Pressione della montagna, amianto e gas hanno messo alla prova i cantieri del Terzo Valico. Ma ora, con nuove tecniche e un’agenda rivista, i lavori ripartono. Il punto sul progetto e quando dovrebbe essere completato.
Quando si andrà da Milano a Genova in 56 minuti? Terzo Valico tra ostacoli e ripartenze
# Il Terzo Valico: l’opera ferroviaria più ambiziosa d’Italia

Il Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova rappresenta la più grande opera ferroviaria in corso nel Paese. La sua infrastruttura principale, la Galleria di Valico, con i suoi 27 chilometri, è destinata a diventare la più lunga d’Italia, superando quella in costruzione tra Napoli e Bari. Il progetto comprende anche il Nodo ferroviario e lo scalo merci di Campasso, per un totale di 90,7 km di tunnel, di cui 53 km collegano Genova a Tortona, con 37 km sotterranei. L’investimento complessivo ammonta a 10,6 miliardi di euro: 8,2 miliardi per il Terzo Valico e 2,4 miliardi per il Nodo di Genova. L’obiettivo è ambizioso: raggiungere il mare in meno di un’ora. Ma a che punto siamo?
# Avanzamento scavi al 92%. Il punto sulle tre criticità emerse: pressione eccessiva della montagna, presenza di amianto e gas imprevisto

Durante un incontro tenutosi a Genova nel marzo 2025, il viceministro Edoardo Rixi ha fornito un aggiornamento sullo stato dei lavori. L’avanzamento complessivo dello scavo delle gallerie ha raggiunto circa il 92% del totale delle opere in sotterraneo, con nove fronti di scavo attivi su tredici.
Tre criticità rilevanti hanno però rallentato l’avanzamento del Terzo Valico, concentrandosi soprattutto nel tratto tra la finestra Vallemme e il Pozzo Radimero. Le problematiche riguardano: la pressione geologica, la presenza di amianto e il ritrovamento di gas in concentrazioni oltre le soglie di sicurezza.
# Pressione eccessiva della montagna: riavviato scavo binario dispari, atteso ad agosto la ripartenza sul binario pari
La prima criticità ha visto una delle due talpe meccaniche bloccarsi a causa della forte pressione della montagna nell’ultimo dei 10 km da scavare: la TBM è rimasta ovalizzata e schiacciata nella cosiddetta “zona tettonica tra Sestri e Voltaggio”, dove le centine non reggevano più. «È stato necessario intervenire con una modifica al progetto», ha spiegato il commissario Mauceri. A seguito dello stop, ad aprile sono ripartiti gli scavi sul binario dispari del cantiere Radimero con tecniche tradizionali, mentre sul binario pari sono in corso le operazioni di smontaggio della seconda TBM, con l’obiettivo di riprendere l’avanzamento ad agosto, secondo quanto dichiarato dal viceministro Edoardo Rixi.
#Ritrovamento di amianto
La seconda criticità riguarda la presenza di amianto sopra i limiti consentiti nella tratta centrale. Come sottolineato dal commissario, il problema sorge quando la rottura delle rocce libera le fibre di amianto nell’aria. Per garantire la sicurezza, il cantiere è stato riorganizzato con scavi da 50 metri alla volta e la creazione di aree di decontaminazione, una procedura che ha inevitabilmente rallentato il ritmo dei lavori.
# Presenza di gas in quantità non previste: ripresi gli scavi anche nel fronte sud del cantiere Radimero
Infine, la terza criticità è legata alla scoperta di gas in quantità superiori a quelle previste in fase progettuale, riscontrato in due dei cinque fronti attivi nella stessa tratta. I lavori erano stati sospesi, ma – ha annunciato Rixi – sono ora ripresi anche nel fronte sud del cantiere Radimero, grazie all’impiego di nuove tecniche di scavo appositamente sviluppate. Le contromisure adottate includono: tubazioni che agiscono da “rubinetti” per far defluire il gas prima dell’ingresso degli operai, ventilazione potenziata per l’espulsione continua e esplosioni controllate per mettere in sicurezza l’area.
# Inaugurazione posticipata al 2027
Queste problematiche hanno comportato uno slittamento nel completamento dell’opera. La ripresa degli scavi nei tratti critici è programmata per maggio e giugno 2025, con l’abbattimento dei diaframmi delle gallerie tra Cravasco e Vallemme entro fine anno. I lavori sul Nodo di Genova sono quasi completati, con il sestuplicamento previsto entro fine 2025 e la linea del Campasso entro il 2026. Tuttavia, il primo viaggio sulla nuova linea è ora previsto non prima del 2027, con una sola canna operativa al 75% e il completamento totale negli anni successivi.
# Opere mancanti tra Milano e Tortona: il punto sui progetti

Anche con il completamento del Terzo Valico, la linea ad alta velocità rimarrà incompleta senza gli interventi tra Milano e Tortona. Il quadruplicamento dei binari tra Milano Rogoredo e Pieve Emanuele (11 km) è in fase di collaudo tecnico-amministrativo, mentre per il tratto successivo fino a Pavia (18 km) sono in corso l’iter autorizzativo e il reperimento delle risorse. Il raddoppio della tratta Pavia-Voghera è ancora in fase di redazione del documento di fattibilità, senza tempistiche definite. Per il quadruplicamento tra Tortona e Voghera, la gara d’appalto è prevista per la seconda metà del 2025.
# Il sogno dell’hub AV a Opera
Per chiudere il cerchio potrebbe esserci la nuova linea M6 di Milano. Una delle ipotesi prevede un percorso che scende a sud lungo Via Ripamonti, attestandosi a Opera/Locate Triulzi dove è in valutazione la realizzazione di una stazione per Frecciarossa e NTV, con interscambio con la futura M6. Se venisse realizzata permetterebbe di scendere dalla metro e prendere un treno per arrivare al mare della Liguria in 56 minuti.
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FABIO MARCOMIN