Scoperta la più ANTICA “CASA” nella storia dell’UMANITÀ

Ecco dove si trova e le prove che testimoniano le presenza di ominidi milioni di anni fa

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Credits: sinethemba_snakes IG - Wonderwerk Cave

Gli archeologi hanno trovato la casa più antica nella storia degli ominidi. Si tratta di una grotta abitata già 2 milioni di anni fa. Ecco dove si trova e le prove che testimoniano le presenza attività umana.

Scoperta la più ANTICA “CASA” nella storia dell’UMANITÀ

# Wonderwerk Cave è stata abitata già 2 milioni di anni fa

Credits: gonortherncape IG – Interno Wonderwerk cave

Gli archeologi hanno scoperto la casa più antica nella storia degli ominidi. Si tratta di una profonda caverna estesa per 140 metri e larga 25: Wonderwerk Cave nel deserto del Kalahari. Sorprendentemente, è stata occupata più o meno ininterrottamente per due milioni di anni, anche se per la maggior parte di quel tempo, gli esseri umani moderni non sono nemmeno esistiti. Qui sono state trovate prove del primo uso in assoluto del fuoco e delle prime asce a mano. Come riferiscono Ron Shaar, Ari Matmon, Liora Kolska Horwitz, Yael Ebert e Michael Chazan nella Quaternary Science Reviews, non sono i primi strumenti di pietra grezza scoperti nella storia, i primi sono datati 3,3 milioni di anni fa, ma quelli di Wonderwerk Cave sono i primi in assoluto ad essere stati trovati nel contesto della vita nelle caverne.  

# Chi erano i suoi abitanti?

Credits: ubiqueheritage IG – Masso Wonderwerk Cave

Ma chi ci abitava effettivamente nella caverna? All’epoca c’erano più ominidi nell’Africa meridionale. Gli archeologi hanno ipotizzato che il produttore di utensili più probabile fosse l’Homo habilis, infatti qui sono state trovate tra le più antiche asce della storia. Tra i motivi che suggeriscono la presenza di ominidi dentro la caverna, nonostante la sua profondità e il buio, c’è il doversi nascondere dai predatori. Un altro motivo è che la parte posteriore della grotta offrisse esperienze sensoriali, questo perché in realtà l’uso del fuoco nelle profondità di grotte strette può portare all’ipossia e conseguenti allucinazioni. 

# Ossa e pietre bruciate testimoniano la presenza di attività umana

Credits: tom.malcolm IG – Reperti Wonderwerk cave

Per circa la metà dei due milioni di anni la grotta è stata in uso, sembra che i suoi occupanti si riscaldassero con il fuoco o comunque lo utilizzassero nel quotidiano. Sono state trovate infatti ossa bruciate, pietre bruciate, terra bruciata e cenere a 30 metri dall’imboccatura della grotta, che probabilmente era arretrata di almeno 40 metri ma l’erosione ne ha retrocesso l’entrata. L’interno della caverna è troppo profondo per pensare che un incendio sia stato la causa dei resti bruciati. 

 

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Fonte: hareetz.com

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.