7 Paesi da INCORPORARE nella città metropolitana di Milano

Ci sono paesi che risultano al di fuori della città metropolitana contro ogni logica. Come questi sette

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Monza - Ph. sinepax

Milano è stata spesso rimpicciolita da autorità invidiose della sua grandezza. In qualunque parte del mondo luoghi come Cinisello Balsamo o Sesto San Giovanni sarebbero all’interno dei confini comunali. Invece qui no. Così come ci sono paesi che risultano al di fuori della città metropolitana contro ogni logica. Come questi sette.

7 Paesi da INCORPORARE nella città metropolitana di Milano

#1 Crespi d’Adda


Ha perfino il prefisso 02 eppure è in provincia di Bergamo. Ha lo stesso prefisso telefonico di Milano perché i Crespi avevano creato un filo diretto con la loro madrepatria. E’ anche un sito Unesco.

#2 Vigevano

vigevano
vigevano

Non si capisce perchè Abbiategrasso sì e Vigevano no. Due comuni confinanti, uno provincia di Milano, l’altro di Pavia. Una città da record, un tempo tra i primi centri di produzione di scarpe al mondo, con una piazza clamorosa, un delitto lasciarla a Pavia.

#3 Saronno

Uno dei simboli della Brianza. Come per Vigevano e Abbiategrasso, a nord ci sono Saronno e Legnano di cui molti confondono a che provincia appartengano. La città dell’amaretto deve essere di Milano, con Varese non c’entra nulla.

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#4 Lodi

Provincia farlocca creata solo per ridurre il potere di Milano. Lodi è l’anima rurale di Milano, c’è anche la fermata della metro.

#5 Monza

monza
monza

Che senso ha separare Monza da Milano? Non esiste alcun punto di discontinuità dove tracciare un confine naturale. Monza gravita da sempre attorno a Milano, sta per diventare il capolinea della M5, ha il gran premio, ha il parco, la vera villa Reale, Berlusconi come Presidente.

#6 Malpensa

AAreo in decollo da Malpensa
Credits: malpensa24.it – Aereo in decollo da Malpensa

L’aeroporto internazionale di Milano in provincia di Varese? Non scherziamo.

#7 Roma

romani a milano

L’art.132 della Costituzione lo consente. Sarebbe la rinascita dell’Urbe.

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3 COMMENTI

  1. Lodi ha una fermata della metropolitana?
    Ma chi ha scritto questa idiozia?
    La fermata nella foto si riferisce a “Corso Lodi”, Milano

  2. Buona parte della attuale periferia di Milano città, un tempo erano comuni (Baggio, Affori ecc…)
    Se guardassimo una cartina geografica di 60-70 anni fa, Cinisello, Monza e varie decine di comuni avevano la loro parte urbanizzata ben isolata da quella di Milano, essa stessa ancora ben ridotta rispetto alla situazione attuale. E’ solo con il boom economico che l’urbanizzazione ha portato ad accostare i centri abitati l’uno con l’altro, e in qualche caso a farli sembrare dei quartieri di Milano dove la viabilità anche minore ha avuto in qualche modo continuità con quella di Milano.
    E’ innegabile che l’area metropolitana (cioè tutta la zona geografica nella quale i comuni o addirittura parte delle provincie) di Milano, induce forte interazione tra le entità territoriali fino a creare (più o meno) la dinamica di una grande città.

    Ma non c’è altro che può giustificare un inglobamento di comuni in Milano città o nella Città Metropolitana, se non vi sono forti spinte locali affinché questo avvenga. Ricordo all’autore dell’articolo, che Lodi e Monza, sono solo pochi anni che hanno ottenuto la separazione del loro territorio in proprie province. E’ avvenuto per una forte determinazione della popolazione locale (non mi spingo a citare gli interessi economici e politici), che conserva una sua identità e sente un’appartenenza ad un territorio che storicamente ha avuto poco o nulla a che fare con Milano. Vogliamo andare adesso a dirgli che devono tornare sotto Milano, o ai Cinisellesi ( si dice così?…) di cancellare il proprio comune di 70 o 80000 abitanti (era pure per gli antichi romani Cinixellum…)?

    Per Vigevano: si, in passato c’è stata una forte relazione con Milano, e di recente è cresciuto un sentimento di qualcuno per un ritorno alle origini (parliamo del medio evo…gli Sforza…), ma giusto perché la provincia di Pavia tutela con qualche criticità il territorio di Vigevano, non fossero lesi gli interessi dei vigevanesi, ci penserebbero su due volte per entrare in una provincia scassata come quella di Milano. Ma a farne un’identità “pavese”, intanto c’è un bel fiume che fa da confine (il Ticino), e poi sentiteli parlare in dialetto: è pavese fino al midollo e non ha nulla a che vedere con l’abbiatense che è parlato a 10 km in linea d’aria.

    Gli aeroporti: solo Linate è in provincia ( e neppure nel comune di Milano). Se Malpensa è in provincia di Varese è perchè altrove non poteva essere costruito data le forte urbanizzazione verso nord. Solo per questo mezza provincia di Varese andrebbe “milanesizzata”? O per Orio al Serio (che lavora per Milano) la provincia bergamasca dovrebbe diventare milanese??? Provate a dirglielo da quelle parti…

    Per la fermata della metropolitana, cosa diciamo ai cittadini di Udine ( ne ho presa una a caso…)? La provincia di Lodi creata per ridurre il potere di Milano; sarà stata una battuta ma magari facciamolo trasparire meglio, perché detta così, altro che idiozia…

    Insomma, rifletterei un pò di più a esternare questi sentimenti di espansionismo e fagocitazione, che suonano un pò male (figuriamoci ai diretti interessati), e piuttosto analizziamo come (salvaguardando le peculiarità dei territori) si può arrivare a questa Città Stato creando le sinergie giuste, o migliorandole dove esistono.

    Parigi è un comune persino più piccolo di Milano; ma con buona pace dei romani che lo ritengono un villaggetto al confronto col comune di Roma (che ha tanta campagna), tutta l’area metropolitana (14 milioni di persone…..) è costituita da decine di comuni che, pur mantenendo la loro identità, sono cresciuti rispondendo a regole ben precise, condivise e supervisionate da enti superiori, in tema di infrastrutture, viabilità, urbanistica, estetica dei manufatti; e questo ha permesso a rendere tutta la conurbazione una città omogenea. Non ci si accorge di passare da un comune all’altro se non da un richiamo sulle targhe delle vie.
    Questo è il progetto da sostenere, non la conquista dei territori.

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