La candidata della Lombardia a capitale della cultura è Rozzano: simbolo di rinascita per l’Italia del futuro

La sua scelta sarebbe uno splendido segnale di rilancio per tutto il Paese

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Uno dei comuni più difficili dell’area metropolitana milanese si candida a Capitale italiana della Cultura. Dall’etichetta di “Rozzangeles” alla proposta di un laboratorio urbano partecipato. Ecco perchè la sua scelta sarebbe uno splendido segnale di rilancio per tutto il Paese. 

# L’iniziativa del Ministero della Cultura attiva dal 2014

Capitali italiane della cultura

La Capitale italiana della Cultura è un’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura a partire dal 2014. Il titolo viene assegnato ogni anno a una città sulla base di un progetto culturale ritenuto strategico per lo sviluppo del territorio. La selezione avviene in due fasi: una prima di ammissione, con la presentazione del dossier, e una seconda di audizione riservata alle dieci finaliste. Il riconoscimento è conferito dal Consiglio dei Ministri su proposta di una giuria di esperti. Dal 2015 sono state premiate realtà differenti, da Matera a Parma, da Procida a Bergamo-Brescia. Per l’edizione 2028, sono venticinque le città candidate. Tra queste figura, per la prima volta, il Comune di Rozzano. L’unica candidata della Lombardia. 

# Rozzano tra le candidate per il 2028 come “laboratorio metropolitano di riconciliazione culturale”

 
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Rozzano ha formalizzato la propria candidatura il 26 giugno 2025. Il progetto è incentrato sulla cultura come strumento di trasformazione urbana e identitaria. Il Comune ha definito la propria proposta un “laboratorio metropolitano di riconciliazione culturale”. L’intento è costruire un modello in grado di superare la storica frammentazione della città, attraverso una rete di iniziative culturali e sociali condivise. Situata nella prima cintura sud di Milano, Rozzano è spesso associata a criticità sociali e urbanistiche. Il quartiere Villaggio dei Fiori, le torri popolari e l’etichetta di “Rozzangeles” ne sintetizzano una lunga storia di difficoltà. La candidatura intende ribaltare questa narrazione, facendo leva sulle risorse interne e sulla partecipazione diffusa.

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# Un progetto per la ricucitura urbana

Capitali cultura

Il cuore della proposta è la ricucitura tra le aree popolari storiche e i nuovi quartieri residenziali. Il dossier prevede un cronoprogramma di interventi, un piano di sostenibilità economica e un sistema di indicatori di impatto. Saranno coinvolti cittadini, associazioni, istituzioni culturali e soggetti economici. L’obiettivo dichiarato è superare la marginalità attraverso processi culturali strutturati e stabili. Rozzano intende candidarsi come esempio di periferia urbana in trasformazione. Il progetto mira a restituire continuità al tessuto cittadino, partendo dalle differenze, dalle fragilità e dalle potenzialità presenti nei quartieri.

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# Perché scegliere Rozzano sarebbe una grande opportunità per il paese

Comune di Rozzano – Cascina Grande

Sì, Rozzano ha anche un patrimonio culturale. Tra i principali:

  • la Cascina Grande, sede della biblioteca
  • l’osservatorio astronomico
  • il Castello Visconteo
  • la chiesa di Sant’Ambrogio con gli affreschi storici

  • le chiuse vinciane

  • la scultura “Città sole” di Luciana Matalon

  • le aree verdi dello Smeraldino e della Sorgiva. 

A questi si affiancano elementi di archeologia industriale e arte contemporanea, come la Fonderia De Andreis, la scultura “Città sole” di Luciana Matalon e i murales delle case Aler. 

Ma la realtà è che la candidatura di Rozzano a capitale della cultura non ha come fattore di forza il passato. Ma il futuro. Ancora di più: un’idea di futuro per il paese. Un Paese che deve ripartire dall’idea che cultura significa soprattutto “fare cultura”, non semplicemente mettere in mostra quello che si è fatto in passato. E che la periferia urbana possa essere un laboratorio di progetti e proposte, di innovazione per un Paese che da tempo si è stancato di crescere. Per questo la scelta di Rozzano sarebbe un simbolo di rinascita. Ma il Paese sarà all’altezza del futuro di Rozzano?

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FABIO MARCOMIN


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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