20 maggio 1930. Alla presenza tra gli altri di Benito Mussolini viene inaugurato il Civico planetario “Ulrico Hoepli”, meglio conosciuto come Planetario di Milano. Opera dell’architetto Piero Portaluppi si trova nei Giardini di Porta Venezia, donato alla città dall’editore italo-svizzero Ulrico Hoepli.

Il planetario è realizzato seguendo uno stile classico. Uno dei suoi elementi più caratterizzanti è la grande cupola, su cui si proietta l’immagine degli astri e i loro movimenti sulla volta celeste. La sala di proiezione misura 19,6 metri di diametro per una capienza complessiva di 375 posti: numeri che rendono il planetario di Milano il più grande in Italia.
Due curiosità. La prima è che i punti cardinali del planetario non combaciano con quelli terrestri: il nord virtuale nella sala di proiezione è in direzione sud-est e coincide con la direzione di uscita dal planetario. Il motivo? La posizione migliore per il relatore è al nord, vicino all’ingresso, perché consente in modo più agevole di illustrare la parte più interessante della volta celeste: quella a sud per chi vive nell’emisfero boreale.
Un’altra curiosità è che alla base della cupola si vede il disegno raffigurante il profilo della città all’epoca dell’inaugurazione. Il Duomo è l’elemento più visibile mentre sono assenti per ovvi motivi le costruzioni successive al 1930, tra cui i grattacieli dello skyline.
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