C’è chi in Italia sperimenta nuove forme di incentivo alla mobilità sostenibile. Tra queste c’è un progetto che paga i cittadini per andare al lavoro in bicicletta.
# Savona paga chi va in bici al lavoro: in 5 mesi stimato risparmio di CO2 pari a circa 12 voli Milano-Londra

Dal primo luglio 2025 è attivo nel Distretto Smart Comunità Savonesi il progetto “A scuola in bici / Al lavoro in bici”. Il programma riconosce un rimborso di 0,20 euro per ogni chilometro percorso nel tragitto casa-lavoro. Il tetto massimo di rimborso mensile per persona è di 25 euro. L’incentivo, finanziato da fondi ministeriali, è valido fino al 31 dicembre 2025 o fino all’esaurimento delle risorse. Al progetto partecipano i comuni di Savona, Albissola Marina, Albisola Superiore, Bergeggi, Celle Ligure, Quiliano e Vado Ligure. I chilometri percorsi devono essere registrati tramite l’applicazione Wecity. Dopo cinque mesi di sperimentazione, oltre 100 utenti hanno già percorso più di 16.000 chilometri, con oltre 3.000 tragitti monitorati. Il risparmio stimato in termini di emissioni di CO2 supera i 2.290 kg, pari a circa 12 voli Milano-Londra. Una fase successiva, ancora in definizione, prevede l’estensione del progetto agli studenti dai 16 anni in su.
Ma è solo una delle tante iniziative simili in Italia.
# Altri comuni con incentivi chilometrici

Diversi comuni italiani hanno avviato negli ultimi anni politiche di incentivo per chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. Firenze ha attivato dal giugno 2024 il progetto “Pedala, Firenze ti premia”, che prevede un rimborso di 0,20 euro a chilometro per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, fino a un massimo mensile di 30 euro. A Modena è stato avviato un progetto simile con il meccanismo dei buoni mobilità. A Carpi, Grosseto, Bari, Cesena, Trento e Torino si sono sperimentati bonus fino a 0,25 euro al chilometro, con limiti giornalieri e mensili che variano tra i 2 e i 6 euro al giorno e tra i 30 e i 50 euro al mese. A Trento anche il personale comunale riceve fino a 2 euro al giorno per l’uso quotidiano della bici. Molte città aderiscono al sistema “Pin Bike”, una piattaforma digitale con sensori di tracciamento certificato, già in uso a Bergamo, Bari, Pescara e Foggia.
# E se lo facesse anche Milano?

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FABIO MARCOMIN