Inizio NOVECENTO: così si divertivano i GIOVANI MILANESI

Se tornasse ai primi del Novecento come potrebbe divertirsi chi oggi ha vent'anni?

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Social, videogames, cellulari, discoteche, voli low cost. Le modalità di divertimento dei giovani di oggi sono pressoché infinite. Tutte modalità che un secolo fa non esistevano. Se tornasse ai primi Novecento come potrebbe divertirsi chi ha vent’anni?

Inizio NOVECENTO: così si divertivano i GIOVANI MILANESI

# La Milano di inizio Novecento

Credits: Pinterest

Inizio Novecento a Milano. Da quarant’anni la città è parte del Regno d’Italia di cui è fin da subito diventata il fulcro dell’industrializzazione nazionale, con una forte presenza di industrie tessili, meccaniche e metallurgiche. La popolazione da allora si è quasi quadruplicata: da circa 200.000 abitanti nel 1861 a oltre 750.000 nel 1901. A cavallo del secolo Milano diventa protagonista di un grande processo di sviluppo, inaugurando opere di valore internazionale. Nel 1906 ospita l’Esposizione Internazionale negli spazi del Parco Sempione. Nel 1908 viene inaugurata la nuova stazione ferroviaria, una delle più grandi e importanti d’Europa, che sostituisce la vecchia stazione di Porta Tosa. Ma non sono solo anni di belle epoque, con la diffusione di splendide palazzi liberty: sono anche anni turbolenti, di rivolte e rivendicazioni sociali. Gli episodi più drammatici avvengono nel 1989 con il generale Bava Beccaris che prende a cannonate i lavoratori che manifestavano per migliorare le loro condizioni: morirono in 80. Come reazione, alle porte di Milano a inizio Novecento viene ucciso il re per mano dell’anarchico Gaetano Bresci. Il clima generale a Milano è comunque di grande ottimismo con i giovani che trovano diversi modi per socializzare. 

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# Il ruolo dei circoli

Credits circolofilologicomilanese IG – Circolo filologico

Uno dei luoghi di incontro preferiti dai giovani dell’epoca sono i “circoli”: i club privati frequentati da giovani dell’alta borghesia, dove si organizzano feste, balli e serate a tema. Tra i circoli arrivati fino ai giorni nostri ci sono la Società del Giardino, “club dei gentiluomini” fondato nel 1783, ed il Circolo dell’Unione, fondato nel 1841 da un gruppo di aristocratici milanesi. O come il Circolo Filologico Milanese. Per l’alta borghesia della città anche la Scala era un tradizionale luogo di socializzazione. Insieme ai ritrovi per l’alta borghesia si diffusero anche punti di incontro accessibili a tutti. 

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# La grande novità della “belle époque”: il cinema

Cinema Dumont

A inizio secolo i giovani milanesi frequentano i caffè, i teatri, le sale da ballo e i ristoranti. Tra i luoghi più famosi dell’epoca ci sono il Caffè Camparino in Galleria, il Caffé Cova e il Ristorante Savini. Ma forse la più grande novità del periodo è l’avvento del cinema muto. Una novità che intriga e che trasforma Milano nella capitale nazionale della nuova arte. In pochi anni sorgono numerosi cinema che offrono proiezioni di film muti accompagnati da musica dal vivo, come il Cinema Teatro Manzoni e il Cinema Dumont.

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# La nascita dello sport di massa

Altra novità sono le manifestazioni sportive: nel 1896 la prima edizione dei Giochi Olimpici moderni aveva dato impulso a molte discipline che presto sarebbero diventate di interesse generale. Nel 1899 viene fondato il Milan Football Club, seguito a meno di un decennio di distanza dai cugini nerazzurri. Ai tempi giocavano all’Arena di Parco Sempione. Anche il ciclismo muove i primi passi. Il 13 maggio 1876 era stata organizzata la prima corsa su strada: da Piazza Castello con arrivo a Magenta, per una distanza totale di circa 30 chilometri.  Alla gara parteciparono 8 concorrenti, tutti milanesi, che si sfidarono su biciclette a due ruote e pedali in legno. Il vincitore fu Luigi Basletta, che completò il percorso in poco meno di un’ora e mezza. La gara riscosse un notevole successo di pubblico e fu ripetuta l’anno successivo su un percorso più lungo, tra Milano e Monza. La diffusione del ciclismo portò all’organizzazione del Giro d’Italia che partì proprio da Milano il 13 maggio 1909 da Milano: parteciparono 127 ciclisti, di cui 49 arrivarono al traguardo. La vittoria finale fu conquistata da Luigi Ganna.

