21 maggio. Il giorno in cui a Milano la pupù ha raggiunto il prezzo dell’oro

21 maggio 1961. Il giorno in cui la pupù ha smesso di puzzare

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21 maggio 1961. Il giorno in cui la pupù ha smesso di puzzare. Ma vediamo cosa accadde.

21 maggio. Il giorno in cui a Milano la pupù ha raggiunto il prezzo dell’oro

Credits: airtribune.it – Merda d’artista

21 maggio 1961. L’artista Piero Manzoni confeziona 90 barattoli da 30 grammi di escrementi. Artist’s Shit. Merxa d’artista. Contenuto netto grammi 30. Conservata al naturale. Prodotta e inscatolata nel maggio 1961. Ogni barattolo viene firmato e catalogato dall’artista. Non solo: decide egli stesso il prezzo di ogni scatoletta che deve corrispondere a quello di 30 grammi d’oro.

Una geniale provocazione contro il sistema dell’arte contemporanea. Il messaggio di Manzoni era che anche le feci, se d’artista, potevano essere vendute a peso d’oro.

I barattoli confezionati da Piero Manzoni erano a edizione limitata: solo 90 esemplari. Realizzati a maggio sembra al bar Giamaica di Brera, Manzoni li mise in vendita il 12 agosto 1961 presso la Galleria Pescetto di Albisola Marina. Il prezzo corrispondeva al valore corrente dell’oro, cioè 700 lire al grammo, quindi 21mila lire a scatola, un terzo dello stipendio medio di un impiegato di quegli anni.

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In realtà in seguito la pupù del Manzoni ha superato e di molto il valore dell’oro. Nel 2016 una scatoletta è stata battuta, presso la casa d’ aste milanese Il Ponte, a 275mila euro, oltre 9mila euro al grammo. Ma, in realtà, che cosa c’è dentro a quei barattoli?

Posso tranquillamente asserire che si tratta di solo gesso. Qualcuno vuole constatarlo? Faccia pure. Non sarò certo io a rompere le scatole” rivelò Agostino Bonalumi, amico di Piero Manzoni, al Corriere della sera.

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