🔴 Le 4 MISURE allo STUDIO per scongiurare un nuovo lockdown a Milano

Sindaco e Presidente della Regione al lavoro. Sul tavolo ci sono quattro interventi per contrastare la crescita di contagi in città

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Credits: agi.it - Sala e Fontana

Il presidente delle Regione Lombardia e il Sindaco di Milano lanciano l’allarme per la crescita dei contagi e dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva. Per questa ragione stanno ipotizzando alcune misure che possano arrestare il trend. La situazione aggiornata dell’emergenza e quali decisioni aspettarci nei prossimi giorni.

Le 4 MISURE allo STUDIO per scongiurare un nuovo lockdown a Milano

# I numeri attuali della pandemia: incremento del 2%. 72 ricoverati in terapia intensiva: il 4,2% dei posti letto disponibili

Nell’attuale scenario di crescita di contagi, Milano e la Lombardia sono tra le poche aree del Paese a rimanere sotto al 2% di crescita. Secondo gli ultimi dati clinici oltre il 95% dei positivi sono asintomatici o hanno sintomi lievi e solo lo 0,6% finisce in terapia di cura intensiva.

A fronte di 2.067 nuovi positivi alla data di ieri 16 ottobre, sono registrati 8 ricoveri in terapia intensiva e 81 ricoveri semplici a fronte di 209 pazienti dimessi. Come ricorda il Prof. Bassetti: “i pazienti in terapia intensiva ricevono cure più intensive e sono seguiti continuativamente da medici e infermieri proprio per non arrivare ad essere intubati”. Quindi non si trovano necessariamente in condizioni disperate.

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Come si vede dallo specchietto di riepilogo la situazione delle terapie intensive al momento è molto al di sotto della soglia di attenzione: con 72 pazienti su 1700 posti letto disponibili, solo il 4,2% sono occupati. Siamo lontani quindi non solo dalla capienza massima, ma anche dalla soglia di allerta del 30%. Per un riferimento a fine marzo i ricoverati in terapia intensiva avevano raggiunto i 1.500.

A fronte di numeri che descrivono una situazione sanitaria che appare ben lontana da quanto accadeva nei mesi del lockdown, sia il presidente regionale Fontana che il Sindaco di Milano Sala si mostrano molto preoccupati e stanno ipotizzando di introdurre delle misure restrittive su Milano per scongiurare il precipitare della situazione. 

# Le dichiarazioni di Beppe Sala: “Qualcosa si deve fare”

ll sindaco Beppe Sala ha parlato di smart working, di capacità dei mezzi di trasporto pubblico, di scuole e università e di Area B. “Non prevediamo ad oggi interventi radicali, ma riteniamo che decisioni ristrette, al di là del Dpcm, bisogna prenderle in fretta. Domani (oggi ndr) può essere il giorno per fare qualcosa in più, non una intensificazione estrema ma qualcosa si deve fare. Credo che ci si deve mettere d’accordo con Fontana per non dare l’idea di interventi non concordati“. Aggiungendo: “La situazione preoccupa negli ospedali, è evidente che preoccupa la tendenza. Oggi 72 persone sono in terapia intensiva e alcuni mesi fa erano 1.500. Ma la tendenza alla crescita è veloce e bisogna agire in fretta“.

Le misure allo studio sembrano le seguenti:

#1 Chiusura anticipata locali

Giorni fa il virologo Fabrizio Pregliasco, è tornato ad aleggiare come un possibile scenario di fronte a una situazione sfuggita di mano un lockdown a Milano. Anche Fontana nella giornata di mercoledì 14 ottobre ha detto di “non poter prevedere nulla” anche se non si stava riferendo all’ipotesi di un ritorno a un blocco generalizzato. Il governatore ha spiegato come anche su un eventuale anticipo, rispetto alla mezzanotte stabilita dal governo degli orari di chiusura di bar e ristoranti “per ora non c’è una valutazione diversa rispetto a quella contenuta nel Decreto della presidente del consiglio dei ministri“. I fronti caldi sono gli orari della città e in particolare quelli delle scuole da “spalmare” per cercare di evitare l’affollamento su treni e bus che, come deciso dalla ministra Paola De Micheli, però continueranno a viaggiare con l’attuale capienza dell’80 per cento.

#2 Nuovo stop di Area B 

Il primo cittadino sta ragionando su fermare di nuovo Area B dopo l’accensione del 15 ottobre. “Ci ragioniamo. Il 15 ottobre non era una data casuale, ma l’inizio della stagione termica. Dobbiamo tenere conto della questione inquinamento. Noi siamo una città da un milione e 400mila persone in cui un altro milione entra tutti i giorni: io devo pensare in primis alla salute del milione e 400mila persone e in particolare dei bambini

#3 Rivedere la soglia dell’80% della capienza sui mezzi pubblici se necessario

Un valutazione è in corso da parte di Sala anche riguardo alla soglia dell’80% di capienza dei mezzi pubblici: “se questa soglia va ripensata siamo disponibili. Il vero imbarazzo è che noi non riusciamo a essere supportati dalla scienza rispetto alla comprensione se in metropolitana con il rispetto delle regole si diffonda facilmente o no. Ho più l’impressione che non sia così se le misure vengono rispettate. Aumentare le corse non è possibile. Noi abbiamo tutti i mezzi in campo. Non riusciremo ad aumentare le corse. Da qui l’invito dei medici è lavorare ancora di più sullo scaglionamento degli orari ed è per questo che io sono contrario ancora di più alla didattica totalmente a distanza all’università“. La ministra dei trasporti De Micheli ad oggi ha escluso una riduzione, ma verrà osservato il trend per introdurre eventuali misure correttive.

#4 Orari differenziati ingresso nelle scuole e incentivare lo smartworking

Il direttore del Welfare della Lombardia, Marco Trivelli, si è espresso su scuola e smartworking: “Orari differenziati per l’ingresso nelle scuole per poter differenziare i percorsi e l’affluenza sul trasporto pubblico locale, anticipare la chiusura di alcuni esercizi pubblici, incentivare lo smart working, dove possibile tornare a lavorare a domicilio e riuscire a limitare ancora per qualche settimana gli spostamenti“. Con ipotesi di un ulteriore rafforzamento dei controlli nelle zone ad alta densità di locali o qualche misura da prendere per le attività extra scolastiche.

Fonti: MilanoToday e La Repubblica

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