Rubo le IMMAGINI di una CITTÀ che EVAPORA

Eppure io vedo ancora negli sguardi dei miei concittadini la fierezza della resistenza

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credit: Instagram - @duomodimilano

Ultimo giorno in zona rossa. Speriamo sia davvero l’ultimo. In una città silenziosa e vuota, la fotografia fissa nel tempo attimi evanescenti.

Rubo le IMMAGINI di una CITTÀ che EVAPORA

# La città appare come un palcoscenico senza attori né festoni

milano deserta
Credits: tg24.sky.it

Cammino per le strade di una città che non riconosco più. Insieme a lei scolora l’identità di noi milanesi che, come tutti gli abitanti del luogo in cui si nasce e si cresce, ci riflettiamo in esso affrancando le reciproche caratteristiche.

Cammino fra le quinte di un palcoscenico spoglio dei suoi attori, dei suoi festoni più belli, dei suoi affreschi più vivi. In ogni via una vetrina spenta.
 
Passi sordi che lasciano solo l’eco dei silenzi.

# Scatto per immortalare attimi evanescenti

verdeUltimamente sento il bisogno irrefrenabile di scattare foto ai palazzi, alla nostra cattedrale, ai cieli scontornati dai fili del tram.
È come se volessi fissare nel tempo qualcosa di evanescente che evapora come il fumo di una locomotiva che se ne va.
Scatto, scatto, scatto.  Con un cellulare da pochi euro imprimo in uno piccolo schermo la bellezza di una città, ricca di storia e di futuro. La afferro, la rubo, me la porto via, me la metto in tasca. Me la riguardo nel silenzio di mura nelle quali da troppi mesi siamo costretti.
Ci è stata spenta la luce dell’orizzonte.
Eppure io vedo ancora negli sguardi dei miei concittadini la fierezza della resistenza. In loro riconosco la volontà di non sedersi neppure quando siamo invitati a farlo.
Perché a noi le sedie comode non servono. Non sono mai servite.

Continua la lettura con: Il RALLENTAMENTO di MILANO

 
PAOLA MERZAGHI
 

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Paola Merzaghi
52 anni, sopra tutto madre, soprattutto coraggiosa sognatrice. Amo scrivere da sempre, ma la tradizione di famiglia mi ha portata ad appartenere alla quinta generazione di orafi, presenti a Milano dal 1870. Di me preferisco pensare di non essere in dirittura d'arrivo ma solo al giro di boa della mia esistenza consapevole che le bracciate per tornare a riva non saranno mai uguali a quelle dell'andata. Le esperienze e le consapevolezze rendono magico ogni metro guadagnato, il profumo del mare, i tramonti e tutte le albe che la vita mi riserverà ancora.