🔴 Ingressi contingentati, sale d’attesa AFFOLLATE: il paradosso dell’ordinanza anticontagio a Milano

Negli uffici bancari e postali, per limitare la concentrazione di clienti all'interno, vengano concentrati invece in attesa nell'area di filtraggio prima dell'ingresso o nell'area degli sportelli bancomat

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Uffici poste pieni fuori e vuoti dentro (foto: Natalia Molchanova)

L’ordinanza che prevede di tenere una distanza adeguata di un metro tra le persone e limitare l’assembramento sembra sia stata presa in modo un po’ originale. Sta accadendo infatti che negli uffici bancari e postali, per limitare la concentrazione di clienti all’interno, vengano concentrati invece in attesa nell’area di filtraggio prima dell’ingresso o nell’area degli sportelli bancomat.

Un modo originale per eseguire l’ordinanza anti-contagio: clienti  concentrati nella sala d’attesa

Uffici poste pieni fuori e vuoti dentro

In questi giorni di moderata ripresa della cittĂ  e di aumentato flusso negli uffici pubblici, come quelli postali, e nelle banche, i responsabili di filiale hanno deciso di dare una propria interpretazione all’ordinanza emanata dalla Regione Lombardia che ha l’obbiettivo di limitare le possibilitĂ  di contagio da virus in ambienti molto frequentati.

Come si vede dalla foto in alto si sta assistendo ad una duplice situazione: all’interno dei locali si registrano poche persone agli sportelli tenuti alla corretta distanza di sicurezza, mentre all’esterno tutti i clienti si trovano ammassati nelle sale bancomat o di attesa complice anche il freddo delle ultime ore. La sensazione è che l’ordinanza venga applicata esclusivamente per tutelare la salute degli impiegati, a danno di quella dei clienti.

La situazione che si è creata, con le persone che si comportano all’esatto contrario di quanto prescritto dagli organi di governo, è la dimostrazione che quando dei limiti non sono calati nella realtĂ  quotidiana possano produrre effetti opposti a quanto preventivato.

La sensazione è che l’ordinanza venga applicata esclusivamente per tutelare la salute degli impiegati, a danno di quella dei clienti.

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.