La VIA VANDELLI: una tra le PIÙ SUGGESTIVE d’EUROPA

Percorrere la Via Vandelli oggi è come fare un incantevole salto indietro nel tempo. Ma dove si trova?

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credit: Turismo di Garfagnana

Percorrere la Via Vandelli oggi è come fare un incantevole salto indietro nel tempo. Ma dove si trova?

La VIA VANDELLI: una tra le PIÙ SUGGESTIVE d’EUROPA

# La via concepita per portare Modena al mare

credit: Tuscany Sweet Life

Prende il nome di Via Vandelli un tratto stradale che parte dal Palazzo Ducale di Modena ed arriva al Palazzo ducale di Massa. Si deve il nome al suo progettista, Domenico Vandelli, un nobile modenese di grande cultura che studiò dai Gesuiti diventato Abate ma che nell’arco della sua esistenza ebbe modo di pubblicare numerosissimi studi di teologia, matematica, storia, architettura e molto altro ancora.

La sua opera più famosa fu la progettazione di una via di comunicazione, allora fondamentale, che permettesse di percorrere la distanza che separava Modena dal mare. Se pur concepita con grande rigore tecnico e scientifico fu realizzata inizialmente in economia per poi essere perfezionata e resa percorribile al meglio dai vari mezzi di trasporto del tempo.

# Costruita in meno di vent’anni con soluzioni ingegneristiche all’avanguardia

credit: APT Massa Carrara

All’inizio fu frutto di una scelta politica. Il Duca Francesco III d’Este, contratto il matrimonio con una nobile erede del Ducato di Massa vide l’opportunità di aprire una via di collegamento al mare, cosa fondamentale per il prosperare di qualunque Stato. Scelto Vandelli come progettista, la fase realizzativa fu caratterizzata da una tempistica piuttosto ardita per l’epoca.

Solo l’ingegno del progettista permise una costruzione entro i termini stabiliti grazie anche a soluzioni ingegneristiche all’avanguardia (1738-1752). 150 km di strada, quasi 5 km di dislivello, prevalentemente costituita da ciottolato locale e concepita affinché non presentasse pendenze proibitive per chi trasportava anche grandi carichi. Nel tempo la via Vandelli vide sorgere numerose attività lungo il percorso e alcune stazioni dove poter fare il cambio dei cavalli, quasi sempre stremati dopo una giornata di trasporto.

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# Dopo un lungo declino, oggi è tra le vie più suggestive d’Europa

credit: Turismo di Garfagnana

Quando dopo il 1820 la strada iniziò a perdere importanza, nonostante i tentativi di tenerla in vita con esenzioni dalle tasse o incentivi economici per chi investiva in nuove attività lungo la via, alcuni tratti diventarono impraticabili. Una parte della via è letteralmente scomparsa, ingoiata dal lago artificiale di Vagli che, dal 1950, ha sommerso nel suo alveo anche l’intero paese di Fabbriche di Careggine.

Oggi la Via Vandelli è una delle vie percorribili più suggestive che esistano in Europa. In un’ottica di rilancio di questa strada sono partite alcune iniziative volte a dare ospitalità a tutti coloro che decidono di intraprendere il cammino per assaporare atmosfere ormai presenti nei libri di storia.

# Percorrerla oggi è un’esperienza sicura

credit: Freedome

Alcuni tratti sono ancora perfettamente conservati e per chi vuole avventurarsi attraverso le montagne che separano la città emiliana con quella toscana esistono una serie di iniziative, prima fra tutte quella del CAI, che permettono di percorrerla in modo sicuro. Certo è che allora doveva essere un viaggio piuttosto impegnativo se si considerano anche le condizioni climatiche spesso avverse. Per ovviare a ciò si erano anche previste alcune varianti che consentivano la percorrenza in ogni condizione metereologica.

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ROBERTO BINAGHI

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Roberto Binaghi
Nato a Milano il 25 agosto 1965. Sin da bambino frequento l’azienda di famiglia (allora una tipografia, ora azienda di comunicazione e stampa) dove entrerò ufficialmente a 17 anni. Diplomato Geometra all’Istituto Cattaneo a 27 anni e dopo aver abbandonato gli studi grafici a 17, mi iscrivo a Scienze Politiche ma lascio definitivamente 2 anni dopo per dedicare il mio tempo libero alla famiglia e allo sport. Sono padre di Matteo, 21 anni, e Luca, 19 anni. Sono stato accanito lettore di quotidiani e libri storico-politici, ho frequentato gruppi politici e di imprenditori senza mai tesserarmi, per anni ho seguito la situazione politica italiana collaborando anche con L’Indipendente allora diretto da Vittorio Feltri e Pialuisa Bianco (1992-1994). Per questioni di cuore ho iniziato a seguire il mondo del basket dilettantistico ricoprendo il ruolo di dirigente della società Ebro per oltre 10 anni e della Bocconi Basket FIP dal settembre 2019 (ruolo che ricoprirò anche per la prossima stagione). Nel corso degli anni ho contribuito allo sviluppo di alcune start-up e seguito alcuni progetti di mia ideazione che hanno come obiettivo la rivalutazione del patrimonio meneghino oltre che un chiaro interesse sociale.