Se vi siete mai chiesti cosa succede quando un treno italiano incontra un treno svizzero, sappiate che non è l’inizio di una barzelletta, ma di un confronto affascinante e a tratti esilarante tra due mondi su rotaie che condividono le Alpi, ma non la stessa filosofia ferroviaria. Andiamo a scoprire cosa cambia davvero tra viaggiare in treno in Italia e in treno in Svizzera.
Treno italiano vs. treno svizzero: queste le differenze
# Biglietti e prezzi: un mondo di differenza in euro e franchi

I treni italiani hanno una politica di prezzo degna di una giostra di luna park: oggi costa così, domani chissà. Puoi trovare offerte interessanti se prenoti con anticipo, come il Frecciarossa a 9,90 euro, ma se ti svegli all’ultimo momento un Milano-Roma può arrivare a cifre che nemmeno un volo intercontinentale. In compenso, esistono mille tariffe: Super Economy, Economy, Cartafreccia, sconto bambini, sconto over 60, sconto pioggia, sconto “se il controllore è di buon umore”.
In Svizzera i treni costano, ma almeno il prezzo è sempre quello, stabile, preciso, affidabile. Un po’ come tutto il resto in Svizzera. Un’andata da Zurigo a Lucerna? Circa 15-20 CHF per una mezzoretta di viaggio, ma attenzione perché i prezzi pieni sono alti sì, ma esistono gli abbonamenti miracolosi: la Swiss Half Fare Card, il GA Travelcard (per girare illimitatamente), e mille altre formule che, se pianificate bene, possono farvi risparmiare parecchio.
# Tipo di convogli: Frecce contro trenini da fiaba

In Italia i treni sono moderni e veloci, soprattutto le Frecce, tra cui Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca, con vagoni puliti, Wi-Fi che a volte funziona, carrozze silenzio, prese elettriche e posti prenotabili. Ma quando si passa ai regionali diciamo che si fa un salto indietro nel tempo: sedili vissuti, forse aria condizionata, ritardi probabili e del bagno è meglio non parlarne. Diciamo che l’esperienza autentica a volte sfocia nell’etnografia: gente che parla al telefono urlando, aria condizionata anarchica, treni che sembrano quelli della gita delle medie e gente a cui fare attenzione.
Sui treni svizzeri tutto brilla, anche i regionali sembrano business class: silenziosi, puntuali al minuto e puliti da fare invidia a una sala operatoria. E vogliamo parlare dei treni panoramici? Il Glacier Express, il Bernina, il GoldenPass più che treni, sono esperienze da National Geographic con il comfort di un hotel a 4 stelle.
# Puntualità: la dura verità

In Italia si arriva più o meno, a meno che non ci sia uno sciopero, un problema tecnico, un piccione sul binario, un guasto al treno precedente o la pioggia. C’è da dire però che l’alta velocità italiana funziona piuttosto bene.
Il treno svizzero? Puntuale come un orologio…svizzero. Se parte alle 15:04, alle 15:04 sta già lasciando la stazione, se è in ritardo di due minuti, scatta l’allarme nazionale. Soprattutto, nessuna scusa ridicola perché se c’è un problema, lo dicono e spesso ti risarciscono pure.
# Tratte e collegamenti: chi va dove e come
La rete ferroviaria italiana è buona, specie per le grandi città, ad esempio un treno che collega Milano-Roma in 3 ore è comodissima, ma il sud? Alcune zone sono ancora piuttosto isolate e soprattutto certi treni sembrano attraversare epoche storiche più che regioni.
In Svizzera non importa quanto piccolo sia il paese, ci sarà sempre un treno (o un bus o una funicolare) che ti ci porta. L’intermodalità è fantastica: treno + bus + battello + cremagliera? Si può fare con un solo biglietto.
# In sintesi: Italia e Svizzera a confronto

Se vuoi vivere un’avventura, raccontare un aneddoto, conoscere gente e magari finire in ritardo, prendi un treno italiano. Se invece vuoi arrivare puntuale, rilassarti, goderti il paesaggio e pagare molto per l’efficienza, scegli un treno svizzero.
Un consiglio? Goditi entrambi: prendi un Frecciarossa per arrivare a Milano e poi salta sul Bernina Express. La bellezza sta anche nel confronto e un viaggio su rotaia tra questi due mondi è un’esperienza che non si dimentica.
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MARTA BERARDI
Se in Italia tutti pagassero il biglietto…..
Un’altra delle differenze è la burocrazia, che permette agli svizzeri di risolvere i problemi in tempo utile, mentre da noi ci vogliono autorizzazioni su autorizzazioni. Tipico il treno che si ferma in aperta campagna, nessuno sa niente, nessuno dà informazioni e si aspetta, si aspetta. Oppuire che paghi il biglietto (con prenotazione) on-line per un treno, che, chissà perché, viene soppresso. E tu resti come un pampano in stazione ad aspettarne un altro. Se arriva.
I treni tedeschi che proseguono in Svizzera arrivano alle stazioni di confine come Basilea e San Gallo o Sciaffusa con ritardi più o meno forti causando poi effetti domino sulla circolazione elvetica. Per evitare ciò FFS fa così: se il ritardo è superiore a 15′ parte un treno svizzero come da orario interno lasciando a piedi i passeggeri germanici. Però sarà puntuale.
Per evitare ritardi, sulla direttrice del Sempione hanno anticipato le partenze da Milano centrale per Losanna/Ginevra e Berna/Basilea di 15′ penalizzando la tratta italiana. Altro bel modo di essere “precisi”.
Nel mese scorso nel Vallese un treno fermo a Briga non ha potuto proseguire il servizio interno per lavori urgenti in una galleria e i passeggeri hanno dormito sul treno.
La velocità commerciale dei treni svizzeri, come di quelli austriaci, è veramente modesta e ferma a valori di cinquant’anni fa, salvo che per brevi tratte. Le distanze tra le città principali sono altrettanto modeste e le fermate sono frequenti anche per i treni di categoria superiore. Per cui 70 Km/h e puntualità. Ma così son capaci tutti.
Precisazione e rettifica (mai fidarsi solo della memoria): il treno svizzero fermo a Briga, il 5 aprile scorso, era l’Eurocity 47 Ginevra Milano. Arrivo previsto 22,50. Effettivo il mattino dopo.