La GUERRA a Milano: le PATATE al SEMPIONE e altre curiosità che pochi conoscono

Cinque curiosità della Milano in guerra

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Dopo anni la guerra è tornata in Europa. Siamo andati a riscoprire cosa è successo a Milano nell’ultima guerra che ci ha coinvolto direttamente, il secondo conflitto mondiale. Abbiamo trovato cinque curiosità. 

La GUERRA a Milano: le PATATE al SEMPIONE e altre curiosità che pochi conoscono

#1 In caso di bombardamento i biglietti dei tram vanno rimborsati?

Locomotiva “Gamba de legn”

Con l’entrata in guerra si introdussero a Milano come in altre città un insieme di regole nuove. Una di queste riguardava come organizzarsi in caso di bombardamento. Se le sirene di allarme iniziavano a suonare, tutti i mezzi pubblici dovevano fermarsi e lasciare che le persone si potessero mettere al riparo. A Milano si sollevò un dibattito sul fatto che in caso di interruzione della corsa a causa di bombardamenti, i biglietti del tram potessero essere riutilizzati per completare il percorso, scongiurato l’allarme. Alla fine si arrivò alla decisione che in caso di interruzione della corsa per i bombardamenti si potesse chiedere il rimborso del biglietto prima di scendere e mettersi in salvo. 

#2 Che fine fanno gli animali?

Preoccupazione simile riguardo effetti imprevisti dei bombardamenti riguardava lo zoo di Milano che a quei tempi era ai Giardini di Porta Venezia. Il guardiano dello zoo interrogò le autorità chiedendo cosa avrebbe dovuto fare con gli animali. Chiese lumi su come metterli al riparo ma soprattutto indicazioni su cosa avrebbe dovuto fare nel caso in cui le bombe avessero messo le belve in libertà. In questo caso avrebbero potuto causare pericoli per i cittadini se delle bestie feroci fossero state libere di muoversi in città. Alla fine si decise che vista la situazione i pericoli per i cittadini fossero molto maggiori di quello di ritrovarsi davanti a tigri e leoni e si optò per non regolamentare questa ipotesi che, fortunatamente, non si verificò. 

#3 Il ritorno a Cassala sulla circonvallazione

Per celebrare “il ritorno a Cassala”, la presa della città del Sudan da parte delle truppe che combattevano nell’Africa del Nord, spinse il podestà di Milano, la carica corrispondente a quella di sindaco, di ribattezzare con il nome di questa città l’allora via Malta. Che a sua volta prese il posto dell’ “antipatriottico” viale Francia. 

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#4 Le quattro città fasciste attorno a Milano

Nei primi mesi di guerra l’Istituto Case Popolari aveva stanziato 300 milioni di lire per la costruzione di quattro città satellite attorno a Milano. Secondo il progetto dovevano essere realizzati quattro centri autonomi intitolati a Costanzo Ciano, Arnaldo Mussolini, Italo Balbo e Guglielmo Oberdan. Ogni centro avrebbe dovuto ospitare 20.000 abitanti e dovevano essere autosufficienti. 

#5 Le patate del Sempione

Negli ultimi mesi della guerra la città era vittima della carestia e diventava sempre più difficile sfamare i cittadini. Fu deciso di seminare il parco Sempione a patate, mentre ai lati furono messi dei girasoli. Allo stesso modo furono arate e seminate le altre zone verdi di Milano, tutte a patate tranne parco il Parco Lambro in cui venne seminato il ricino, utile per il motore degli aerei.

Fonte: Come eravamo negli anni di guerra, Arrigo Petacco

Continua la lettura con: i segreti del Sempione, il central park di Milano

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