Dal bosco della droga al BOSCO della MUSICA: il primo CAMPUS di un CONSERVATORIO ITALIANO

La grande scommessa che potrebbe trasformare un luogo simbolo di degrado in una delle attrazioni per il futuro di Milano

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Credits: milano.corriere.it

Fino a poco tempo fa una delle piazze di spaccio più grandi d’Europa. Ora la grande scommessa di trasformazione grazie al Conservatorio che ha deciso di investire nella realizzazione del primo vero e proprio Campus musicale di un conservatorio italiano. Partenza dei lavori nel 2022. Tutti i dettagli del progetto di riqualificazione dell’area.

Dal bosco della droga al BOSCO della MUSICA: il primo CAMPUS di un CONSERVATORIO ITALIANO

# Nel campus ci saranno: aule, laboratori, un auditorium, una residenza per gli studenti con oltre 200 stanze insonorizzate

Credits: Urbanfile – Masterplan Bosco della Musica

Il Presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi, Raffaello Vignali, è riuscito a fare di necessità virtù. Il Conservatorio di Milano G. Verdi è il più grande in Italia, con 1.700 studenti, eppure le richieste continuano ad aumentare. La capienza della sede principale del Conservatorio è insufficiente per tutti i corsi avviati e mancano appartamenti e stanze insonorizzate in cui gli studenti fuori sede possano suonare senza disturbare i vicini.

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Il campus sarà costruito intorno alla Palazzina “ex chimici” di Rogoredo che da anni si trova in condizioni di degrado e disuso e vi si terranno le lezioni del Dipartimento di Nuove tecnologie: scuola di musica elettronica, scuola di jazz e corsi di popular music. La Palazzina diverrà quindi la sede bis del Conservatorio e non mancherà nulla: ci saranno aule, laboratori, un auditorium, una residenza per gli studenti con oltre 200 stanze insonorizzate, la mensa e il bar.

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# Alleanza tra Politecnico e Conservatorio: via ai lavori nel 2022, inaugurazione nel 2025

Credits: Urbanfile – Corte interna Campus della musica

Il progetto è frutto dell’alleanza tra il Conservatorio e il Politecnico di Milano, che hanno deciso di creare percorsi di formazione congiunta per ottenere figure professionali trasversali che dopo aver frequentato entrambi gli istituti abbiano competenze diversificate ma anche complementari.

Ci saranno nuove modalità didattiche, master e laboratori congiunti, stage, assegni di ricerca e nuove borse di studio, per far sì che musica, ingegneria, design e architettura si equilibrino alla perfezione. Dopo mesi di stop per l’emergenza sanitaria, entro la fine dell’anno il Presidente del Conservatorio intende chiudere gli accordi con il Governo per ottenere un finanziamento di 50 milioni di euro e avviare i lavori nel 2022. La fine dei lavori è prevista per il 2025.

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# Obiettivo secondario del progetto di riqualificazione: trasformare gli spazi abbandonati di Rogoredo in una nuova attrazione cittadina

credits: Wikipedia – Palazzina ex chimici

La progettazione del campus è nata dalla necessità di migliorare l’organizzazione logistica del Conservatorio ma intende ricoprire un ruolo anche sociale e civile. Nel 2019 Piano City ha organizzato un evento proprio nel boschetto di Rogoredo, per il quale aveva suonato il pianista Emanuele Misuraca. Adesso il presidente del Conservatorio Raffaello Vignali vuole tentare di sottrarre lo spazio all’abbandono e all’illegalità grazie al potere della musica e ha dichiarato “I conservatori sono nati negli orfanotrofi per dare una possibilità di riscatto ai meno fortunati. La scommessa di oggi è che la bellezza e la forza della musica siano più attrattive della droga”.

Il campus proprio per questo motivo avrà le porte aperte a chiunque volesse entrare o addirittura suonare. Il progetto ha tutte le potenzialità per trasformare gli spazi abbandonati di Rogoredo in una nuova attrazione cittadina, un po’ come è stato fatto a Parigi con il famoso Parc de la Villette. L’architettura sarà sostenibile, infatti per le costruzioni verrà utilizzato il legno degli alberi falciati dal vento in Val di Fiemme. “Il Conservatorio non è solo un patrimonio del passato ma una risorsa per il presente e il futuro” ha affermato il presidente aggiungendo che: “Il sogno è che da due negatività, il Bosco caduto e il Bosco della droga, nasca il riscatto del Bosco della musica”.

 

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ROSITA GIULIANO

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Rosita Giuliano
23 anni e tanti sogni da rincorrere per il mondo. Mentre li inseguo, sorrido e scrivo.