Milano rétro: cinque locali dove si respira l’atmosfera di una volta

Dove ancora si respira quell'aria frizzante e spensierata perduta da tempo nel resto della città

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matteo_curti IG - Balera dell'Ortica
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Bentornati nel Ventesimo Secolo. A Milano, naturalmente. Le trattorie dopolavoro, i navigli deserti di film come Asso di Celentano, il Duomo ancora scuro di inquinamento di Milano Calibro 9, il vecchio Luna Park Varesine e San Siro senza gli anelli costruiti per i mondiali del ’90. Cartoline di una Milano che non tornerà più. Buona sorte vuole, però, che ci siano ancora dei locali dove quell’aria di una volta, talvolta frizzante e talvolta spensierata, si respira ancora.

#1 Spirit de Milan

spiritdemilan IG – Spirit de Milan

Dove ci si diverte provando al contempo una sana malinconia che travalica l’arco dei decenni più recenti e si spinge sino agli anni’50: lo Spirit de Milan in Bovisa. Oltre alla gustosa cucina di stampo milanese e non solo, si possono scegliere serate per qualunque genere musicale andasse in voga dal secondo dopoguerra in avanti, ivi compresi jazz, musica dal vivo e il divertentissimo swing. Fra l’altro gira voce che la caposala all’ingresso del ristorante adiacente alla spaziosa pista da ballo sia l’ultima rimasta a parlare dialetto milanese di tutte le colleghe sparse per capoluogo e provincia. Più nostalgico di così…

#2 Headbangers

headbangerspubmilano IG

Più che un locale vecchio stampo, il punto di ritrovo in zona Piazza Salgari è per un target che potrebbe sembrare quello di riders-camionisti, con tanto di lungo bancone, luci basse e lampade a soffitto puntate su tavoli da biliardo, se non fosse che in realtà, da Hedbangers potete trovare qualunque tipo di rappresentante del popolo della notte. I locali di questo stile una volta a Milano erano molti, e anche se questo è stato decisamente americanizzato, rappresenta la scelta vintage di una moda molto in auge negli anni’80 diffusa soprattutto fra studenti e rappresentanti della classe media, per cui la serata voleva dire una cosa sola: birra, hamburger e bowling/biliardo.

#3 Trattoria San Filippo Neri

Ph. @trattoriasanfilipponeri IG

Un ristorante con giardino a conduzione (e condizione) familiare in fondo a Viale Monza, dove la cucina è a vista sala interna, ove si possono gustare prelibatezze lombarde come ad esempio gli sfiziosi mondeghili e dove socializzare con i vicini di tavolo è semplicissimo. Bonus point, nell’ampio giardino coperto da tettoie in edera si possono portare animali domestici. Ma non provate a ordinare un minuto oltre l’orario di chiusura cucina, altrimenti oltre al ricco menu gusterete la spontanea simpatia del personale.

#4 Il Brutto Anatroccolo

raffa_insta360 IG – Il brutto anatroccolo

Avete presente quelle trattorie dei Navigli dove a un angolo ci sono turisti, all’altro vecchi milanesi che si insultano giocando a carte e a un certo punto il titolare si siede a caso bevendo qualcosa assieme ai clienti? Se cercate un’osteria spartana come questa, Il Brutto Anatroccolo è proprio il posto che fa per voi, con i fiori all’occhiello del menu fisso milanese a prezzi a dir poco popolarissimi e le immancabili tovaglie a scacchi rossi e bianchi.

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#5 La Balera dell’Ortica

matteo_curti IG – Balera dell’Ortica

Come non chiudere con la regina della vita notturna di Milano est, via Ortica appunto, quartiere ferrovier-popolare patria dell’indimenticabile Enzo Jannacci con taverne pronte a cucinare a ogni ora. La Balera dell’Ortica è esattamente quell’osteria di periferia dove puoi trovare qualunque tipo di cliente, e se una volta i balli erano rigorosamente tendenti al valzer in stile balera per gente che ha superato abbondantemente gli anta, oggi al suo esterno si può assaporare una cucina semplice ma ricca di prelibatezze e, soprattutto, si può ballare a ritmo di musica anni ’60 e ’70 una volta che la cena è finita, e con gente di tutte le età. Provare per credere!

Continua la lettura con: I «bar più top» dei quartieri di Milano

FABIO MARCOMIN


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Carlo Chiodo
Nasco a marzo del 1981. Milanese moderno, ostinato e sognatore, alla costante ricerca di una direzione eclettica di vita. Laurea in Lingue e Comunicazione, sono appassionato di storia contemporanea, amante del cinema e del surf da onda. Dopo il romanzo d'esordio (Testa Vado Croce Rimango, 2016) ho pubblicato con Giovane Holden edizioni una silloge di racconti (Diario di Bordo, 2020).

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