La Lombardia potrebbe essere fuori dell’epidemia, secondo l’analisi della curva dei decessi effettuata dall’epidemiologo Vittorio Demicheli, con l’ultimo picco il 21 marzo ovvero 2 settimane dopo l’inizio del lockdown, come riporta oggi il Corriere della Sera.
Fonte: milano.corriere.it
La curva dei DECESSI è in CALO dal 21 marzo: Lombardia fuori dall’epidemia?
# Dopo il record di 546 decessi, il numero è arrivato a zero domenica e lunedì se ne sono registrati 34
Dopo gli zero decessi registrati domenica e i 34 di lunedì facendo un’analisi della curva delle vittime in Lombardia, dal 21 febbraio a oggi, l’epidemiologo Vittorio Demicheli arriva a questa conclusione: “Il numero dei morti è in ritardo su per giù di un mese rispetto all’andamento dei casi di contagio e ai ricoveri. Sia nel raggiungere l’apice sia nel toccare il fondo. Forse, adesso finalmente ci siamo“. Il principio che regola la curva è chiaro: “Al di là di possibili oscillazioni giornaliere, durante un’epidemia il numero delle vittime è l’ultimo a crescere, ma anche l’ultimo a diminuire» ripete Demicheli e anche in futuro un’eventuale ripresa dell’epidemia farà risalire la curva in modo importante solo dopo tre o quattro settimane. Non è un caso se in Lombardia dei 15.874 decessi, il numero più elevato di vittime risale al 21 marzo con 546.
In quella data, ovvero un mese dalla scoperta del Paziente 1, quando il premier Conte annuncia la chiusura di tutte le attività produttive ad eccezione delle essenziali la curva dei ricoveri è in impennata da settimane. Il 6 aprile è il giorno in cui si registra un primo saldo negativo di ricoveri, 95 casi in meno rispetto al giorno precedente con il successivo allentamento della pressione sanitaria e della percentuale di ospedalizzazioni inizia a vedere il segno meno, poco dopo stessa sorte anche per le terapie intensive. Il numero di vittime però è rimasto tra i 200 e i 300 al giorno fino al 23 aprile e il primo zero di aumento percentuale è arrivato il 26 aprile, un mese dopo la discesa dei ricoveri: “Dobbiamo immaginarci due curve con la stessa forma ma sfasate di 20-30 giorni. L’effetto del lockdown ora è tangibile anche sul numero delle vittime. Lo sfasamento temporale, ovviamente, è legato all’esordio e al decorso della malattia, con ricoveri che durano in media tre settimane. Lo stesso vale per la Rianimazione. I dati adesso dovrebbero stabilizzarsi. Se non abbassiamo la guardia“.
Fonte: milano.corriere.it
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