Le 7 qualità del «milanese vero»

Esiste un'identità del milanese Doc? E in che cosa consiste?

3
Centro Milano

Una specie che si sta estinguendo: i milanesi, quelli nati e cresciuti qui. Quando mi capita di dirlo c’è gente che rimane stupita come se chi vive a Milano fosse quasi solo gente che arriva da fuori. Ma esiste un’identità del milanese Doc? E in che cosa consiste?

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Le 7 qualità del «milanese vero»

1. Siamo meneghini

Meneghino e Cecca – Credits: Il Mirino

La maschera che rappresenta il milanese è Meneghino. Meneghino, da “Domenico”, è il servitore dei signori. Dove questo potrebbe essere ritenuto offensivo, a Milano è un motivo di orgoglio. Il milanese è bravo a servire, forse il più bravo di tutti. Perchè ritiene servire l’altro come un atto di grande dignità. Servire il cliente, servire il datore di lavoro, servire il Paese. Il milanese vero rispetta le regole e non considera una vergogna il rendersi utile agli altri. Anzi. Forse è perchè nei secoli abbiamo ricevuto ogni tipo di “signore” e di dominatore. C’è chi con il signore di turno ha un rapporto conflittuale, chi ha diffidenza, chi cerca di fregarlo. Il milanese lo serve e servendolo bene costruisce la sua libertà, obbligando ogni “signore” a dare valore alla città. Se non lo fa siamo pronti a qualunque cosa, anche a una rivoluzione.

2. Non siamo imbruttiti

il dogui, il principe, (anche se non era di Milano)

Il milanese è sobrio, ama l’ “understatement”. Il milanese vero è tutto il contrario dell'”imbruttito” che è invece uno che fa il milanese senza esserlo. Il milanese non ostenta, non fa il ganassa, fa più che dire. Gli piace vincere, aver successo, ma ama goderne con discrezione, senza magnificarsi con gli altri. Lo stesso nel modo di parlare, di vestire o di presentarsi: i milanesi veri non sono appariscenti, amano il bello non ciò che stupisce. Ha più cura dei cortili che delle facciate. Cosa insolita in Italia.

Leggi anche: il vero milanese non è l’imbruttito

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

3. Siamo pragmatici, calvinisti, un po’ asburgici

Il milanese vero si sente qualcosa di diverso. Con l’Italia abbiamo un rapporto contraddittorio, di appartenenza disincantata. Ogni milanese vero in fondo in fondo non si sente italiano: non per conflitto ma perchè sentiamo di essere qualcosa di più. Siamo cittadini d’Europa, figli di una cultura mitteleuropea, tra le infinite dominazioni sentiamo sempre forte il legame con la tradizione asburgica. Anche la religione a Milano è diversa. Il rito ambrosiano la rende distinta e sotto sotto la mentalità calvinista ci identifica di più di quella cattolica. Tutto questo si traduce in un sano pragmatismo nell’affrontare le questioni della vita.

4. La voglia di fare

Il milanese vive di azione. L’impegno, la cura nelle cose sono dei motivi di gratificazione. Anche i momenti di svago e il tempo libero sono vissuti in modo attivo. L’aperitivo, il week end, le ferie sono essi stessi dei progetti. Darsi da fare ovunque ci troviamo è il nostro tratto distintivo.

5. Siamo altruisti “mascherati”

credits: milano.repubblica.it

Milano ha il cuore in mano. Una definizione che resiste nei secoli. Ma l’altruismo del milanesi è sobrio, nascosto, modesto. Si aiuta perchè ci si sente bene a dare una mano a chi è nel bisogno, non per farsi belli agli occhi degli altri. E’ difficile trovare un vero milanese che non compia atti di sincera generosità. Ma è ancor più difficile venirne a conoscenza. Quando facciamo il bene siamo mascherati, come Zorro, come i supereroi. 

6. Usiamo Milano come criterio di valore

Centro Milano

I milanesi veri sono persone curiose, aperte al mondo: amiamo viaggiare e confrontarci con persone di ogni cultura. Siamo così da sempre. Però ogni volta che conosciamo un nuovo paese o una nuova cultura cerchiamo sempre di avere un criterio per l’analisi. Abbiamo un criterio estetico, sempre presente, ma non solo. Ovunque siamo e chiunque incontriamo portiamo con noi anche Milano, come base di confronto. Ci serve per ancorare qualunque concetto a qualcosa di concreto e di relativo.

7. Il vero milanese non esiste

@belenrodriguezreal
(instagram)

Chi siamo quindi? Una minoranza così piccola che si può dire che il vero milanese non esista. Il vero milanese è un fantasma, il vero milanese non è nemmeno per forza nato a Milano. E se lo è si identifica con il nonno o il prozio che veniva da fuori. Il vero milanese è veneto, pugliese, sardo, siciliano, svizzero, austriaco, cinese, marziano. O meglio: il vero milanese è il barista, il tassista, il manager, lo studente erasmus, il pierre, la ballerina, il portinaio, la musicista, è chi si mette a destra sulle scale mobili. Il vero milanese è chi arriva a Milano e si sente parte della comunità, il vero milanese è chi con la sua diversità rinforza l’identità della nostra città.  

Continua la lettura con: quello che le milanesi amano delle milanesi

ANDREA ZOPPOLATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.    

 


Articolo precedenteLe 10 leggende metropolitane più famose di Milano
Articolo successivoI mille colori della Val Brembana: i 4 percorsi d’autunno
Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

3 COMMENTI

La sezione commenti è chiusa.