5 LUOGHI DA SOGNO dove trascorrere un altro LOCKDOWN

Per non trovarsi impreparati abbiamo preparato una lista di luoghi dove trascorrere al meglio la quarantena

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Credits: viaggi.fidelityhouse.eu - Isola di Dino

Tutti si chiedono se mai ci sarà un altro lockdown. Cosa che, probabilmente, non vorrebbe affrontare nessuno, neanche le persone con carattere più solitario o inclini all’isolamento. Senza contare che la salute economica e mentale di questo paese, che ha reagito con grande forza alla pandemia, ne sarebbero sicuramente minate.

Ma se proprio dovesse accadere, quanti di voi non vorrebbero trovarsi colti di sorpresa, restando intrappolati per mesi in una regione o in una sistemazione a dir poco antipatica?Abbiamo pensato di sfoderare cinque posti in Italia dove trascorrere un’altra quarantena sarebbe più piacevole che a casa dei suoceri o accanto a dei vicini rumorosi. Per gli amanti della natura, delle arti, delle vertigini o semplicemente del silenzio.

5 LUOGHI DA SOGNO dove trascorrere un altro LOCKDOWN

#1 L’Abbazia di San Colombano, un eremo a strapiombo sul torrente Leno

Credits: visiitrentino.info – Eremo di san colombano

Meraviglioso eremo a strapiombo su una gola formata dal torrente di Leno, l’abbazia si trova in provincia di Trento, ed era utilizzata da monaci eremiti per scopi meditativi. Oggi si può raggiungere dopo un breve ma intenso percorso di trekking, composto da 102 scalini.

Il posto ideale dove rintanarsi al fuoco di un camino, con coperte di lana, una poltrona e tanti di quei romanzi che non siamo mai riusciti a leggere. Romanzi da sfogliare di fronte a un panorama mozzafiato, respirando aria pulitissima e ritrovando sé stessi.

#2 Il Pan di Zucchero, tra miniere e un villaggio fantasma

Pan di Zucchero

Nella Sardegna sud occidentale, in provincia di Iglesias, c’è lo Scoglio Pan di Zucchero, imponente roccia marina che svetta dalle acque della stupenda insenatura di Masua. Il nome, ovviamente, richiama la più famosa baia brasiliana, e di certo il Pan di Zucchero e i faraglioni di Masua sono meno celebri di quelli di Capri, ma a livello panoramico questo scorcio di mare non ha nulla da invidiare a nessuno. Sul finire del XIX secolo, la miniera di Masua era una grande realtà estrattiva, mentre oggi il complesso comprende abitazioni dislocate su vari dislivelli, scuola, ospedale, chiesa e un villaggio fantasma, tappa del cammino minerario di santa Barbara e parte del parco geominerario della Sardegna, riconosciuto patrimonio dell’UNESCO.

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Sulla spiaggia della piccola baia di fronte ai faraglioni, ci sono alcune casupole in roccia, che un tempo appartenevano a pescatori. La zona viene popolata d’estate, anche se per fortuna non ai livelli molesti di Villasimius o altre zone più celebri della Sardegna. D’inverno, resta fortunatamente deserta. Per passarsela bene qui, basterebbero una buona canna da pesca, una chitarra e della legna da ardere.

#3 Il Rifugio i Diacci, per vivere il lockdown come una favola medievale

Credits: mugellotoscana.it – Rifugio i Diacci

Il Rifugio Alpino I Diacci (m.941 s.l.m.), immerso nelle verdi faggete dell’alto Mugello sul crinale dell’Appennino tosco-romagnolo, poco distante dal Passo della Sambuca, è una perfetta sosta per gli appassionati del trekking, del nordic walking, della mountain bike e delle passeggiate a cavallo. Il fiume Rovigo, che scorre non distante dal rifugio, con il suo antico molino e le sue cascate rimane una meta incantevole sia d’estate che d’inverno.

Se il lockdown dovesse coglierci di sorpresa, ritrovarsi qui sarebbe come vivere una favola medievale, con una fetta di Appennino tutta a propria disposizione, e molteplici attività da svolgere per tutte le esigenze. A patto naturalmente di avere la dispensa abbastanza piena di risorse alimentari.

#4 L’Isola di Dino: per un Lockdown in stile Robinson Crusoe

Credits: viaggi.fidelityhouse.eu – Isola di Dino

L’Isola si trova a Praia a Mare, imponente baia sul Tirreno in Calabria, proprio al confine con la lucana Maratea e con il Cristo Redentore, cuginetto meno famoso del suo alter-ego sul Corcovado.

L’isola appartenne negli anni’70 alla famiglia Agnelli e oggi è completamente disabitata. Esploratori solitari raccontano di una vera e propria foresta sulla sua sommità e di tante case e casette ormai vuote, ricordi di un villaggio turistico risalente a una ventina di anni fa. Sulla punta che da in mare aperto c’è l’ormai diroccato castello normanno di Fiuzzi, che offre una vista sul Tirreno da pelle d’oca. Il posto ideale dove isolarsi, in mezzo al verde e in completa libertà in stile Robinson Crusoe. Sempre che siate in grado di accendere un fuoco e di pescare qualcosa da mettere sotto i denti.

#5 Una casa nei Sassi, una permanenza ideale per un artista in quarantena

Credits: isassidimatera.com – Una casa tra i sassi di Matera

I colori predominanti, qui, sono il bianco della pietra dei Sassi e il dorato dei raggi del sole che, sulla pietra, disegna veri e proprio capolavori cromatici. Qui ci si può perdere tra l’intrico di vicoli, chiese rupestri e case scavate nella roccia. Definiti dall’UNESCO “il più eccezionale esempio d’insediamento trogloditico nella regione mediterranea, perfettamente adattato al proprio terreno ed ecosistema, i Sassi, nonché centro storico della città di Matera, in Basilicata, vi catapulteranno in una dimensione incantata, a testimonianza di un passato lontano che ci riporta indietro fino al Paleolitico.

Una permanenza forzata qui sarebbe l’ideale per un artista in quarantena: un pittore che cerca ispirazione nella luce dei tramonti, uno scrittore in cerca di un nuovo personaggio per il suo romanzo, o un suonatore principiante, alle prese con lo strumento che finalmente avrà tempo di imparare a suonare.

CARLO CHIODO

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Carlo Chiodo
Nasco a marzo del 1981. Milanese moderno, ostinato e sognatore, alla costante ricerca di una direzione eclettica di vita. Laurea in Lingue e Comunicazione, sono appassionato di storia contemporanea, amante del cinema e del surf da onda. Dopo il romanzo d'esordio (Testa Vado Croce Rimango, 2016) ho pubblicato con Giovane Holden edizioni una silloge di racconti (Diario di Bordo, 2020).