MILANO chiude? La REGIONE: “Sono dati vecchi” Ma SALA: “Rispetteremo le regole”

Il presidente lombardo è contrario ad una zona rossa per Milano e la Lombardia "perché la situazione è in miglioramento negli ultimi giorni". Sala, dopo la levata di scudi dei giorni scorsi, sembra arrendersi: "Rispetteremo le regole". Ma la Confcommercio lancia l'allarme: "altri 2 miliardi di perdita per il territorio"

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Posti letti su terapie intensive (attuali + attivabili) aggiornati al 30 ottobre. Fonte: La Repubblica

Il presidente lombardo è contrario ad una zona rossa per Milano e la Lombardia “perché la situazione è in miglioramento negli ultimi giorni”. Il sindaco dopo che solo ieri aveva escluso il lockdown oggi si dice a pronto ad adeguarsi. Nel frattempo Confcommercio Lombardia e Confcommercio Milano prevedono il disastro economico: rischiamo di non riprenderci per molto tempo. 

MILANO chiude? La REGIONE: “Sono dati vecchi” Ma SALA: “Rispetteremo le regole”

# La contrarietà di Fontana alla zona rossa per la Lombardia “Sarebbe difficile gestire aree urbane con rischi diversi

Credits: L’Ego Hub – Livelli di rischio delle regioni

Alla differenziazione delle misure a livello regionale che Fontana si è opposto ancora per tutta la giornata di ieri. Insieme agli altri presidenti di Regione ha ribadito la richiesta di misure omogenee per tutto il territorio nazionale. Per almeno tre ordini di questioni: gestibilità, soldi e tempismo.

Primo perché i governatori dovrebbero far scattare misure diverse anche per le singole aree urbane dei rispettivi territori e sarebbe difficile gestirle. In secondo luogo c’è una questione di risorse economiche e di sostegno normativo: da giorni Fontana fa notare che per ogni categoria che si troverà penalizzata dalle nuove misure sono necessari i ristori. Terzo gli indennizzi dovranno essere contestuali all’entrata in vigore del provvedimento e non successivi.

# L’assessore Gallera “Penso sia più corretto fare una valutazione sulla base delle misure assunte il 22 ottobre”

L’assessore al Welfare Giulio Gallera sostiene che la scelta delle zone vada fatta dopo una valutazione dell’impatto delle restrizioni già in vigore. “Sono state introdotte giovedì 22 ottobre e quindi, tra oggi e giovedì prossimo, saranno trascorsi quei giorni sufficienti per vedere se sono state efficaci a ridurre la crescita del contagio». Aggiungendo che: “i dati che ha il governo sono precedenti all’introduzione delle nostre misure, quindi, io penso che lo stesso governo voglia attendere i nuovi dati, penso che sia più corretto fare una valutazione sulla base delle misure assunte, anche per dare un senso ai cittadini, e far capire loro che se quello che hanno fatto è positivo, o non lo è del tutto, e quindi dobbiamo inasprire“. Questo perché in base all’intervallo di tempo preso in esame può cambiare parecchio anche la geografia delle Regioni da considerare in zona rossa.

Fonte: Il Corriere

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# Beppe Sala: “Misure severe ma rispetteremo le regole”

Il 29 ottobre il sindaco si era espresso con forza contro ogni ipotesi di lockdown: 🛑 Il ruggito di SALA contro il GOVERNO: “Vogliamo i dati e se chiudete ci pagate”.
Concetto ribadito nella giornata di ieri quando il sindaco aveva escluso ogni possibilità di lockdown per Milano. Oggi il cambio di rotta.

Sul suo profilo social il sindaco Sala ha affermato che “le decisioni del Governo vanno rispettate e applicate. La tutela della salute dei cittadini è il primo bene da proteggere e noi continueremo a lavorare perché queste disposizioni siano osservate da tutti i milanesi. Si tratta certamente di misure severe.” Il sindaco ha anche scritto che accoglie con dispiacere il fatto che gli studenti dalla seconda media in avanti dovranno fare lezione a distanza e conferma la sua battaglia per le categorie penalizzate:Continuerò a battermi affinché gli aiuti a favore di tutte le categorie penalizzate dalla chiusura vengano immediatamente erogati.”

 “Milano anche questa volta rispetterà le decisioni del Governo”, conclude il Sindaco, “e lavorerà unita per uscire al più presto da questa difficile situazione. Ogni giorno da Palazzo Marino mi assicurerò che ciò avvenga.

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# La Confcommercio: per il lockdown in arrivo un altro 1,7 miliardi di perdita pari al 9% del fatturato tra terziario, commercio e ristorazione per la Lombardia

In una nota diramata Confcommercio Lombardia ha dichiarato: “Siamo molto preoccupati: le nuove, ulteriori restrizioni impatteranno in maniera devastante su interi comparti del terziario, sul commercio, sulla ristorazione, sulle attività del turismo della Lombardia, regione che, ricordiamo, produce oltre il 20% del Pil nazionale. Le chiusure potrebbero colpire quasi 60mila imprese di commercio al dettaglio, a queste si aggiungono le attività già interessate dalle restrizioni, oltre 55mila imprese della ristorazione, dell’alloggio, dei servizi. Parliamo di uno scenario da vero disastro economico».

L’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza ha fatto già una prima stima del costo economico dell’istituzione della zona rossa con riferimento alla sola area metropolitana milanese, dove si contano 295.529 imprese per un totale di 1.734.380 addetti, nonché 49.059 esercizi commerciali e di somministrazione. La perdita di fatturato per il comparto è stimata, a Milano e hinterland, dal 5 novembre al 3 dicembre, in 1,7 miliardi di euro, pari al 9% del fatturato annuo.

Fonte: Il Giorno

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