2 anni per 1,5 km: tempi da bradipo anche in Buenos Aires. Perché a Milano i lavori pubblici durano così tanto?

E pensare che per l'intera autostrada del Sole ci sono voluti 8 anni

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Arianna Censi - Corso Buenos Aires
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Non solo la preferenziale in zona Lotto. Anche i cantieri per la riqualificazione della via commerciale per eccellenza di Milano hanno tempi da bradipo. La situazione e il confronto con l’estero.

2 anni per 1,5 km: tempi da bradipo anche in Buenos Aires. Perché a Milano i lavori pubblici durano così tanto?

# Il cantiere interminabile di corso Buenos Aires 

Arianna Censi – Corso Buenos Aires

Tutto è iniziato quando ancora si era in piena pandemia, con il disegno delle strisce per realizzare una pista ciclabile, una corsia pedonale e parcheggi in strada. Poi sono stati messi dei cordoli provvisori e allargato lo spazio pedonale. Infine è stato avviato il progetto per la trasformazione definitiva di corso Buenos Aires, in cui si prevede una doppia pista ciclabile in sede protetta con cordoli in cemento, marciapiedi ampliati in pietra, panchine e aiuole con cespugli e arbusti. Un intervento in teoria non troppo impegnativo, su un tratto di un chilometro e mezzo di strada, ma dopo oltre due anni (come lamentano alcuni cittadini nel gruppo Cantiere Urbanfile ndr) ancora non è stato completato. Un tempo che sembra un’eternità, specie se confrontato con le realizzazioni urbane di altre città europee o asiatiche, e molti milanesi sono delusi dall’elemento green: le piante sembrano infatti decisamente più basse e le aiuole meno colme di verde del previsto. Il nuovo volto del corso dovrebbe essere pronto, se tutto va bene, entro la primavera del 2026

Ma non è l’unico cantiere a passo di lumaca.

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# La preferenziale della 90/91 in zona Lotto: tre anni di lavori per meno di 1 km

Cartello lavori piazza Stuparich

Un altro caso emblematico è quello della preferenziale 90/91, il progetto avviato dopo oltre dieci anni di attesa, poi bloccato da scandali e tangenti e ripreso solo pochi mesi fa. Il tracciato, di poco meno di un chilometro, interessa un’area strategica tra piazza Stuparich e piazzale Zavattari, con lavori che prevedono rotonde, piste ciclabili, verde urbano e nuovi sistemi fognari. Nonostante l’esigua portata dell’intervento, i lavori iniziati nel settembre 2024 hanno una durata prevista di tre anni, un tempo che appare eccessivo. Nel frattempo, i costi sono schizzati da 6 a oltre 23 milioni di euro, e i disagi per residenti e traffico sono enormi. E pensare che la Milano-Laghi negli anni ’20 del ‘900, il tratto di più di 20 km dell’odierna A8 tra Lainate a Gallarate, è stata costruita in appena 15 mesi. O ancora l’autostrada del Sole, completata in soli 8 anni negli anni ’60.

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# All’estero si corre: in Cina il tunnel sottomarino più grande del mondo è stato realizzato in poco più di 3 mesi

newatlas – Interno tunnel

Se il confronto con la realtà italiana lascia amarezza, quello con alcune opere estere lascia stupefatti per la rapidità e l’efficienza. La Cina è diventata un esempio eclatante: il tunnel sottomarino più grande del mondo, lungo 3,3 km e con un diametro record di 17,5 metri, è stato realizzato in soli 110 giorni, grazie a tecnologie avanzate e a una logistica impeccabile. Questo tunnel, sotto il Fiume Giallo, ospiterà un’autostrada a sei corsie, collegando aree strategiche con velocità fino a 60 km/h e dando una spinta decisiva all’economia regionale. Nel 2015, la ricostruzione dello Sanyuan Bridge ha richiesto appena 43 ore, una stazione ferroviaria in meno di 9 ore, un risultato che sembra fantascienza. In Norvegia, il tunnel sottomarino di Ryfylke, lungo 14,4 km e attualmente il più profondo del mondo, è stato completato in 6 anni: tempi tutto sommato contenuti anche rimanendo in Europa. Perché a Milano i lavori pubblici durano così tanto (e costano così caro)?

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FABIO MARCOMIN


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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