🛑 Zona rossa per errore. L’EMAIL della REGIONE: RICALCOLATE l’Rt

È la prova di ammissione di colpa della giunta o la conferma dell'errore dell'Istituto Superiore di Sanità?

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Credits: milano.corriere.it - Email Regione Lombardia

Continua la querelle su chi abbia la responsabilità per l’errato inserimento della Regione Lombardia nella fascia più a rischio e con le restrizioni più dure. L’ultimo indizio è la richiesta della giunta Fontana del ricalcolo dell’indice Rt. Ma quindi di chi è la colpa?

🛑 Zona rossa per errore. L’EMAIL della REGIONE: RICALCOLATE l’Rt

# Ammissione di colpa della giunta regionale?

Credits: milano.corriere.it – Tg3

Ieri 24 gennaio un servizio del Tg3 ha mostrato in esclusiva l’email inviata dal direttore generale del welfare della Lombardia, Marco Trivelli al direttore dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro lo scorso 19 gennaio in cui si chiedeva un ricalcolo dell’indice Rt con le modifiche inviate: “Con la presente, a seguito delle odierne interlocuzioni, si richiede che venga eseguito un calcolo dell’indice RT Sintomi recependo le modifiche definite a livello tecnico relative al conteggio dei pazienti guariti e deceduti“. 

Dopo la richiesta di sospensione dell’ordinanza del Ministero della Salute il 17 gennaio e il ricorso presentato al Tar da parte di Regione Lombardia per l’attribuzione della zona rossa, non ritirato e in attesa di esito, sono proseguite le interlocuzioni con l’Istituto superiore di sanità che aveva sollecitato una comunicazione più precisa sul numero dei positivi e che questa email testimonierebbe. Un nuovo caricamento dei dati fatto dai tecnici regionali ha fatto scendere l’indice Rt dal 1,4 allo 0,88, riportando la Lombardia in zona arancio. Errore dell’algoritmo e dell’invio incompleto di dati?

# Nel foglio elettronico era assente il dato dei positivi guariti e deceduti: era facoltativo o obbligatorio?

L’Istituto Superiore di Sanità aveva precisato che l’algoritmo era corretto e aveva aggiunto: “La Lombardia, ha segnalato dall’inizio dell’epidemia nell’ultimo periodo, una grande quantità di casi, significativamente maggiore di quella osservata in altre regioni, con una data di inizio sintomi a cui non ha associato uno stato clinico e che pertanto si è continuato a considerare inizialmente sintomatici, in accordo con la procedura sopra descritta. Questa anomalia è stata segnalata più volte dall’ISS alla regione Lombardia“. 

A quanto sembra quindi i tecnici della Regione Lombardia responsabili dell’invio dei dati erano a conoscenza di questa informazione ma ad oggi non è dato sapere se il dato sui positivi ad oggi negativizzati o deceduti sia facoltativo o obbligatorio. Ma non è questo l’unico problema, in quanto il sistema di tracciamento dei dati continua a non funzionare in tutta Italia. Inoltre non c’è nemmeno chiarezza sulle procedure di inserimento dati e sulle procedure di controllo di qualità del dato che possa escludere errori rilevanti che impattano sulla vita dei cittadini e sull’economia del Paese. Pertanto altre regioni potrebbero avere inviato dati incompleti e le relative attribuzione di zone di rischio potrebbero non essere corrette. ‘

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Fonte: Il Sole24Ore

# Lo scontro istituzionale continua senza un colpevole. L’unica certezza è che a rimetterci sono cittadini e imprese della Lombardia

Mentre continua lo scontro tra regione e governo anche il Sindaco di Milano era intervenuto per chiedere chiarimenti alla regione: “I lombardi devono sapere la verità, tirate fuori i dati“. “Il sistema è collaudato, essendo in funzione da mesi una sola Regione (la Lombardia per l’appunto) sostiene che l’algoritmo di compilazione ha una falla mentre per tutte le altre Regioni ha sempre funzionato senza problemi. Possibile che ci abbia visto giusto solo la nostra Regione? La cosa più semplice per chiudere la questione è che la Regione Lombardia faccia vedere i dati. Il calcolo dell’Rt è un fatto eminentemente tecnico, non politico!“.

A Roma PD e Lega continuano a rimpallarsi le responsabilità. Il Ministro delle autonomie regionale Boccia dichiara: “I dati sull’Rt sono stati “ricertificati” dalla Lombardia, che giorni dopo li ha “rettificati”. E se l’Istituto superiore di sanità dice che i dati sono stati rettificati io credo all’Istituto“, mentre Massimo Garavaglia esponente delle Lega replica: “Boccia passa da un canale all’altro cercando di scaricare sugli altri i propri fallimenti: odia il Nord e la Lombardia in particolare“.

In questo scenario Confcommercio ha stimato 600 milioni di perdite di fatturato delle imprese in Lombardia a causa dell’istituzione della zona rossa: chi pagherà i danni?

Fonti: Corriere della Sera, Il Sole24ore

Continua a leggere: 🛑 Zona rossa per sbaglio? Sala contro Fontana, Moratti contro Speranza, i LOMBARDI rossi di rabbia

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

1 COMMENTO

  1. Diciamo che l’ultima comunicazione dell’ISS è lapidaria, schematizzando:
    1) Sono solo le regioni che possono inserire, aggiornare e rettificare i dati su cui l’ISS effettua i calcoli. Quindi è regione Lombardia che fa tutto.
    2) La modalità di inserimento ed i criteri di calcolo sono quelli internazionalmente accettati ed esistono le istruzioni per il giusto inserimento dei dati.
    3) Solo la Regione Lombardia ha presentato tali e tante anomalie (nonché di tale portata) nel panorama nazionale. Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e provincie autonome TN e BZ non hanno avuto questi problemi pur essendo realtà comparabili.
    4) ISS ha mandato 54 richiami a Regione Lombardia riguardo all’anomalia dei dati nelle ultime 36 settimane, ossia da quando è stato applicato il modello a zone per tutte le regioni.
    Insomma rettificherei quanto da voi esposto, in modo da tutelare la vostra attendibilità.
    Oltretutto questo aspetto è la dimostrazione che non è sufficiente essere autonomi sulla gestione della sanità per essere bravi.
    Pur essendo pro autonomia locale ritengo che sia necessario ma non sufficiente per avere l’eccellenza di Milano, è necessario anche un meccanismo trasparente che permetta di scegliere le persone competenti.

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