10 PAROLE STRANIERE INTRADUCIBILI che vorrei ci fossero in italiano

Hygge, Merak, Wanderlust: ci sono parole nelle lingue straniere che sono intraducibili in italiano, perchè contengono in sé dei significati complessi

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Credits:1000-miglia.eu

Sono sempre stata affascinata dalle parole che non hanno una traduzione, quelle uniche al mondo per cui tutte le altre lingue hanno bisogno di lunghe e complicate frasi.

Mi capita spesso di voler dire qualcosa e non avere la parola giusta, quindi mi chiedo: e se la mia lingua non mi bastasse?
Per tutte quelle volte in cui non sapevo come spiegare quello che avevo nella mente, ecco tutte le parole che mi mancavano.

10 PAROLE STRANIERE INTRADUCIBILI che vorrei ci fossero in italiano

#1 Fernweh (tedesco): “nostalgia di tutti i posti non ancora visitati”

É una parola che letteralmente significa “nostalgia della lontananza” e descrive il desiderio umano di lasciare tutto quello che è conosciuto per andare verso nuovi orizzonti e possibilità.
La traduzione che viene più usata è “nostalgia di tutti i posti non ancora visitati“.

#2 Hygge (danese): “creare un’atmosfera accogliente e godersi il bello della vita”

Questa parola significa creare un’atmosfera accogliente e godersi il bello della vita con le persone care, un invito ad apprezzare le piccole cose come il profumo di una candela o un momento bello con una persona che amiamo.
I danesi hanno fatto dell’hygge una vera e propria filosofia di vita: camminando per le città infatti, si può vedere questa parola ovunque: sulle maglie, sulle pareti dei bar e nella cartoline.
Sarà forse l’hygge uno dei motivi per cui i danesi sono uno dei popoli più felici al mondo?

#3 Merak (serbo): “sentimento di amore profondo per tutto l’universo”

Credits: @emmablockillustration

É con questa parola che la lingua serba indica un sentimento di amore profondo per tutto l’universo, una senso di appartenenza con l’ambiente che ci circonda.

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Viene molto usato per descrivere la sensazione di armonia che si prova quando si è nella natura.

#4Tsundoku (giapponese): “abitudine di comprare libri e ammucchiarli in pile senza mai leggerli”

Tsundoku descrive l’abitudine di comprare libri e ammucchiarli in pile senza mai leggerli.

#5 Sehnsucht (tedesco): “desiderio di qualcosa che non si potrà mai raggiungere”

Viene spesso usata nella tradizione romantica per descrivere il sentimento provato da questi esponenti che erano alla ricerca di qualcosa di irraggiungibile.
“Sehnsucht” infatti deriva dall’unione del verbo sich sehnen che significa sia avere nostalgia di qualcosa che si desidera fortemente e “sucht”, ovvero dipendenza.
Si potrebbe tradurre con “nostalgia di un qualcosa che non si potrà mai raggiungere”.

#6 Mono no aware (giapponese): “forte partecipazione emotiva nei confronti della bellezza della natura e della vita umana”

Questa parola indica la forte partecipazione emotiva nei confronti della bellezza della natura e della vita umana. È il termine utilizzato per descrivere quella sensazione dolceamara che si prova nei momenti belli che deriva dalla consapevolezza che tutto è in costante mutamento e che ogni cosa è destinata a finire prima o poi.

#7 Dor (rumeno): “sensazione mista di gioia e malinconia per rivedere al più presto le persone di cui sentiamo la mancanza”

Credits: @emmablockillustration

É così che la lingua rumena spiega il desiderio misto a gioia e malinconia di rivedere al più presto le persone di cui sentiamo la mancanza.
Significa attendere con trepidazione lo squillo del telefono, guardare continuamente l’orologio in attesa di un appuntamento, avere l’impressione che il tempo che ci separa dalla persona che amiamo non passi mai.

#8 Komorebi (giapponese): “l’effetto della luce quando filtra tra le foglie degli alberi”

Credits: lisasalvo

Questa parola spiega l’effetto particolare della luce del sole quando filtra attraverso le foglie degli alberi.

#9 Wanderlust (tedesco): “il piacere di scoprire il mondo e di stare sempre in movimento”

Credits: @emerywallerich

Ancora una volta è la lingua tedesca a colpire la mia attenzione.
Il termine nasce dall’unione di due parole : “wandern” e “lust”, ovvero “camminare” e “desiderio“. Nella definizione originale questa parola tedesca veniva infatti usata per indicare una persona che ama stare all’aria aperta, fare lunghe passeggiate e scoprire il mondo.
Ma al giorno d’oggi “Wanderlust” ha assunto un significato molto più profondo. Non è più solo il desiderio di viaggiare ma una vera e propria necessità, la volontà di scoprire il mondo e di non stare mai fermi.

Da qui anche il termine “sindrome di Wanderlust”, la malattia di chi è nato per viaggiare.

#10 Sobremesa (spagnolo): “conversazione a tavola finito il pasto”

Questa parola spagnola indica le conversazione a tavola dopo pranzo.
Gli spagnoli, come d’altronde noi italiani, sono un popolo molto legato al cibo e proprio per questo hanno diversi termini legati all’argomento.
La sobremesa può ricordare facilmente le nostre domeniche a casa dai nonni, coi gusci di noci sulla tovaglia e il profumo di caffè nell’aria.

CONTINUA LA LETTURA CON : 10 PAROLE del DIALETTO MILANESE intraducibili in ITALIANO

ARIANNA BOTTINI

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Arianna Bottini
Classe 1998, mi sto laureando in Scienze psicosociali della comunicazione. Sono alla ricerca del mio posto nel mondo; nel frattempo viaggio, leggo, cucino e compro piante.