12 giugno 1956. Iniziano i lavori della prima metro di Milano che verrà inaugurata nel 1964. Pochi sanno che poteva essere la prima al mondo. Quando Milano faceva ancora parte dell’Austria.
L’ingegner Carlo Mira fa proprio nel 1856 il primo tentativo per interrare, sotto il livello stradale, le ippovie del centro cittadino. Il primo progetto, però, viene accantonato per problemi tecnici ed economici. Nel 1873 viene ripreso da Giovanni Brocca, che riparte dal laghetto di S. Marco per creare una specie di sotterraneo destinato a sede di una ippovia a doppio binario. La soluzione non piace all’amministrazione comunale: il cavalier Belinzaghi sentenzia che «mettere la tranvia così in basso, diventa esteticamente cosa poco simpatica».
Si deve aspettare la Grande Esposizione Universale del 1881, affinché l’architetto Brocca faccia un secondo tentativo, questa volta direttamente al Governo di Roma che però boccia di nuovo l’idea.
Anche se ci vorrà oltre mezzo secolo, i progettisti di Milano capiscono che la via maestra è quella di rendere il trasporto pubblico libero dal traffico di superficie, interrandolo. Nel 1903 Carlo Castiglioni e Leopoldo Candiani lanciano un progetto di ispirazione londinese, per creare una rete metropolitana interrata che serva le principali stazioni ferroviarie. Lo scopo è, come a Londra, di unire tra loro nuove stazioni a Est e Ovest della città. Ma anche questo progetto vede la porta sbarrata.
Si dovrà aspettare così solo gli anni Sessanta per vedere nascere la prima metropolitana milanese. Quando ormai altre città del mondo avranno adottato da tempo questo sistema.
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