Un video pubblicato su Facebook ha riacceso l’attenzione su una delle piazze più vissute e contraddittorie di Milano. Cuore del quartiere Isola, oggi Lagosta appare come un simbolo di abbandono e disorganizzazione urbana.
Lagosta, la piazza lasciata a metà
# Una piazza paralizzata da auto, degrado e incuria
Un piazzale allo sbando. Un video girato da Massimiliano Tonelli su Facebook illumina la situazione serale di piazzale Lagosta: una piazza parzialmente rinnovata dove però auto e caos l’hanno riconsegnata al degrado. Le immagini mostrano:
- scivoli per disabili bloccati,
- marciapiedi invasi
- bancarelle circondate da veicoli parcheggiati in tripla fila
Un contesto descritto come “degno di un incubo spiacevolissimo e pericoloso”. Secondo chi frequenta ogni giorno la zona, persino salire su un autobus è un’impresa, vista l’invasione costante delle fermate da parte di auto in sosta selvaggia. I marciapiedi, ampi e pensati per la vivibilità, sono diventati terra di nessuno, preda di SUV e furgoni. Tonelli lo denuncia chiaramente: “Ci si trova in una città che ha investito su un nuovo mercato e poi ha lasciato la piazza nel disordine, come se tutto attorno potesse essere ignorato”. Piazzale Lagosta, nonostante la sua posizione strategica e la sua accessibilità con metro, tram e bus, è oggi uno spazio urbano disfunzionale, inospitale e ostile alla vita pubblica.
# Una riqualificazione che non viabilità, spazio e arredo urbano

A preoccupare i cittadini non è solo la sosta abusiva, ma anche l’arredo urbano definito da molti «assente» o «imbarazzante». Nei commenti al video si parla di una piazza rifatta a metà, con superfici asfaltate dove avrebbero potuto esserci aree verdi, un anello tranviario su prato, panchine, alberi, fontane. «Quella piazza va ripensata da capo» scrive un utente, ricordando che si è persa un’occasione sia quando è stata realizzata la fermata della metropolitana, sia quando si è ridisegnato il mercato. La configurazione attuale, secondo molti, sembra progettata per accogliere parcheggio informale e traffico incontrollato, non per creare un luogo pubblico vivibile. Non ci sono spazi pedonali continui, la pista ciclabile di via Pola si interrompe nel nulla, le intersezioni sono confuse e spesso pericolose. In tutto questo, la sera, anche piazza Minniti a pochi metri di distanza diventa a sua volta un parcheggio, nonostante sia tecnicamente pedonale. L’impressione generale è quella di una città che ha investito solo in un elemento di «facciata», il mercato coperto, senza immaginare una strategia complessiva per l’intera piazza.
# L’ombra della criminalità organizzata dietro i locali del mercato comunale

Oltre al disordine urbano e al caos stradale, c’è un’altra questione che pesa come un macigno sulla riqualificazione di piazzale Lagosta: le infiltrazioni mafiose. Secondo quanto emerso da un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, la ‘ndrangheta è riuscita a infiltrarsi anche nei locali del Mercato comunale Isola, trasformandoli in strumenti per il riciclaggio di denaro. Nel maggio 2024 è stato disposto il sequestro di attività come “Masseria”, “Piscarius” e altri locali interni al mercato, legati al clan Piromalli. L’indagine ha rivelato che i gestori erano in realtà prestanome, e che i proventi delle attività venivano utilizzati per alimentare il potere economico e sociale della cosca. La notizia ha avuto un impatto fortissimo sulla credibilità del progetto di rilancio, mettendo in discussione le modalità con cui sono state affidate le concessioni e sollevando interrogativi sulla trasparenza delle gestioni.
# Le soluzioni possibili per salvare il piazzale

Il primo, e più urgente, intervento richiesto è il contrasto alla sosta selvaggia: basterebbe un serio presidio dei vigili e il potenziamento dei controlli per liberare marciapiedi, fermate e attraversamenti. Alcuni suggeriscono di inserire Piazzale Lagosta all’interno della ZTL, oggi esclusa, per limitarne l’accesso veicolare nelle ore serali. Altri chiedono la realizzazione di dissuasori fisici lungo i percorsi pedonali e la revisione della segnaletica per ristabilire un minimo di ordine.
Dal punto di vista urbanistico, le proposte convergono su un’idea: realizzare una piazza a misura di persona, con arredi pubblici, alberature, superfici drenanti e una mobilità dolce ben integrata. Tonelli propone una soluzione ancora più estrema: trasformarla in una piazza verde, con il mercato al centro, un anello tranviario su prato e spazi pubblici per la socialità. Ad oggi non esiste però alcun progetto ufficiale per la rigenerazione della piazza.
Continua la lettura con: Una schiarita per Lampugnano: il progetto di riqualificazione radicale
FABIO MARCOMIN
Se poiazze e strade vengono lasciate al degrado, e l’Amministrazione non interviene nella normalità, ecco che la teoria della “finestra rotta” si palesa in tutta la sua ovvietà. E’ controllo del territorioo che manca, con i suoi vigili, l’Amsa che non interviene nelle pulizie giornaliere (c’è anche un mercato settimanale, ma poi le pulizie decadono). E poi ci si lamenta della presenza della “mafia”- Certo, dove si forma un vuoto, questo viene subito riempito da altro. Lapalissiano. Ma l’Amministrazione non lo sa. O lo sa e fa lo gnorri.