La RIVOLUZIONE SLOW avanza: nella Cerchia dei Navigli DOPPIA PREFERENZIALE e UNA SOLA CORSIA per le automobili

Dopo la controversa ciclabile di Porta Venezia, in Corso Buenos Aires, il Municipio 1 vuole introdurre nuove preferenziali che fungano anche da ciclabile, nel percorso della Cerchia dei Navigli già congestionato dai lavori della M4

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Credits: intalia.virgilio.it - Pista ciclabile

Dopo la controversa ciclabile di Porta Venezia, in Corso Buenos Aires, il Municipio 1 vuole introdurre nuove preferenziali che fungano anche da ciclabile, nel percorso della Cerchia dei Navigli già congestionato dai lavori della M4. Una proposta in linea con la visione del Sindaco Sala, di puntare sulle piste ciclabili per perseguire la strade del “green” ad ogni costo.

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La RIVOLUZIONE SLOW avanza: nella Cerchia dei Navigli DOPPIA PREFERENZIALE e UNA SOLA CORSIA per le automobili

Pubblichiamo articolo di Alessia Gallone per “La Repubblica” – Milano, rivoluzione della mobilità nella Cerchia dei Navigli: doppia preferenziale e ciclabile stile Baires

# La proposta del Municipio 1: nella cerchia dei Navigli raddoppio delle preferenziali, per ciclisti taxi e mezzi di servizio pubblico,  e riduzione a una sola corsia per le auto private

Anche il Municipio 1 si sta muovendo per chiedere più spazio per le biciclette, nell’area più congestionata della città, proponendo a Palazzo Marino per la Cerchia dei Navigli una rivoluzione della mobilità. Con un raddoppio delle preferenziali: due corsie, una per ogni direzione al posto di quella che oggi corre in senso orario, che si allargherebbero fino a occupare quattro metri di carreggiata per lato. È lì, che bus, taxi e moto potrebbero viaggiare accanto, però, ai ciclisti che pedalerebbero in una ulteriore sezione segnata con una striscia tratteggiata sull’asfalto.

E le auto? In questa visione sostenibile del cuore della città, i motori non verrebbero banditi dalla circonvallazione interna, ma sarebbero ridimensionati potendo spostarsi ancora in senso antiorario come avviene adesso, ma solo lungo un’unica corsia centrale. Potrebbe essere solo un sogno, quello disegnato dall’ordine del giorno che ieri sera è stato discusso e approvato dal parlamentino del centro. E non solo perché in molti tratti della Cerchia dei Navigli in questo momento ci sono già i cantieri della linea 4 del metrò. Quella del Municipio è una richiesta che dovrà passare prima al vaglio tecnico degli uffici che dovranno misurarne la fattibilità e poi dal giudizio politico della giunta.

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# Le proteste dell’opposizione a Palazzo Marino “Aumenterà solo la congestione del traffico e l’inquinamento e priverà la zona di parcheggi

Se il centrosinistra, capofila in Municipio 1 e a Palazzo Marino, è favorevole a questo tipo di proposte, al contrario del centrodestra si sono scatenate subito le proteste. Dal leghista Alessandro Morelli a Forza Italia “Aumenterà solo la congestione del traffico e l’inquinamento e priverà la zona di parcheggi” sino all’eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza. L’assessore all’Urbanistica e alla Mobilità del Municipio 1 del Pd che ha immaginato la rivoluzione, però, Mattia Abdu, conferma la direzione strategica: “Rivedere la mobilità della Cerchia dei Navigli in epoca post Covid significa mettere al primo posto la qualità del trasporto pubblico e garantire la sicurezza di chi va in bicicletta. Anche adesso c’è una ciclabile creata nel 2010, ma è discontinua e non sicura anche a causa del parcheggio abusivo

# Il funzionamento della doppia corsia preferenziale

Ma come funzionerebbe la doppia corsia preferenziale? L’ordine del giorno propone di mantenere il senso unico di marcia per le auto in un unico spazio centrale da largo d’Ancona a corso di Porta Nuova. Stiamo parlando di vie come Carducci, De Amicis, Molino delle Armi, Santa Sofia, Sforza, Visconti di Modrone, San Damiano, Senato, Fatebenefratelli. In questo stesso itinerario, invece, i percorsi riservati a bus, a taxi e moto diventerebbero due, in entrambe le direzioni ai lati della carreggiata. La larghezza dovrebbe essere di quattro metri per poter accogliere anche le bici con il modello bike lane: una corsia disegnata con un segno di vernice a terra come quella di corso Buenos Aires. Non ovunque ci sarebbero le dimensioni. Tanto che, per dire, in alcune vie strette come Pontaccio si ipotizza una Zona a traffico limitato o di invertire il senso di strade intorno. O ancora, in via Carducci, da piazzale Cadorna a largo d’Antona, il Municipio chiede di valutare un “doppio senso promiscuo aperto a auto privare, taxi, motocicli e trasporto pubblico”, con una ciclabile tracciata in entrambe le direzioni. Itinerari per le due ruote che, in altri punti più ampi, verrebbero protette dalle macchine in sosta.

Fonte articolo originale: La Repubblica

# Si sta andando nella direzione giusta?

Nonostante le evidenze dei problemi generati dalla realizzazione di piste ciclabili con una semplice verniciatura dell’asfalto e senza una logica apparente, come dimostra il caso di Corso Buenos Aires, che ha portato a incidenti e difficoltà negli spostamenti in un momento, in cui la ripresa delle attività è già resa difficile dalle regole di distanziamento sociale previste dalle normative di sicurezza per il Covid, si prosegue sulla stessa strada 

Da milanesi preoccupa soprattutto come sembra si stia ignorando quella che sarà la sfida principale di Milano nei prossimi mesi, che non riguarda la mobilità, ma la rinascita di una comunità che vede a rischio un terzo delle sue attività commerciali e un crollo economico e occupazionale ancora maggiore di quello che stiamo vivendo.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.