A partire da domani i Mondiali in Russia entreranno nel vivo, con la fase ad eliminazione diretta che non lascerà più spazio a calcoli e meline, assicurandoci emozioni, tensione ed intensità tra le 16 migliori nazionali delle 208 che hanno partecipato a questa edizione, iniziata il 12 marzo 2015 con Timor Leste-Mongolia 0-3, in attesa del vincitore che verrà deciso il 15 luglio 2018 a Mosca.
Intanto abbiamo giocato gli ottavi di finale qui, a Milano.
#1 Francia – Argentina
I cugini d’oltralpe, si sa, storicamente non ci stanno simpaticissimi e anche ultimamente, tra carezze al Papa, sconfinamenti e insulti gratuiti, non è tutto rose e fiori.
Inutile sottolineare invece gli storici legami che ci connettono all’Argentina, che oggi ufficialmente conta solo 8000 cittadini residenti in Lombardia, numero però falsato se si pensa agli oltre tre milioni di italiani emigrati laggiù tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento: ormai sono tutti oriundi. Anche in loro onore, e in occasione dell’Expo 1906 a Milano, venne intitolato il viale che oggi conosciamo come corso Buenos Aires.
Abitanti a Milano: Francia batte Argentina 3382 a 470.
#2 Uruguay – Portogallo
Al 1° gennaio 2018, gli uruguaiani residenti a Milano erano 133, roba che li si può contare casa per casa. Parliamo comunque di una nazione dove il 40% delle persone ha origine italiana, oltre che ad avere un trimestrale, tre mensili, un settimanale e un quotidiano nella nostra lingua.
Del Portogallo invece, nonostante sia nell’Unione Europea, a Milano continua a mancarci la sua cucina.
Abitanti a Milano: Portogallo batte Uruguay 449 a 133.
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#3 Brasile – Messico
Altro scontro, altra storia, perchè se a Milano si trovano poco più di 3000 brasiliani, il 7,7% dei cognomi in Brasile risulta essere di origine italiana, e gli oriundi dai 15 ai 30 milioni. Sintomo di questo sostrato sono gli innumerevoli ristoranti brasiliani, anche di qualità, che troviamo nella nostra città.
I messicani a Milano, invece, sono 250, ma, anche qui, i numeri rischiano di essere drogati dagli 85.000 connazionali facenti parte del pueblo, alcuni dei quali, in passato, arrivati anche a fare gli astronauti.
Abitanti a Milano: Brasile batte Messico 3080 a 274.
#4 Belgio – Giappone
Qui la partita è tutta tra cucina e botanica: l’angolo più belga di Milano è in via Sannio, al Vent du Nord, brasserie con cucina tipica, tanta birra e moules-frites.
Al di là del sushi, invece, la vera perla nipponica in città è all’Orto Botanico di Brera e si chiama Ginkgo Biloba, pianta antichissima originatasi più di 250 milioni di anni fa (in Cina) e il cui nome deriva dal giapponese ぎんきょう, ginkyō, ovvero albicocca d’argento. Chissà quanti dei 1743 giapponesi di Milano l’hanno vista.
Abitanti a Milano: Giappone batte Belgio 1743 a 245.
#5 Spagna – Russia
Jamon, paella, sangria, tapas, fino al bocadillo: la Spagna a Milano c’è.
Nel frattempo, sarebbe bene approfittare dell’esposizione mediatica che sta avendo la Madre Russia in occasione della manifestazione, anche e soprattutto di quanto accade fuori e attorno ai campi, per decidere di andare a scoprirla.
Abitanti a Milano: Russia batte Spagna 2093 a 2055.
#6 Croazia – Danimarca
Gli italiani hanno già scelto: a fronte di 1,1 milioni di compaesani che hanno trascorso le vacanze in Croazia lo scorso anno, solo 50.000 sono andati in Danimarca (in cambio, 650.000 danesi hanno visitato la nostra penisola).
Se in più aggiungiamo i Royal Dansk, insomma i biscotti tipici della Danimarca, diventa facile indovinare per chi si tiferà a Milano. Anche se i nostalgici di Fiume potrebbero pensarla diversamente. Ops, Rijeka.
Abitanti a Milano: Croazia batte Danimarca 396 a 112.
#7 Svezia – Svizzera
Dopo aver messo in riga Olanda, Italia e Germania, gli uomini di ventura svedesi si apprestano ad affrontare la solida Svizzera di Vladimir Petković.
Certamente, Björk (sia la brasserie milanese, sia l’artista) piace a tutti, ma come dimenticarci del nostro affetto verso il Canton Ticino?
Abitanti a Milano: Svizzera batte Svezia 574 a 209.
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#8 Colombia – Inghilterra
I colombiani a Milano sono poco meno di mille, ma comunque in giro si trovano ottime soluzioni per poter esperire della loro cucina anche qua.
L’Inghilterra non ha più Joe Hart, più volte bullizzato dal nostro Andrea Pirlo, ed è l’unica selezione con in rosa giocatori provenienti esclusivamente dal proprio campionato nazionale, che è anche il più ricco e seguito al mondo, la Premier League. Detto questo, se volete sostenerla potrete farlo mangiando fish and chips.
Abitanti a Milano: Inghilterra (ma con in più Galles, Irlanda del Nord e Scozia, il Regno Unito in pratica) batte Colombia 1657 a 928. Varrà?
E voi, per chi farete il tifo?
HARI DE MIRANDA
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