I 7 QUARTIERI più MALFAMATI d’Italia

Dal "Bronx" al "Quartiere dei morti ammazzati" fino alla "culla della criminalità siciliana". Ecco i quartieri da evitare ad ogni costo

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Credits: vi.be___IG - Forcella

Dal “Bronx” al “Quartiere dei morti ammazzati” fino alla “culla della criminalità siciliana”. Tutte le grandi città hanno quartieri in cui è fortemente sconsigliato mettere piede. Ecco quali sono i più pericolosi.

I 7 QUARTIERI più MALFAMATI d’Italia

#1 Porta Palazzo, il lato oscuro di Torino in centro città

Credits: crisonmars IG – Porta Palazzo

Come tutte le grandi città anche Torino ha dei quartieri da cui è meglio stare alla larga. Porta Palazzo è forse quello peggiore, pur trovandosi in pieno centro. È la piazza del mercato principale della città, una dei mercati più grandi d’Europa, ed è anche piazza di spaccio, di rapina, di microcriminalità di ogni genere nonostante la quasi totale assenza di segni di degrado nella zona.

 

#2 Quarto Oggiaro, il “Bronx” di Milano

Credits: palazzi_popolari IG – Quarto Oggiaro

Nella periferia nord-ovest di Milano troviamo Quarto Oggiaro, meglio conosciuto con gli appellativi di “Bronx” o “Barbon City”. Un conglomerato di case popolari, con quasi 50 mila abitanti, dove si sviluppano le principali attività criminali della città. Il fenomeno che più identifica il quartiere è il coinvolgimento di minorenni nel traffico illecito di stupefacenti, soprattutto metanfetamina, e qui la dispersione scolastica arriva al 30%. 

 

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#3 Begato, il “Quartiere dei morti ammazzati” di Genova

Credits: pasto_22 IG – Begato Genova

Il quartiere di Begato, nella periferia nord di Genova è stato ribattezzato il “Quartiere dei morti ammazzati” per l’alto numero di omicidi. Al suo interno vivono circa 2.500 persone di cui una percentuale superiore al 75% si trova ai servizi sociali. All’inizio di quest’anno è iniziata la demolizione della “Diga Rossa” e della “Diga Bianca”, i due palazzi simbolo del degrado del quartiere abitati da oltre 400 famiglie e ora sistemate in altre case popolari del capoluogo ligure.

 

#4 Il Serpentone Corviale di Roma, tristemente noto per lo spaccio di droga 

Credits: mori_pori
IG – Serpentone Corviale

Il luogo simbolo del Serpentone Corviale, nella periferia ovest della capitale, è l’enorme palazzo che si snoda per centinaia di metri. Già dagli anni ’80 è stato segnato da degrado e spaccio, soprattutto di cocaina, e da l’occupazione continua degli appartamenti. La Regione Lazio e il Comune hanno lanciato un progetto di recupero con la costruzione di 103 nuovi appartamenti. 

 

#5 Il quartiere Forcella, casa del clan del boss Giuliano, è il più pericoloso di Napoli

Questo Rione del capoluogo campano è segnato da un altissimo tasso di disoccupazione, di abbandono scolastico e criminalità. Si è abituati a pensare, anche per le notizie di cronaca, che siano i Quartieri Spagnoli e le Vele di Scampia le zone peggiori di Napoli. Sicuramente non sono luoghi molto raccomandabili, ma il più pericoloso in assoluto è Forcella, noto anche per essere la casa del clan a cui apparteneva il boss Giuliano. 

 

#6 Il quartiere Zen di Palermo, il fortino controllato dalla microcriminalità 

Credits: giuliafoscariwr IG – Zen Palermo

Il quartiere Zen di Palermo è famoso per essere una specie di fortino controllato a ogni ingresso e resta ancora lasciato quasi a se stesso nonostante i numerosi tentativi di recupero. Qui si registra uno dei tassi di abbandono scolastici più alti d’Italia, con il 75% dei ragazzi che smettono di studiare e il cui approdo più frequente è la microcriminalità.

 

#7 Il quartiere Librino a Catania, “la culla della criminalità siciliana”

Credits: zolta_zlt – Librino

Sempre in Sicilia, Librino è un quartiere cosiddetto satellite con enormi palazzi bianchi nella periferie sud-occidentale di Catania. Da decenni qui il traffico di armi e droga e gli omicidi sono all’ordine del giorno, a tal punto da essere definito “la culla della criminalità siciliana”.

 

Fonte: Sputniknews

Continua la lettura con: Quattro QUARTIERI di Milano: una volta non ci mettevi piede, ora sono tra i più AMATI

FABIO MARCOMIN 

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

1 COMMENTO

  1. Fabio Marcomin Forse quando parla di Quarto Oggiaro è molto ma molto ma molto meglio che si informi prima di sparare CAZZATE online riprese da articoli vecchi e da alcune frasi riportate da Giorgio Bocca negli anni ‘70.
    La invitiamo a venire a farsi un giro ospite dell’associazione villaperta e magari anche di fondazione Perini per constatare di persona che quando parla di noi parla per sentito dire e senza nessuna minima cognizione di causa. Basta con sti articoli PATTUMIERA che servono solo a prendere like.. altro che Ambrogino d’oro Milano città stato.

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