Tra via Solferino e Largo La Foppa c’è via Saterna. O meglio, ci dovrebbe essere perché in realtà non esiste. L’ha inventata Dino Buzzati per collocarvi la porta dell’Inferno nel suo “Poema a fumetti”.
Buzzati, che fu giornalista e disegnatore oltre che scrittore, amava intrecciare Milano con il surreale. Via Saterna è uno di quei luoghi “paralleli”, sospesi tra la mappa urbana e l’immaginazione, che danno corpo a una città invisibile sotto la città reale. Il Poema a fumetti, pubblicato nel 1969, è un’opera pionieristica nel panorama italiano, un ibrido tra graphic novel e poema esistenziale, in cui Buzzati reinterpreta il mito di Orfeo calandolo tra i neon, i tram e le ombre milanesi. La via inventata diventa così varco simbolico, una fenditura tra il quotidiano e l’oltremondo.
Negli anni, via Saterna è stata cercata, persino citata da artisti urbani e appassionati di letteratura fantastica. Alcuni hanno affisso targhe finte, altri l’hanno mappata su Google Maps come provocazione culturale. È diventata un piccolo culto per chi ama il lato segreto delle città: come la Macondo di García Márquez o la Baker Street di Sherlock Holmes. Però in realtà via Saterna esiste davvero. Anche se non è una strada: è diventata il nome di una galleria d’arte contemporanea a Milano, chiamata “Viasaterna”, che rende omaggio all’opera di Buzzati. La galleria, aperta nel 2015, si propone come un luogo di incontro tra realtà e immaginazione.

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