L’Emilia Romagna, la patria delle DOP

La creazione di benessere sul territorio è la prima caratteristica imprenditoriale dell'Emilia Romagna

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Credits: @inemiliaromagna DOP Emilia Romagna

È tradizione dell’Emilia-Romagna che, a prescindere dalle forze politiche al governo, il territorio ed il tessuto (produttivo e sociale) debbano essere privilegiati.
Molto spesso, infatti, la creazione di benessere sul territorio è la prima caratteristica dell’attività imprenditoriale.

L’Emilia Romagna, la patria delle DOP

# L’Emilia-Romagna e la nascita dei distretti in Italia

Credits: culturacibo.it
DOP Emilia Romagna

Non è quindi un caso che questa Regione abbia un grandissimo numero di distretti produttivi, ossia di agglomerati di imprese (generalmente PMI) integrate o meno fra loro, che presentano eccellenze tecniche e produttive in specifici ambiti.
Si passa infatti dal distretto agro-meccanico del ferrarese a quello calzaturiero romagnolo, alla cosiddetta “Motor Valley” del modenese, nonché al distretto biomedicale, stretto intorno a Mirandola, sino alla “Food Valley” che ha il suo centro a Parma.
Molto spesso, queste eccellenze sono nate in epoca preunitaria; per esempio, la “data di nascita” del distretto sassolese della ceramica è, per convenzione, il 1741, anno nel quale sorge la prima fabbrica di maiolica nel paese, mentre già ai tempi di Maria Luigia, la “Buona Duchessa” di Parma (lo fu dal 1814 al 1847), nascevano le prime aziende alimentari.

# Le certificazioni DOP, IGP e la loro diffusione

Credits: @inemiliaromagna
DOP Emilia Romagna

Il mantenimento e la crescita delle caratteristiche specifiche dei distretti e delle loro unicità ha generato moltissime eccellenze. L’Emilia-Romagna, con le sue 36 certificazioni tra DOP ed IGP, è la Regione maggiormente provvista d’Italia.
Tra il Parmigiano-Reggiano, l’aglio di Voghiera, i salumi, il pane ferrarese, l’olio di Romagna, il riso del delta del Po, il fungo di Borgotaro, la patata di Bologna e le varietà di frutta, si potrebbe quasi preparare un pranzo completo con le specialità DOP ed IGP regionali.

# Cibo e cultura: gli sviluppi più recenti

Credits: nonsprecare.it
FICO Bologna

Fermo restando l’eccellenza alimentare italiana, famosa in tutto il mondo (tanto che i prodotti alimentari italian-sounding hanno un giro d’affari superiore a quello dei prodotti originali), l’Emilia-Romagna ha inteso dedicare una serie di musei (detti “Musei del Gusto”) alle sue eccellenze alimentari.

Non solo. Nel 2015 Parma è stata nominata Città Creativa per la Gastronomia e, nel 2017, a Bologna, ha aperto “FICO”, il primo parco alimentare italiano. Nato da un progetto di Eataly, FICO (la sigla sta per Fabbrica Italiana Contadina) consta di 40 fabbriche alimentari, ove i visitatori possono vedere la lavorazione di molti prodotti, nonché di oltre 40 tra ristoranti e chioschi.

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ANTONIO ENRICO BUONOCORE

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Antonio Enrico Buonocore
Traduttore di lingua inglese ed esperto di fondi europei, crede fermamente che la cultura salverà il mondo. Una parola alla volta, se necessario.