Il GIORNO dell’INDIPENDENZA: le 7 possibili NUOVE “SAN MARINO” d’Italia

Se tornasse in auge il principio di autodeterminazione, questi sono i sette territori italiani che potrebbero avere molti vantaggi dall'indipendenza

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Ph. RobertoSFR

Periodicamente nella storia torna in auge la voglia di indipendenza e di autodeterminazione dei territori. Al momento siamo in un periodo di forze contrarie, con gli stati arroccati sulla difesa dello status quo e che guardano con terrore qualunque rivendicazione autonomista. Ma come insegna la storia, il vento spesso cambia direzione.

Non solo San Marino e Città del Vaticano: quali sono i territori italiani che potrebbero auspicare a diventare degli stati indipendenti? E con quali motivazioni. 

Il GIORNO dell’INDIPENDENZA: le 7 possibili NUOVE “SAN MARINO” d’Italia

#1 Isola d’Elba: da sempre un unicum nel Tirreno, potrebbe competere con le Baleari 

Credits elbacaposantandrea IG – Isola d’Elba

L’Isola d’Elba è la più grande delle isole dell’arcipelago toscano, la terza più grande d’Italia. Fa parte di Livorno a livello amministrativo ma è in grado di sostenersi in modo autonomo da provincia e regione. Ospita anche un piccolo scalo aereo che la collega a Milano e ad alcune città della Svizzera.

Storicamente è sempre stata un’isola considerata a se stante rispetto al resto d’Italia: nel mondo viene abbinata a Napoleone. 

Trasformata in uno stato indipendente, l’Isola d’Elba potrebbe accrescere ancora di più il fascino generato dai suoi paesaggi naturali e attirare ancora più turismo, potendo così competere con le Baleari come isola della libertà. 

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#2 Pantelleria e Lampedusa: uno stato ponte tra Europa e Africa, nuova oasi fiscale alternativa a Malta

Credits @laura_manfredi IG – Lampedusa

Lampedusa e Pantelleria si trovano all’estremo limite sud dei mari di competenza italiana, al largo delle coste africane. Oggi sono considerate un corpo estraneo, anche geograficamente sono più vicine all’Africa che all’Italia. Soprattutto Lampedusa è anche soffocata dal problema immigrazione selvaggia che forse da Roma sono troppo lontani per gestirla con efficacia. 

Se fossero indipendenti potrebbero valorizzare e proteggere al meglio le proprie risorse naturali e assumere un ruolo di peso nello scenario internazionale in quanto crocevia tra Italia e Africa. Oltre a poter dotarsi di una propria normativa fiscale che possa renderle più attrattive per residenti facoltosi e per nuove aziende. In competizione con la vicina Malta. 

#3 Lunigiana: il territorio compresso tra Toscana e Liguria potrebbe rinverdire i suoi gloriosi fasti

Credits paola_zirattu IG – Lunigiana

La Lunigiana è una regione storica compresa tra Toscana e Liguria, che trae il proprio nome dall’antica città romana di Luna, e corrisponde geograficamente al territorio compreso nel bacino idrografico del fiume Magra.

L’influenza della città di Luna, diventata il porto più importante del mar Ligure, fu così grande in epoca romana da connotare col proprio nome l’intero territorio circostante. L’indipendenza la farebbe tornare agli antichi fasti di un tempo e potrebbe bilanciare il principato di Monaco all’altra estremità della Liguria. 

#4 Trieste: una città in declino, trascurata dall’Italia, potrebbe diventare la Montecarlo dell’Est Europa 

Credits: italymypassion IG

Trieste è il capoluogo della regione a statuto speciale del Friuli-Venezia Giulia.  Una città ricca di storia e da sempre un incrocio di culture, a confine con la Slovenia, dopo la Seconda Guerra Mondiale ci fu un tentativo per rendere Trieste indipendente. Come previsto dall’articolo 21 del trattato di Parigi fra l’Italia e le potenze alleate firmato nel 1947, si sarebbe dovuto costituire lo Stato indipendente “Territorio Libero di Trieste”, ma la mancata attivazione delle procedure per la costituzione degli organi costituzionali lo impedì. Con l’indipendenza le verrebbe riconosciuto il suo ruolo storico di città di confine tra Europa dell’ovest e dell’est,  trasformando una città in declino e ormai marginale, nella Montecarlo dell’Est. 

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#5 Livigno: già ora zona franca, accrescerebbe la sua attrattività anche a vantaggio dell’Italia

Livigno, località montana della provincia di Sondrio a 2000 metri d’altezza, in qualità di zona franca di confine ha già l’esenzione di imposte come Iva e accise che lo rendono il “Duty Free” più alto del mondo. Se diventasse indipendente sarebbe solo un percorso naturale di crescita verso un totale autonomia che la renderebbe più attrattiva e di conseguenza la migliore porta d’accesso per l’Italia dal nord

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#6 Provincia di Bolzano: l’unica eccezione realmente autonomista in Italia

Credits: viaggi.corriere.it – Bolzano

Il territorio di Bolzano è quanto di più simile al modello di città stato diffuso in tutta Europa e per questo l’indipendenza potrebbe considerarsi solo lo step finale di un lungo processo. Bolzano è già uno dei territori più ricchi d’Italia con un Pil pro-capite di 42.500 euro, con la disoccupazione più bassa al 3,1% e la possibilità come provincia autonoma, di trattenere sul territorio i 9/10 delle tasse riscosse. Se fosse indipendente completerebbe la sua autonomia al 100% e potrebbe accrescere il suo ruolo politico in Europa. 

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#7 Milano: sarebbe la Singapore d’Europa

Il progetto di Milano Città Stato, ossia di dare a Milano poteri da regione, anno dopo anno sta diventando più popolare: il 66% dei milanesi in un recente sondaggio ha dichiarato di volere per Milano i poteri da regione o provincia autonoma.

Nel caso in cui venissero frustrate ancora le richieste di Milano di avere un’autonomia degna delle principali città d’Europa, si potrebbe arrivare a uno strappo ancora più radicale. Se avvenisse, Milano come stato indipendente potrebbe diventare una delle città più ricche del mondo, come una nuova Singapore all’interno dell’Europa. Città stato della libertà e del benessere. 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.