Il progetto di unire due mari attraversando l’Italia centrale accompagna da tempo il dibattito sulle infrastrutture ferroviarie. La sua realizzazione procede per fasi, tra vecchie ipotesi e lavori in corso. Al centro resta l’idea di rafforzare i collegamenti trasversali con un ruolo strategico per passeggeri e merci.
# Il potenziamento della linea Orte-Falconara per ridurre di 30 minuti il viaggio tra Roma e Ancona

Il potenziamento della linea Orte-Falconara è tra le priorità infrastrutturali del Gruppo FS. Si tratta di una dorsale trasversale di 204 chilometri che collega Roma con Ancona e che consente l’integrazione con la rete dell’Alta Velocità. A sud con la Roma-Firenze e quindi all’asse Torino-Salerno e a est confluisce sulla dorsale adriatica Ancona-Bologna, parte del corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo. È un’infrastruttura strategica per Umbria e Marche, oltre che per i collegamenti tra i due mari. L’opera è stata suddivisa in lotti e prevede il raddoppio in variante di più tratti, l’adeguamento tecnologico e interventi di manutenzione straordinaria. Obiettivo dichiarato: aumentare la capacità della linea, migliorare la regolarità della circolazione e ridurre i tempi di percorrenza fino a 30 minuti tra Roma e Ancona e fino a 15 minuti tra Roma e Perugia. A regime la linea potrà supportare fino a 10 treni l’ora, potenziando anche i flussi merci come itinerario alternativo lungo l’asse nord-sud.
# Le tratte realizzate
Alcune sezioni sono già state completate: il raddoppio tra Orte e Spoleto, quello tra Campello e Foligno, il tratto Albacina-Serra San Quirico e l’intero segmento Castelplanio-Falconara. Anche il nodo di Falconara risulta parzialmente potenziato per consentire l’inserimento nella rete adriatica. Su questi tratti già raddoppiati e tecnologicamente aggiornati è possibile ridurre i tempi di percorrenza e garantire un primo incremento della capacità. Sono inoltre attivi sistemi di segnalamento avanzati, in attesa dell’adozione completa del sistema ERTMS sull’intera linea.
# I cantieri attivi

Gli interventi in corso riguardano il raddoppio e l’adeguamento infrastrutturale. È prevista a breve l’attivazione del lotto Spoleto-Campello, mentre i lavori sul tratto Genga-Serra San Quirico dovrebbero concludersi nel 2026 e prevedono anche la costruzione di binari provvisori per consentire lo scavo delle gallerie Murano e Genga. In parallelo procede il raddoppio della tratta PM 228-Albacina, con opere di rilevati, trincee e attraversamenti idraulici, e sono in corso attività di manutenzione straordinaria tra Terni e Giuncano, comprese alcune gallerie. Nel frattempo è in fase di installazione il sistema ERTMS, con un investimento di 190 milioni di euro e circa 200 persone impegnate, nei tratti Orte-Terni-Foligno, Castelplanio-Jesi e Jesi Interporto-Falconara, consentendo velocità fino a 200 km/h e una gestione più efficiente della circolazione. Questi cantieri comportano interruzioni temporanee della linea, come quella in corso tra Terni-Foligno e Fabriano-Castelplanio dal 6 agosto al 6 settembre 2025, mentre sulle sezioni a doppio binario la circolazione si svolge a binario unico.
# Progetti da approvare e tratte da avviare

Restano da avviare alcuni lotti strategici. In particolare, il raddoppio dei tratti PM 228-Genga e Serra San Quirico-Castelplanio non è ancora entrato nella fase esecutiva. Questi interventi, insieme alle opere previste nel nodo di Rieti, sono inseriti tra le priorità ma hanno solo una parte dei finanziamenti disponibili. Il PNRR destina circa 545 milioni di euro al potenziamento della Orte-Falconara, di cui oltre 400 milioni coprono 27 chilometri di linea ad Alta Velocità/Alta Capacità, con attivazioni previste tra il 2026 e il 2028.
# Il sogno della Ferrovia dei Due Mari

Accanto ai cantieri reali resta il progetto storico della Ferrovia dei Due Mari, un’idea che accompagna l’Italia dall’Ottocento. Il tracciato originario prevedeva un collegamento diretto da Roma a San Benedetto del Tronto passando per Rieti, Amatrice, Norcia e Ascoli Piceno, con una lunghezza complessiva di 221 chilometri, di cui 135 mai realizzati. Il costo era stato stimato in circa 2 miliardi di euro e comprendeva nuove stazioni ad Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Accumoli e Posta, oltre alla riqualificazione di quelle di Ascoli, Rieti e Antrodoco. Il progetto, rilanciato più volte da comitati e associazioni locali, non ha mai superato la fase preliminare e rimane ancora oggi un’infrastruttura incompiuta. L’unico tratto concreto è la Orte-Falconara, destinata a concludersi ad Ancona, mentre il sogno di un collegamento ferroviario diretto fino a San Benedetto resta ancora sulla carta.
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FABIO MARCOMIN