🔴 Breaking News. Rivelati i dati sui morti nelle RSA di Milano: 490 ufficiali, quasi 1200 sospette

“I dati dimostrano che l’aumento di mortalità nel territorio Milanese ha coinvolto soprattutto gli anziani, sia nelle strutture di assistenza sia nel loro domicilio. Anzi si osserva un maggior aumento della mortalità per gli anziani rimasti nel loro domicilio”.

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Foto: Andrea Cherchi (c)

490 morti ufficiali. 1.199 i decessi sospetti. Questi i numeri drammatici dei morti per coronavirus nelle case di riposo milanesi tra il 21 febbraio e il 15 aprile rivelati da Walter Bergamaschi, direttore generale dell’Agenzia di Tutela della Salute della città metropolitana di Milano, durante la sua audizione in videoconfrenza davanti ai consiglieri delle commissioni affari istituzionali e politiche sociali di Palazzo Marino.

I casi sospetti presentavano sintomi riconducibili al Covid-19 pur senza che siano stati sottoposti a tampone. Per capire la gravità dei numeri bisogna considerare che nelle 57 RSA della città metropolitana sono in tutto 6.300: per 830 di loro è stato accertato il contagio da Coronavirus e 80 sono stati trasferiti in ospedale in gravi condizioni.

La percentuale dei malati Covid “accertati” sul totale degli ospiti nelle Rsa, ha precisato Bergamaschi, è aumentata nel giro di una settimana dal 23% al 26%. “Un aumento non impetuoso in un contesto complesso come quello delle Rsa dove l’onda dei contagi è stata più lunga rispetto all’andamento sulla popolazione generale, non si osserva comunque una crescita esponenziale”. 

Questa percentuale però non tiene conto di altri 745 ospiti che presentano sintomi sospetti di Covid. Insieme agli ospiti, il Coronavirus ha colpito anche il personale sanitario: al 15 aprile erano 120 gli operatori risultati positivi al virus. “L’analisi dei dati – ha detto ancora Bergamaschi – dimostrano che l’aumento di mortalità nel territorio Milanese ha coinvolto soprattutto gli anziani, una fascia della popolazione particolarmente colpita sia nelle strutture di assistenza sia nel loro domicilio. Anzi si osserva un maggior aumento della mortalità per gli anziani rimasti nel loro domicilio”.

Fonte: Milano Today

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