Un vaccino contro il totalitarismo

Tutto quello che normalmente sarebbe stato inaccettabile, oggi è propagandato dai governi e da tutti i media come unica scelta possibile

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Corriere della Sera

Paradossalmente in questo periodo stiamo assistendo alla trasformazione degli ideali democratici in ideali totalitari.

Il mondo occidentale, che ha rappresentato il baluardo contro i totalitarismi del mondo professando l’idea della libertà dell’individuo e della possibilità di realizzarsi nella vita, si sta frantumando in regimi autoritari, prendendo spunto forse inconsapevolmente dall’Unione Sovietica di Stalin e dalla Germania di Hitler.

Divieto di manifestare per chi si oppone, lasciapassare governativo per accedere al lavoro e alla vita sociale, denigrazione e repressione contro chi si oppone alla linea del Governo: tutto quello che normalmente sarebbe stato inaccettabile, oggi è propagandato dai governi e da tutti i media come unica scelta possibile.

La parola d’ordine nella Germania nazista era allinearsi. Finanche i boy scout erano vietati come organizzazione autonoma ma dovevano essere boy scout nazisti. Nella Germania nazista allinearsi era un obbligo, pena la sospensione dell’attività. Lo stesso accadde nell’Unione Sovietica di Stalin dove qualunque voce divergente era marchiata come nemico del popolo o durante il Fascismo con i disfattisti.

Il paradosso è che nazisti e fascisti consideravano i sovietici dei totalitari e si consideravano il baluardo della civiltà occidentale contro il bolscevismo.

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I paesi che hanno vissuto più a lungo le conseguenze del totalitarismo sovietico sono quelli che oggi si schierano più apertamente contro l’allineamento totale dei governi occidentali, mantenendo una visione critica e più rispettosa delle libertà individuali.

La loro forza forse è di avere ancora gli anticorpi contro i regimi totalitari.
Invece per il mondo occidentale il vaccino della seconda guerra mondiale sembra ormai scaduto.

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