Dinosauri, stipendi, frustrazione: i 10 PROBLEMI TIPICI di chi LAVORA a MILANO

Quali sono i principali problemi che si incontrano nelle aziende milanesi e italiane?

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Nel mondo del lavoro, in special modo in Italia, gli aspetti da migliorare sarebbero tanti se davvero si volesse aumentare la produttività, la competitività e soprattutto la soddisfazione dei lavoratori. Pessime consuetudini, antichi malcostumi di stampo sabaudo e superate concezioni degne del secolo scorso, rendono gli ambienti lavorativi italiani luoghi sia poco formativi che poco stimolanti. 

Dinosauri, stipendi, frustrazione: i 10 PROBLEMI TIPICI di chi LAVORA a MILANO

Sebbene buona parte delle grandi aziende si trovi nella nostra città, di gran lunga la capitale economica del paese con la sua sviluppata area metropolitana, e per quanto sia una realtà ricca e dinamica, le criticità che si riscontrano nelle aziende pubbliche o private sono comuni a quelle del resto d’Italia. Chi nella sua esperienza ha avuto modo di cambiare posto di lavoro potrà sicuramente confermare l’esistenza di figure e abitudini negative. Queste sono solo alcune.

#1 I dinosauri

Credits: it.depositphotos.it
lavoratori

In un paese dove le più alte cariche superano spesso gli ottant’anni cosa aspettarsi? Sembra incredibile ma in tantissime aziende troviamo anziani attaccati alle scrivanie come cozze agli scogli. Sebbene già in pensione da diversi anni con trattamenti economici spesso da privilegiati, il posto non lo mollano mai. Spesso vengono riciclati come consulenti e sono gratificati con auto aziendali, carte di credito, benefit di diverso tipo e passano il tempo a dire che prima sì che si lavorava seriamente ma se ne guardano bene dal trasmettere loro competenze ai più giovani colleghi.

La prassi di una scarsa condivisione delle conoscenze e delle responsabilità è però in generale di tutti quelli che hanno un ruolo di un certo rilievo: tenersi i segreti fino alla tomba è un modo di rendersi indispensabili fino all’età della pensione che spesso poi, come detto, in pratica non arriva mai.

#2 I raccomandati

Un’altra piaga del nostro sistema è la diffusa presenza di raccomandati a tutti i livelli. Sono figli, nipoti, amici di dirigenti (spesso in età da pensione da anni), ai quali viene riservata una corsia preferenziale per entrare nel mondo del lavoro. Un esempio recente lo possiamo avere nella fondazione Milano – Cortina per i prossimi giochi olimpici invernali. Nell’organigramma troviamo la nipote di Draghi, il figlio di La Russa, per carità probabilmente sulla carta tutto lecito e corretto da un punto di vista formale, eticamente però viene da domandarsi quali percorsi di selezione siano stati attuati, quali meriti e competenze abbiano i selezionati oltre al grado di parentela con persone “influenti”. Sono poi molte altre le figure che forse se sparissero ci guadagneremmo…

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#3 L’accentratore

L’accentratore vuole che tutto passi dalla sua scrivania e dal suo pc, ogni decisione anche la più banale deve passare da lei o da lui, tutto deve essere gestito in modo tale che in sua assenza le cose si fermino e si sia costretti a contattarlo sul cellulare anche per chiedere come si apre la porta del cesso…

#4 I Supermanager

I super manager, strapagati, straricompensati con innumerevoli bonus spesso arrivano promettendo grandi cambiamenti e il risultato sono fallimenti e situazioni peggiori di quelle che avevano ereditato…

#5 Il/la frustrata

Boss Donna
(immagine da pixabay.com)

La frustrazione è uno stato emotivo piuttosto diffuso sul lavoro. L’uomo tende a sfogare la frustrazione con un atteggiamento negativo e rabbioso. La donna, invece, superiore o collega che sia, tende a scatenare sui colleghi il suo stato di lavoratrice, madre, moglie, accusando la società patriarcale maschilista di farla guadagnare meno e di averle impedito di fare la carriera che meritava. 

#6 Il capo ufficio uomo o collega arrogante

Pensa di essere sempre giovane divertente, il più delle volte invece risulta solo essere arrogante, ripetitivo e quando può scarica il lavori sugli altri.

#7 Gli assenteisti

Ogni cambio di stagione, di temperatura, ogni raffreddore, ogni sconfitta della propria squadra del cuore o una qualunque ricorrenza religiosa diventano l’occasione per non presentarsi sul posto di lavoro. Sono perennemente malati, hanno sempre un problema di salute, parlano sempre dei loro problemi e rivendicano il sacrosanto diritto di andare in ferie tanto che quando lo sono mandano il certificato medico dal loro paese natale (spesso di altre regioni) o dal luogo di villeggiatura perché hanno lavorato talmente tanto durante l’anno che hanno un inspiegabile mal di schiena…viene sempre da sospettare che ci marcino e si approfittino di una legislazione molto tollerante.

#8 I corrotti

Corruzione
(immagine da pixabay.com)

Che prendano o diano non importa, la mazzetta per loro fa parte del proprio bagaglio professionale. Ogni occasione è buona per pretendere o elargire soldi in cambio di favori a scapito della legalità o della correttezza.

#9 Stipendi bassi e precarietà

A tutte queste figure che rendono il lavoro negli uffici poco piacevole dobbiamo aggiungere gli stipendi, in generale vergognosamente bassi se non per alcune figure che prendono molto. Nel nostro paese la forbice tra stipendi alti e stipendi bassi è molto ampia a differenza del Nord Europa ad esempio.

La precarietà, contratti che non garantiscono alcune stabilità, rende la vita di molti lavoratori un inferno. Non possono avere accesso al credito, comprare un’auto e pagarsi una vacanza diventano sogni, acquistare una casa un miraggio…

#10 Gli stagisti

Stage lunghi, pesanti e non remunerati. Spesso (non certo sempre) una forma di sfruttamento legalizzata dove si lavora gratis e si ottiene in cambio un panino e una bottiglia d’acqua.

#10+1 Visione Ottocentesca: si misurano le ore non i risultati

Stress al lavoro
(immagine da pixabay.com)

Una visione ottocentesca del lavoro basato non sul risultato ma sulle ore trascorse alla scrivania, lo scarso utilizzo delle moderne forme di lavoro agile, la contrarietà nel ridurre sensibilmente l’orario di lavoro dando modo ai lavoratori di trascorrere molto più tempo con la famiglia egli amici permettendogli di utilizzare molte più ore di tempo libero per la propria felicità.

Sarebbe davvero auspicabile che un cambiamento di molte abitudini tossiche a livello lavorativo avvenisse proprio da Milano la capitale del lavoro e delle svolte epocali.

Continua la lettura con: 🛑 A MILANO la prima azienda che introduce la SETTIMANA LAVORATIVA CORTA

ANDREA URBANO

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Andrea Urbano
Nato a milano, ma milanese per scelta (per metà salentino). Sono appassionato a tutto quello che riguarda Milano: storia, cultura, dialetto e patrimonio artistico, progetti urbanistici, futuri socio econonomici, oltre a cinema, sport e viaggi. Lavoro nell'ufficio export di una multinazionale. Sono un grande tifoso del Milan. Alla ricerca di una modella. Quartiere: BOVISA