dalle scelte effettuate quello che conta sono le risorse investite per la cura del verde e la qualità dell’operato dell’azienda incaricata (da poco è stato affidato l’appalto per 25 anni a MM ndr). In alternativa è meglio puntare all’essenziale: un prato verde, come mostrato nella foto di via Marconi del 2017, e, se proprio si vuole “esagerare”, qualche alberello. A patto di non lasciarli morire per la mancanza d’acqua.
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FABIO MARCOMIN