La RIVOLUZIONE EPOCALE dell’EDITTO di MILANO

Una data destinata a cambiare la storia antica e a forgiare l'intera civiltà occidentale

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Credits: altervista.org - Editto di Milano

Vi invito a salire con me a bordo di una macchina del tempo per un viaggio davvero speciale che ci riporta indietro di più di millesettecento anni, sino a una data che sancì la ratifica di un importantissimo trattato, nato per trovare una conciliazione di stampo religioso ma che, come vedremo, ebbe significative conseguenze nei secoli a seguire.  La giornata è quella del 13 giugno 313 dC, e nelle sue varie denominazioni l’evento è ricordato come editto di Licinio e Costantino, editto (o rescritto) di tolleranza o, più semplicemente, Editto di Milano.

La RIVOLUZIONE EPOCALE dell’EDITTO di MILANO

# Milano capitale dell’impero romano

Busto di Costantino

Siamo nell’anno 293 quando Diocleziano diede vita a un’importante riforma delle funzioni imperiali, cercando di porre un freno ai pericoli e salvaguardando soprattutto l’incolumità degli imperatori stessi. Considerando che ben trenta su trentatré imperatori nell’ultimo secolo erano stati assassinati da esponenti di varie congiure non doveva sembrare una cattiva idea. Diocleziano divise così l’Impero Romano in due macroaree: Oriente ed Occidente, governati da una tetrarchia composta dagli imperatori (titolati Augusti) che a loro volta avrebbero avuto come successori due Cesari. Ma, mentre Diocleziano si stabilì a Nicomedia (l’odierna Izmit in Turchia), l’Impero d’Occidente con sede a Mediolanum fu assegnato ad Augusto Massimiliano, e solo sette anni dopo i neo-nominati Licinio e Costantino divennero protagonisti dell’evento epocale a cui viene dedicato questo articolo. 

# In hoc signo vinces

Credits: altervista.org – Editto di Milano

Nella primavera del 312, con la battaglia di Ponte Milvio, Costantino divenuto imperatore sconfisse l’usurpatore Massenzio nei pressi del celebre ponte romano e, a seguito di questa vittoria, divenne l’unico sovrano dell’Impero Romano d’Occidente, ponendo di fatto fine al controverso e ben poco riuscito esperimento della tetrarchia. Ciò che ci interessa sapere è che la sera prima della battaglia finale, secondo quanto riportano le fonti, Costantino non eseguì i sacrifici religiosi rituali affermando che “un sommo Dio lo avrebbe guidato nella battaglia”. Inoltre, a seguito della vittoria, Costantino non celebrerà il trionfo come era stato fatto sino ad allora. Non salì al Campidoglio, sede del tempio più sacro ai romani, e in tal mondo abbracciò completamente la religione cristiana.

# L’editto: i due elementi rivoluzionari da cui nasce la civiltà occidentale

Credits: studiarapido.it

Costantino non rimase a lungo a Roma: nel gennaio 313 si recò alla nostra Mediolanum, città scelta per il matrimonio della sorella Costanza con Licinio. Nella capitale dell’Occidente, Costantino e Licinio concordarono una linea comune in materia di religione. Fu così che venne creato l’editto: per la prima volta nella storia venne proclamata la libertà di culto in tutto l’impero. Fu anche sancito che tutti i beni precedentemente requisiti ai cristiani durante il lungo periodo delle persecuzioni dovessero essere restituiti agli stessi.

La libertà di culto è considerato uno dei pilastri fondativi della moderna civiltà occidentale. Ma non solo. Da questo momento, inevitabilmente, si svilupperà un accordo non scritto che prevedeva l’inalienabilità dei beni della Chiesa e che di fatto avrebbe poi portato la stessa e i suoi rappresentati ad essere intoccabili per buona parte della storia seguente. Un’intoccabilità che sarebbe poi sfociata nelle crociate e nelle dispute infinite fra Chiesa e Imperatori per tutta la storia dell’Alto e del Basso Medioevo.

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La rivoluzione epocale dell’editto di Milano fu pertanto l’istituzione della libertà di culto e il riconoscimento del ruolo della Chiesa. Due innovazioni che aprirono la strada a secoli di progressi e di scontri che forgiarono l’intera civiltà occidentali. 

Continua la lettura con: 10 giornate storiche di Milano: dall’editto di Costantino all’inchiesta Mani Pulite

CARLO CHIODO

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Carlo Chiodo
Nasco a marzo del 1981. Milanese moderno, ostinato e sognatore, alla costante ricerca di una direzione eclettica di vita. Laurea in Lingue e Comunicazione, sono appassionato di storia contemporanea, amante del cinema e del surf da onda. Dopo il romanzo d'esordio (Testa Vado Croce Rimango, 2016) ho pubblicato con Giovane Holden edizioni una silloge di racconti (Diario di Bordo, 2020).