Byron Bay, cittadina costiera del New South Wales, Australia. Qui corre il Byron Bay Solar Train, il primo treno passeggeri al mondo alimentato a energia solare, entrato in funzione il 16 dicembre 2017. Il tratto è di appena 3 chilometri. Sì, perché più che di un mezzo di trasporto si tratta di un’attrazione. Attrazione che si potrebbe replicare in Italia. Ma procediamo con ordine.

# Un modello ibrido: a energia 100% solare quando c’è il sole
Il Byron Bay Solar Train è un convoglio storico, ricavato da un railcar costruito nel 1949. Il progetto ha incluso la rimozione di uno dei motori diesel, sostituito con due motori elettrici, inverter e batterie al litio. La ricarica avviene grazie a pannelli solari curvi installati sul tetto del treno (circa 6,5 kW) e ulteriori 30 kW stazionari sul tetto del deposito.
Quando il sole splende, il treno viaggia esclusivamente con energia solare. Nelle condizioni meno favorevoli interviene la rete elettrica, mentre il diesel è utilizzato “di riserva”, raramente. Un regime ibrido che lo rende davvero un trampolino verso un trasporto davvero sostenibile.
In poco più di tre settimane dal lancio, il treno ha trasportato oltre 10.000 passeggeri. un anno dopo, la soglia dei 100.000 è stata superata. Il Guinness dei primati lo riconosce come il primo treno passeggeri solare in servizio programmato. La domanda che sorge spontanea è: un treno del genere potrebbe esistere anche in Italia?
# E se un treno del genere corresse… in Italia?
I due elementi critici per un suo impiego in Italia sono:
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Potenza dei pannelli limitata: come sottolinea un ingegnoso commento su Reddit, la superficie di un treno non basta. Un vecchio calcolo suggerisce che una locomotiva da 3 MW richiederebbe migliaia di metri quadrati di pannelli solari — tutt’altro che pratico.
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Efficienza attuale: se la produzione è troppo bassa, forse conviene puntare su infrastrutture fotovoltaiche fisse (ad esempio binari o stazioni) o su sistemi ibridi.
Fatta questa premessa, ci sono anche punti di forza per un progetto solare italiano:
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Clima favorevole e panorami: in molte regioni italiane con clima soleggiato, specialmente al sud, un prototipo del genere sarebbe un’autentica attrazione.
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Heritage e turismo sostenibile: valorizzare un convoglio storico (magari sulle linee minori o lungo percorsi turistici) con tecnologia verde potrebbe essere un volano culturale e ambientale.
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Tecnologia ibrida già testata: come nel progetto europeo PVTRAIN, l’utilizzo di fotovoltaico onboard per alimentare funzioni ausiliarie (non la trazione) è già realtà.
# Le linee da rilanciare con la versione solare
Quindi il progetto di treno solare sembra ideale soprattutto per treni brevi su tratte turistiche. Ad esempio, potrebbe replicare lo “spirito Byron Bay” un treno d’epoca, elettrificato con batterie ricaricabili e pannelli solari per brevi tragitti. Queste le tratte che sembrano poter soddisfare tutte le condizioni:
1. Ferrovia Genova–Casella (Liguria)
Una storica linea panoramica di 25 chilometri a binario unico, tra mare e Appennino. Già orientata esclusivamente al turismo, potrebbe essere convertita a treno solare ibrido, mantenendo il fascino storico e rilanciando il suo grado di attrazione.

2. Circumetnea (Sicilia)
La tratta turistica intorno all’Etna sarebbe ancora più di richiamo per un turismo internazionale. Si potrebbero elettrificare con pannelli solo brevi segmenti panoramici (3–5 km) da cui ammirare paesaggi vulcanici. Il nome? “Il treno solare dell’Etna”: un vulcano di emozioni.
3. Ferrovia Sulmona–Carpinone (“Transiberiana d’Italia”)
Altra linea storica che si estende su 128 km. Tratta d’alta quota, frequentata da turisti per viaggi lenti e paesaggi unici che sembra perfetta per un convoglio storico elettrificato a pannelli e batterie.
4. Ferrovia del Renon (Alto Adige)
Ma forse quella ideale per cominciare è la Ferrovia del Renon. Lunga solo 6,6 chilometri, interamente turistica, già elettrificata, sembra perfetta per testare un veicolo a pannelli solari come vetrina internazionale.
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ANDREA ZOPPOLATO