Chi muore senza eredi? I suoi beni alla comunità locale non a Roma: la proposta di legge

Due proposte di legge vogliono cambiare le successioni: in discussione al Senato nuove regole per le eredità senza eredi

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In Italia stanno arrivando due proposte di legge che puntano a modificare le regole sulle eredità vacanti. L’obiettivo è cambiare il destino dei beni di chi muore senza parenti prossimi e senza testamento. Le iniziative di Lega e Fratelli d’Italia.

# La disciplina attuale: eredità vacanti allo Stato

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Attualmente, in base agli articoli 565 e 586 del codice civile, le eredità senza eredi legittimi fino al sesto grado o senza testamento confluiscono allo Stato. L’acquisizione è automatica, senza possibilità di rinuncia, e i debiti ereditari vengono presi in carico solo entro il valore dei beni ricevuti. Il sistema garantisce continuità giuridica ed evita che i patrimoni diventino res nullius, cioè senza titolare. Lo Stato incamera indistintamente immobili, denaro, titoli o beni mobili, ma l’assenza di criteri territoriali fa sì che queste risorse non abbiano ricadute dirette sui luoghi di provenienza. La funzione dello Stato è neutra, non orientata alla valorizzazione locale. Le comunità restano quindi estranee ai benefici economici derivanti dalle successioni vacanti. Due proposte di legge puntano a cambiare le regole.

# La proposta della Lega: beni ai Comuni per sostenere i bilanci locali

Proposta Lega

Il disegno di legge n. 409, presentato al Senato dalla senatrice Erika Stefani e da altri parlamentari della Lega, prevede che le eredità vacanti passino ai Comuni. Gli immobili andrebbero al Comune in cui si trovano, mentre denaro e altri beni al Comune di ultima residenza del defunto. L’acquisto resterebbe automatico e senza possibilità di rinuncia, con responsabilità limitata ai beni ricevuti. L’obiettivo dichiarato è sostenere i bilanci comunali, valorizzare il patrimonio ed evitare abbandoni o occupazioni abusive. Alcuni emendamenti propongono di vincolare i proventi a edilizia pubblica, riqualificazione urbana e servizi essenziali. 

# La proposta di Fratelli d’Italia: estensione della rappresentazione ereditaria fino al sesto grado

Proposta Fratelli d’Italia

Il disegno di legge n. 960, presentato da un gruppo di parlamentari di Fratelli d’Italia, non tocca direttamente la devoluzione ai Comuni ma interviene sulla rappresentazione ereditaria. Oggi questo istituto consente il subentro solo ai discendenti in linea retta e ai discendenti di fratelli e sorelle. La riforma intende estenderlo fino al sesto grado, includendo quindi cugini e parenti lontani. In questo modo si ridurrebbe il numero delle successioni vacanti, assegnando i beni anche a familiari remoti pur di non farli confluire allo Stato o, con la nuova riforma, ai Comuni. La proposta mira a colmare vuoti legislativi e a ridurre contenziosi, rafforzando la continuità familiare nella trasmissione dei patrimoni. L’iter parlamentare prevede la discussione congiunta dei due disegni di legge in Commissione Giustizia del Senato. Se approvati, modificherebbero radicalmente il diritto successorio italiano, ridefinendo chi beneficia delle eredità senza eredi.

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1 COMMENTO

  1. E’ cosa buona e giusta, anche se, penso, aumentando gli eredi aumenterebbe la litigiosità dei medesimi. Ma in questo caso il guadagno sarebbe degli avvocati.

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