Intervista ad Anel Alibayeva. Trasferita dal Kazakistan per amore. Di suo marito e di Milano.
Partiamo dall’inizio
Sono nata ad Almaty, in Kazakistan, dove si parla kazako e russo. In Kazakistan ho studiato italiano con i preti di Comunione e Liberazione. Ho vinto una borsa di studio del Ministero degli Affari esteri e mi sono trasferita a Perugia per tre mesi. Poi sono rientrata in Kazakistan lavorando comunque per aziende italiane: ho lavorato per l’ICE e in Saipem.
Il tuo lavoro?
L’ultimo lavoro è nell’azienda di mio suocero. Impianti elettrici e fotovoltaici.
Perché in Italia? Perché a Milano?
Ad Almaty ho studiato la lingua e la cultura italiana che mi hanno sempre affascinata. Poi quando vivevo a Perugia sono stata a Milano per un giorno e mi sono innamorata a prima vista della città. La seconda volta sono tornata nel 2011 in vacanza e mi sono detta: io devo trasferirmi a Milano. Era la città dove amavo vivere e lavorare. Infine ad Almaty ho conosciuto mio marito che è milanese.
Quali sono le differenze tra Milano e Almaty?
Milano è una città internazionale. Almaty è l’ex capitale del Kazakistan, anche se ci sono tanti stranieri la popolazione è costituita principalmente da russi e kazaki. La differenza principale è la sanità, in Italia poi c’è più attenzione ai problemi ambientali, c’è la raccolta differenziata, anche il sistema dei trasporti pubblici è più sviluppato.
I principali problemi che hai riscontrato in Italia?
Non ho avuto problemi. A Milano il principale problema è il contrasto tra centro e periferia.
Cosa pensi di Milano e dei milanesi?
Io sono innamorata di Milano. Mi piace l’Italia in generale ma non potrei vivere in altri luoghi. Sento Milano e il nord Italia vicini a me per mentalità. Amo la sua vita frenetica, amo l’accento milanese, i cortili nascosti, le case di ringhiera, i palazzi degli anni ’70 con le facciate in klinker, i Navigli e tanti altri luoghi più o meno famosi. Mi piace l’architettura e il mix tra storico e moderno.
Cosa cambieresti di Milano?
Le darei almeno uno status speciale come altre grandi città del mondo. Vorrei che fosse autonoma dal punto di vista economico e amministrativo. Poi i mezzi: quando si va fuori dai confini comunali non si capisce bene che mezzi prendere. Nei forum russofoni a volte qualche compaesano dice che a Milano basta una mezza giornata e ti basta, quando invece dopo anni ancora mi sorprende con gemme sconosciute. Tutti parlano solo del Duomo ma Milano non è solo il Duomo. Io con loro promuovo Milano, dico che Milano non è solo il Duomo. Mi spiace quando i turisti sottovalutano quello che offre Milano: io dico sempre che bisogna viverci per capirla. In mezza giornata cosa vedi? Secondo me Milano potrebbe promuoversi meglio. Ci sono altre città che magari hanno poco da offrire però a livello di promozione turistica sono più brave. Ne ho viste parecchie nei miei viaggi in giro per il mondo.
Quali sono i tuoi posti preferiti qui?
Il centro storico, Porta Venezia, Brera il quadrilatero del silenzio. Poi mi piacciono tanto anche alcune periferie perchè hanno tanto da raccontare ma vorrei che fossero più curate, più pulite, più dignitose.
Cosa pensi di Milano Città Stato? Di dare a Milano i poteri di una Regione?
Vorrei che ottenesse l’autonomia economica e amministrativa. Se potessi votare, voterei perché questa situazione è come quella di Almaty che produce tanto e dà tanto a tutto il Paese ma rimane sempre poco per se stessa. Almaty però comunque ha uno status speciale, e può investire per se stessa mente Milano no e non mi sembra la situazione ideale per la città che è il motore d’Italia ed una delle regioni più ricche d’Europa.
ANDREA ZOPPOLATO
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