Molto praticate erano poi le discipline derivate dalle attività militari, tra cui la scherma. Grande interesse attiravano le corse dei cavalli e soprattutto i nuovi mezzi di locomozione: nel 1895 tra Torino e Asti si era organizzata la prima corsa automobilistica della storia. A inizio Novecento le sfide a quattro ruote attiravano un grande pubblico di spettatori. La più famosa era la Targa Florio, che si svolgeva in Sicilia a partire dal 1906. Non è un caso che la prima automobile trionfatrice nella futura Formula Uno fu l’Alfa Romeo allora fabbricata a Milano, negli stabilimenti alla Ex Fiera di oggi.  

Il grande interesse popolare per lo sport viene documentata dalla nascita di quello che sarebbe diventato il primo giornale italiano per diffusione: la Gazzetta dello Sport. Nata a Milano nel 1896 dalla fusione del settimanale torinese La tripletta e della rivista milanese Il ciclista. 

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# Le vacanze

Villa-Angelica_Gorla_Martesana
Villa-Angelica_Gorla_Martesana

A inizio Novecento erano ancora pochi i milanesi che si potevano permettere delle vere vacanze. Le località più popolari tra l’aristocrazia e l’alta borghesia coincidevano con quelle di oggi. Secondo le cronache dei tempi, i milanesi amavano la riviera del Levante ligure e il lago di Como. Tra i meno abbienti era frequente trascorrere la villeggiatura estiva lungo la Martesana, che era definita la Riviera di Milano, o in gite in giornata per tuffarsi nelle acque dell’Adda e del Ticino

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# I giochi all’aperto

Alcuni dei giochi più diffusi tra bambini e ragazzi dell’epoca erano:

  • La palla: si giocava in gruppo e si cercava di lanciare la palla in modo da farla cadere il più lontano possibile senza essere presi dal difensore dell’altra squadra.
  • La trottola: si lanciava una trottola in legno e si cercava di farla girare il più a lungo possibile.
  • La corda: si saltava sopra una corda che veniva fatta girare da due amici o amiche.
  • La morra: si lanciavano delle pietre con le mani e si cercava di indovinare il numero di dita che gli avversari avrebbero mostrato.
  • Il cerchio: si utilizzava un cerchio di metallo o di legno che veniva fatto rotolare per le strade o i parchi, cercando di farlo girare il più a lungo possibile.
  • Nascondino: si sceglieva un giocatore che doveva contare fino a dieci, mentre gli altri si nascondevano. 
  • Il gioco delle tre carte: un gioco d’azzardo molto diffuso tra i ragazzi, che prevedeva di indovinare in quale delle tre carte scoperte si trovava quella di maggior valore.

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# Il passatempo più popolare

Credits: @_g_i_n_k_o_
Ponte Sirenette

Il passatempo più diffuso tra i giovani milanesi era la passeggiata. Lo struscio è stato da sempre un modo di incontrare o rivedersi nelle strade più popolari di ogni città d’Italia.

Nella Milano dei primi anni del Novecento, i luoghi di passeggiata preferiti erano i parchi pubblici e i giardini, come il Giardino Pubblico di Porta Venezia, il Parco delle Basiliche e il Parco Sempione, dove si potevano noleggiare della barchette a remi sul laghetto.

Molto frequentati anche i Navigli e Brera, sede di luoghi anche molto piccanti e trasgressivi. A proposito di particolari piccanti, un ruolo di incontro fondamentale lo ricopriva il ponte delle Sirenette, in origine posizionato in via Visconti di Modrone sopra il Naviglio. Era un punto che fungeva da Tinder dell’epoca dove da sguardi e sorrisi si indovinava la disponibilità. Successivamente venne spostato fino alla collocazione attuale nel cuore del parco Sempione dove è diventato il luogo dove, si dice, un bacio concede l’amore eterno. 

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ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.